Www.segnalo.it

Home page

Formazione Biblioteca e Cineteca Politiche e Leggi  Tracce e Sentieri

 

Torna a NON CI SONO PIU'


Addio a Bordieu, sociologo che difendeva i deboli

Pioniere delle scienze sociali, ha fatto del suo prestigio accademico una militanza ideologica in favore dei poveri.

PARIGI - Pierre Bourdieu, uno dei maestri della sociologia contemporanea, è morto a 71 anni a Parigi. Da tempo era malato di cancro. Lo studioso francese ha fatto dell'attività accademica un punto di partenza per una forte militanza politica. Titolare della cattedra di sociologia del College de France, è considerato uno dei rinnovatori delle scienze sociali. I suoi saggi hanno aperto nuovi ambiti di indagine, come la sofferenza sociale e delle nuove povertà. In Francia ha suscitato entusiasmi rari per un accademico. I suoi studi hanno rivoluzionato il modo di intendere la sociologia. Un intellettuale che ha utilizzato il suo prestigio contro il potere dominante in difesa dei degli algerini prima, ora dei sans-papiers. 

Per lui l'approdo naturale della sociologia è la militanza politica: non ha esitato a salire sulle barricate degli scioperanti che nel 1995, contro la riforma previdenziale voluta dal governo Juppe, bloccarono per tre settimane tutta la Francia. Di fronte ai lavoratori in sciopero il professore disse tra gli applausi scroscianti: ''Sono venuto a portare il mio sostegno a tutti coloro che lottano contro la distruzione di una civiltà". 

Pierre Bourdieu è nato a Denguin (Bearn) il 10 agosto 1930. Dopo aver studiato al liceo di Pau, e poi al liceo Louis-le-Grand a Parigi, entra all'Ecole normale superieure nel 1951. Professore di filosofia nel 1954, insegna l'anno successivo al liceo di Moulins. Tra il 1955 e il 1958 fa il servizio militare in Algeria, allora in guerra. Diventa assistente all'Università di Algeri. Tornato in Francia nel 1960, assistente alla Sorbona, nel 1961 è professore all'Università di Lille. Nel 1964 viene nominato direttore di studi all'Ecole pratique des hautes etudes e nel 1981 è chiamato alla cattedra di sociologia del College de France. Era direttore del Centro di Sociologia europea del College de France e dell'Ecole des hautes etudes en sciences sociales. Ha diretto le riviste Actes de la recherche en sciences sociales (fondata nel 1975) e Liber.

Influenzato contemporaneamente dal marxismo e dallo strutturalismo, Bourdieu si e' dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali, elaborando il concetto originale di ''violenza simbolica'', connessa secondo lui con i processi educativi. I suoi studi sul ceto studentesco universitario francese ebbero vasta eco negli anni attorno al 1968, in piena agitazione giovanile. Bourdieu, intellettuale militante di sinistra, ha rinnovato la tradizione francese dell'''engagement'', prendendo posizione negli eventi più significativi del nostro tempo, in difesa di Solidarnosc, al fianco degli studenti francesi nelle lotte del 1986, e con gli intellettuali algerini: interventi sostenuti tutti dalla sua competenza di sociologo. Di recente ha sostenuto anche le rivendicazioni dei sans-papiers (1995). Pierre Bourdieu è autore di oltre 200 tra articoli e saggi, alcuni dei quali tradotti in numerose lingue. La sua prima pubblicazione si intitola Sociologia dell'Algeria (1956), a cui seguì un volume dedicato a Gli algerini, stampato dalle edizioni universitarie di Boston (1962). Dopo altri studi dedicati all'Algeria, Bourdieu acquistò una certa notorietà pubblicando con Jean-Claude Passeron Gli eredi (1964), un'opera che quattro anni prima del Maggio '68 formulava una critica al sistema dell'insegnamento.

Seguirono opere come Saggio sull'uso sociale della fotografia (1965), Rapporto sulla pedagogia e la comunicazione (1966), Il mestiere del sociologo (1968). Più caratterizzati da un intento prettamente accademico appaiono le opere Il senso pratico (1980), Questioni di sociologia (1981), Homo academicus (1984). Il grande successo è arrivato nel 1993 quando apparve il suo libro La miseria del mondo, un'inchiesta sui vari sintomi della ''sofferenza sociale'' nella società contemporanea. Il libro divenne un bestseller, toccando in Francia in pochi mesi le 300mila copie vendute e traduzioni in tredici lingue. 

Uscirà a fine 2002 per la Raffaello Cortina Editore la traduzione italiana di Esquisse pour une theorie de la pratique, un classico del pensiero antropologico di Bourdieu appena ristampato da Seuil.

(in Il Nuovo, 24 GENNAIO 2002, ORE 17:00)