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torna a: La memoria lunga


Guerre, totalitarismi


I crimini contro l'umanità commessi nel Novecento hanno fatto parlare di "secolo dell’odio". Quali parole potrebbero descrivere il massacro di milioni di persone o i sentimenti di chi vide morire per motivi politici congiunti o compagni di lotta? Questo è forse il grande valore degli autori (fra i molti altri) segnalati qui sotto.

Alcune voci isolate hanno testimoniato la capacità degli stati moderni di mettere in atto forme di orrore sempre più perfezionate ed efficienti. Anna Akhmatova sfidò il terrore staliniano per piangere la morte del marito e la prigionia del figlio. La poesia di Siegfried Sassoon evoca la morte (e i tramonti) nelle trincee. Il buon soldato Schweik di Hasek si ribella con la propria astuzia. Persino coloro che si sono trovati su fronti opposti appaiono uniti dalla letteratura: milioni di persone hanno pianto leggendo il romanzo di Remarque, Nulla di nuovo sul fronte occidentale. La letteratura intesa come "memoria lunga", per apprendere dal passato.

Arnold Toynbee, Armenian Atrocities: The Murder of a Nation, 1915: Un documento sulle atrocità subite dal popolo armeno per mano dei curdi nel 1915 che è anche una condanna della politica turca

John Reed, Dieci giorni che sconvolsero il mondo, 1919.: La rivoluzione russa raccontata da un testimone filo-bolscevico

Siegfried Sassoon, The War Poems, 1919: Dai poemi di questa raccolta traspare la futilità della guerra ma anche la forza con cui le vittime hanno cercato di trascenderne l'orrore.

Jaroslav Hasek, Il buon soldato Schweik, 1920-23: Una satire delle tattiche dello stato di polizia e dell'esercito imperiale austroungarico.

Erich Maria Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale, 1928: Una condanna della Grande Guerra e della civiltà che l'aveva prodotta.

Anna Akhmatova, Requiem, 1935-40: Una memoria poetica delle sofferenze individuali durante il Terrore staliniano che è anche una delle grandi testimonianze del secolo.

Ernest Hemingway, Per chi suona la campana, 1940: Un romanzo di Hemingway che ottenne grande successo di pubblico ed è anche un affresco della Guerra Civile di Spagna

Arthur Koestler, Buio a mezzogiorno, 1941: I processi di Mosca visti dall'autore, all'epoca corrispondente straniero nonché membro del partito comunista tedesco.

John Hersey,Hiroshima, 1946: Un racconto diretto delle vite di sei sopravvissuti alla prima esplosione atomica.

Anne Frank, Diario, 1947: Questa testimonianza di una adolescente nascosta per sfuggire ai persecutori nazisti è al tempo stesso un compendio delle miserie della condizione umana e un messaggio di speranza.

Winston Churchill, The Gathering Storm, 1948: Il primo dei sei volumi della monumentale storia scritta da Winston Churchill riguarda la seconda guerra mondiale.

Elie Wiesel, La nuit, 1958: Le esperienze dell'autore nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald.

Mao Zedong, Il libro rosso, 1966: Una raccolta di massime che segnò il ritorno di Mao Tse Tung sulla scena politica.

Aleksandr I. Solzhenitsyn, The Gulag Archipelago, 1918-1956: An Experiment in Literary Investigation, 1973-75: Una prospettiva storica sui campi di lavoro staliniani.

Michael Herr, Dispatches, 1977: Un corrispondente di guerra descrive la realtà quotidiana dei giovani combattenti in Vietnam, molti di loro non ancora ventenni

Art Spiegelman, Maus: La Shoah raccontata a fumetti dove gli ebrei sono i topi e i tedeschi i gatti