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Come "funziona" il sito www.segnalo.it:
aprire una parte della nostra casa
La risposta ad una lettera che ha costituito il pretesto per riflettere su come funziona questo sito:
Gentile dott.sa ...
mi fa piacere che l'abbia incuriosita il nostro sito e la ringrazio per la lettera
Le spiego come funziona questo spazio: tante stanze in cui talvolta soffermarsi, se si trova qualcosa di interessante che proviene dal mondo dei servizi e da quello dei saperi che vi sono collegati.
Io sono un docente di Politica dei servizi sociali (in sostanza mi occupo dal 1972 di legislazione ed organizzazione dei servizi alle persone) e mia moglie è una psicologa che lavora nelle strutture residenziali e domiciliari per gli anziani.
Nel nostro lavoro dobbiamo compiere azioni conoscitive, studiare, sperimentare, raccogliere informazioni, riordinarle, appoggiarci ad altri che, come noi, sono impegnati sulle stessi oggetti. Quello dei servizi è un lavoro teorico - pratico, come anche lei ben sa.
Invece di tenere solo per noi le fonti di queste attività di ricerca, le rendiamo disponibili per chiunque incrociasse le nostre strade.
E' come tenere aperta al mondo quella parte della nostra casa che è destinata alle Biblioteche ed ai nostri appunti. O, ancora, è come incollare le tracce di quanto accade negli Album di fotografie, in cui la memoria privata si intreccia a quella pubblica.
Di questo si tratta: un lavoro del tutto gratuito, una specie di volontariato culturale.
Per queste ragioni non ho progettato alcuna mailing list: non avrei mai il tempo di scriverla e di curarne la sua diffusione.
Invece succede così: chi ci incrocia forse prova curiosità e comincia a passare fra le nostre pagine (a proposito: ogni pagina è progettata per non perdersi mai: si può sempre ritornare a ciascuno dei quattro ambienti principali). Qualche volta qualcuno ci scrive, come ha fatto lei. E talvolta noi rispondiamo, come sto facendo.
E così si crea una piccola e preziosissima Relazione intersoggettiva.
Colgo l'occasione per augurarle un buon futuro personale e professionale
Paolo Ferrario
10 aprile 2005
La lettera era:
Gentile prof. Ferrario
sono interessata al materiale informativo e bibliografico che riguardano i suoi corsi di formazione, ma mi sono persa ad un certo punto fra home page e formazione...
tutto comunque molto interessante per me che, psicanalista junghiana diplomata all'Istituto Jung di Zurigo, da un decennio lavoro come
psicologa in carcere e da quest'anno ho l'incarico di giudice onorario per il tribunale per minorenni di .... e cerco di aggiornarmi sulle tematiche sociali di prevenzione e cura. Grazie per eventuali informazioni o inserimento in mailing-list
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