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Aprile 2004
Bersani: riduzione
fiscale sì, per le fasce più deboli
di Riccardo Rita
In una conferenza stampa alla camera dei deputati, i Democratici di Sinistra
hanno presentato tre proposte di legge per difendere il potere di acquisto degli
stipendi e delle pensioni, e più in generale per rivitalizzare l’intera
economia del Paese. «I dati dell’Inps confermano che oltre 8 milioni e mezzo
di pensionati vivono con un reddito inferiore a 750 euro mensili. Più della metà
non raggiunge i 516 euro», si legge sul documento. Su questi, e su tutti i
redditi medio-bassi, va a pesare ulteriormente il fiscal drag, ovvero l´aumento
della pressione fiscale per effetto dell’inflazione (avviene quando si pagano
più tasse non perché sia aumentato il reddito, ma semplicemente salita
l’inflazione).
Secondo i DS il fiscal drag va subito restituito, contrariamente alle intenzioni
del Governo. «La babele di dichiarazioni del Governo sulla riforma fiscale
sembra nascondere una disperata manovra elettorale» afferma il responsabile
economico dei DS, Pierluigi Bersani, che teme «una politica del bastone e della
carota» da parte di Berlusconi, «la carota prima delle elezioni di giugno, e
subito dopo il bastone… Se si vuole una reale ripresa dei consumi la riduzione
fiscale deve essere rivolta alle fasce più deboli».
La proposta prevede di riprogettare le metodologie di rilevazione e composizione
del paniere ISTAT, istituendone uno che tenga conto del tipo di spese delle
famiglie a basso reddito, ridurre a due gli scalini di reddito per la
rivalutazione annuale delle pensioni rispetto al costo della vita, rendere
effettivo il meccanismo che attribuisce ulteriori aumenti alle pensioni,
stabiliti di anno in anno con la legge finanziaria in base all’andamento
dell’economia.
Secondo le proposte dei DS, quindi, bisogna parificare la deduzione fiscale
IRPEF riconosciuta ai redditi da pensione a quella riconosciuta ai redditi da
lavoro dipendente (aumentandola da 7.000 a 7.500 euro), infine utilizzare le
risorse che nel 2002 non sono state spese per la maggiorazione delle pensioni
sociali (si parla di oltre 2.000 miliardi di vecchie lire).
«Occorre dare una mano al made in Italy» sostiene infine Bersani, anche se
aggiunge: «Tutto deve essere fatto garantendo la tenuta dei servizi essenziali,
a cominciare da scuola e sanità, perché il Paese non può permettersi di
indebolire questi settori… Berlusconi dice che taglierà le tasse, ma non dice
niente su come farà». Nello stesso tempo Tremonti annuncia che non ha
intenzione di restituire il fiscal drag. Se taglieranno effettivamente le tasse,
vedremo che in questo modo si andranno a colpire i redditi bassi, mentre si
vogliono alleggerire le tasse sui redditi alti. Bastone e carota, appunto.