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l.quaia@virgilio.it


12 marzo 2007

Gentile Dott.ssa Luciana Quaia,

la ringrazio molto per la sua gentilezza e disponibilità; sono veramente contenta di avere ricevuto la sua risposta. Rinnovandole i miei distinti saluti, le auguro una buona giornata.
...
----- Original Message -----
h 10, 2007 9:35 AM
Subject: Re: Luciana Quaia risponde

 
Gentile ...,
Grazie per l'invio del suo curriculum. Sono molto contenta di sapere del suo interesse verso la riabilitazione psico-sociale, anche se mi sembra estremamente attraente la sua esperienza nel settore della giustizia civile e penale. Al momento le mie attività principali si svolgono all'interno di RSA e Centri Diurni, ma sicuramente tengo in evidenza il suo nominativo per eventuali occasioni formative o progetti che richiedano le competenze che sta maturando.
Nel farle i miei migliori auguri lavorativi, la saluto cordialmente
Luciana Quaia


... ha scritto:
Alla cortese attenzione della Dott.ssa Luciana Quaia,
sono ..., Pedagogista iscritta all'albo Nazionale dei Pedagogisti Italiani, laureata con Lode (con Master di Secondo Livello in Progettazione Pedagogica nel settore della giustizia civile e penale) presso l'Università Cattolica di Milano. In data 8 Marzo  2007, ho discusso  la Tesi della Seconda laurea in Scienze e tecniche Psicologiche con indirizzo Riabilitazione Cognitiva, votazione pari a 100/110, presso l'Università di Pavia (tesi rivolta alla trattazione di un caso clinico specifico). 
 Avendo svolto un tirocinio pratico di 500 ore nel reparto di riabilitazione cognitiva (per disturbi agnosici, aprassici, di memoria, afasici, dislessici, di neglect, ortografici, discalculici...) della Fondazione Don Carlo Gnocchi, lavorando anche con pazienti anziani affetti da varie forme di demenza e gestendo in prima persona l'ambulatorio Alzheimer, avendo letto attentamente il suo curriculum vitae ed avendolo trovato molto interessante, poichè sarei molto motivata oltre che estremamente interessata, a collaborare con una figura professionale molto specifica e completa come la sua,  le propongo il mio curriculum vitae, nella speranza che possa trovare la mia figura interessante per eventuali rapporti lavorativi.
Ringraziandola per la disponibilità, le porgo i miei distinti saluti.
 
...

 

Gentile ...,
Mi sono riletta la corrispondenza intercorsa l'anno scorso più il nuovo messaggio.
Vedo che ci sono state importanti modificazioni nel comportamento di sua madre (compromissione memoria breve termine, disorientamento temporale, alterato ritmo sonno/veglia, cambiamenti umorali) che parrebbero andare nella direzione di un disturbo neurologico cognitivo.
Quello che non mi è chiaro è l'esperienza avuta presso il centro demenze dell'...: perchè è stato piantato tutto?
Ciò che sostiene il cardiologo è corretto, non tanto per la somministrazione di farmaci che rallentano la demenza (recentemente hanno dato notizia che nemmeno questi farmaci funzionano), quanto per la maggior precisione della diagnosi e l'esclusione quindi di altre forme di patologia.
Io non sono di  .... Abito a Como. Forse questo equivoco è stato dato dal fatto che ho relazionato ad un convegno dove era presente la psicologa che le ha dato il mio nominativo.
Mi occupo prevalentemente del problema della demenza.
Credo che sia molto importante conoscere che cosa significa questa malattia per chi vive con chi ne è colpito.
Poterla aiutare personalmente è difficile, data la distanza, ma le indicazioni che mi sento di darle sono le seguenti:
- approfondire la situazione clinica, riprendendo gli esami già fatti e se l'esperienza all'ospedale è stata negativa, seguire I suggerimenti del cardiologo
- verificare l'esistenza  a Bologna di un'associazione Alzheimer (sito www.alzheimer.it) per poter accedere ai servizi che questi centri offrono alle famiglie che vivono questo problema
Dal punto di vista del "che fare" nella quotidianità, è appena uscito un mio volume che spiega alcune pratiche di stimolazione della memoria utili per chi si trova nella fase iniziale della malattia (L. Quaia, Alzheimer e riabilitazione cognitiva, Carocci Faber). Si tratta di un testo pensato proprio per I familiari che vogliono essere utili al proprio congiunto al di là degli approcci farmacologici, in quanto è centrato soprattutto sulla relazione. Ci sono inoltre molte altre pubblicazioni che approfondiscono ciò che accade nel mondo del malato demente e può trovarne I titoli o nel mio sito www.segnalo.it oppure in quello già comunicato alcune righe più sopra della Federazione Alzheimer.
Ripeto tuttavia l'esigenza di approfondire dal punto di vista diagnostico ciò che sta accadendo.
Un caro saluto e un incoraggiamento per le difficoltà che sta attraversando, sicuramente non facili da sostenere.
Luciana Quaia

 


6 giugno 2006

Gentile ..., eccomi anche se un po' in ritardo. Dal suo messaggio non riesco a capire in quale regione d'Italia lei si trova ad operare per cui Le rispondo in forma un po' generale. Sicuramente nell'ambito delle Rsa il lavoro da svolgere a livello della triade anziano-famiglia-servizio è ampio e variegato, non privo di difficoltà ma anche ricco di soddisfazioni. Tra l'altro l'attenzione alla famiglia è anche abbastanza una novità nel contesto residenziale, soprattutto da quando è arrivato l'obbligo della compilazione dei questionari di soddisfazione. A parte l'aspetto organizzativo, ritengo che molto ci sia da fare come supporto ai parenti che accompagnano un anziano colpito da decadimento cognitivo: il fatto di affidarlo ad una struttura non risolve i loro problemi di senso di colpa e ipercoinvolgimento.
Le allego un file con una bibliografia utile ad approfondire queste tematiche. In particolare troverà verso la fine il testo di Ferrario, Bianchi, Quaia che racconta per l'appunto interventi svolti all'interno di una RSA anche con i familiari.
Nel farLe i miei migliori auguri per la prosecuzione della sua attività professionale, la saluto cordialmente
Luciana Quaia
 
-------Messaggio originale-------
 
 
Buonasera, sono una "giovane" psicologa che da pochi mesi ha conseguito l'abilitazione. Da circa 5 anni e mezzo, lavoro come operatrice socio-assistenziale c/o una RSA per anziani auto- e non auto-sufficienti. Nella consapevolezza della difficoltà di trovare una collocazione lavorativa che mi permetta di utilizzare le conoscenze acquisite durante il percorso universitario, mi era venuta in mente la possibilità di far tesoro anche della mia esperienza lavorativa. Una cosa verso cui  sono sempre stata sensibile in questi anni è la difficoltà, la conflittualità e i sensi di colpa con cui spesso i familiari si rivolgono ad una struttura per affidargli un loro congiunto. Personalmente credo che sarebbe importante fornire loro un sostegno. Anche se ho un' idea molto nebulosa, mi piacerebbe avere qualche consiglio sia da un punto di vista formativo (esistono corsi di psicologia gerontologica?) che "di idea di lavoro" da sviluppare. Premetto che nella struttura dove lavoro non è prevista la figura dello psicologo (a differenza di quello che accade in altre zone). Secondo lei esiste un modo per "creare " un punto d'ascolto per i familiari? (Sono perfettamente consapevole che l'intervento dovrebbe essere pluridirezionale: anziani, familiari e operatori stessi)La ringrazio per la sua attenzione e, fiduciosa in una sua risposta, le porgo i miei saluti.  
...

12 novembre 2005

Egregia Dott.ssa Quaia

Sono un medico internista originaria di ... che da poco lavora in .... Sfortunatamente a mia madre (68 anni)  è stata diagnosticata (da circa 2 anni ormai) la malattia di  Alzheimer. Nonostante lavori in  geriatria nel mio reparto non ci si occupa di malati di Alzheimer se non per le comorbidità acute, di conseguenza la mia cultura sull'argomento è sempre stata molto limitata. La presenza della malattia in famiglia mi ha ovviamente stimolato ad approfondire le mie conoscenze ormai non solo per aggiornamento ma soprattutto per necessità. Mia madre è inserita nel progetto CRONOS il suo MMSE è 15,9. Da oltre un anno gli faccio riabilitazione cogntiva a domicilio (anche a .... organizzano sedute in ospedale ma sono per lo più per soggetti con un punteggio più elevato e comunque le sedute sono saltuarie). Mi ha fornito del materiale il Prof. ... dell'Università di ....

Sui siti dedicati all'Alzheimer ho riscontrato il suo libro Mnemosine che credo mi possa essere di gran aiuto. Le chiedo cortesemente se può indicarmi dove posso trovarlo. Le sarei inoltre grata se può fornirmi qualsiasi altra indicazione.

Grazie e mi scusi se mi sono permessa di disturbarla.

Cordiali Saluti,

 
 
Dott.ssa ...

RISPOSTA di  Luciana Quaia

Gentile  .... , grazie per il suo messaggio.
Le sue considerazioni sulla realtà ospedaliera trovano la mia più totale comprensione. Purtroppo questo tipo di patologia bussa a molte porte che ancora, nonostante l'informazione e la formazione, continuano a restare chiuse.
La speranza che sempre mi accompagna è che la ricerca delle giuste chiavi di apertura non debba essere sempre vincolata alla sofferenza di provare "sulla propria pelle" cosa vuol dire prendersi cura di una persona con questa malattia.
 
Rispetto alla sua richiesta del testo Mnemosine, può rivolgersi a:
Nodo Libri
Tel. 031 243113
specificando il sottotitolo Manuale per i familiari
 
Si tratta di un testo centrato proprio su esercizi, senza entrare nel merito del dettaglio scientifico, quindi estremamente pratico.
Un MMSE come quello della sua mamma si presta ancora a un buon livello di possibilità.
Il suggerimento che sempre dò è quello di partire dalle proposte indicate, cercando di semplificare eventualmente l'esercizio sulla base delle risposte (o delle non risposte) del malato.
Lo spirito con cui mi accosto a questo intervento non è del riabilitare o stimolare a tutti i costi, quanto di trascorrere momenti della quotidianità in una forma più costruttiva sul piano dell'attenzione (sempre così labile nelle persone colpite da demenza).
Ciò quindi significa che tutto può diventare utile per utilizzare le capacità che la sua mamma ancora possiede (osservare insieme cosa contiene un armadio, il frigorifero, le cose da acquistare, preparare insieme una macedonia, guardare e nominare i negozi che si trovano lungo la strada, ecc.).
 
Per guardare alla malattia anche in un'ottica più assistenziale, esiste parecchia letteratura in merito.
Mi sento di indicarle il seguente testo:
R. Castoldi, B. Longoni (2005), Prendersi cura della persona con demenza, Casa Editrice Ambrosiana. Milano 
 veramente molto ben fatto e con un'ampia bibliografia a cui può eventualmente attingere.
 
Non abbia esitazioni nel contattarmi qualora avesse necessità di informazioni.
I miei auguri più cari per lei e la sua mamma
Cordialmente
Luciana Quaia

Gentile suor ...
le allego una sintetica presentazione del film a cura di mia moglie, che si occupa di famiglie con persone ammalate di Alzheimer.
Ho colto l'occasione della sua richiesta per integrare anche le schede cinematografiche del nostro sito
Ho anche cercato qualche informazione su siti in inglese e l'unica traccia è stata la seguente:
 
Do You Remember Love?
 
 
 
1985 - USA - Medical Drama/Marriage Drama

 
 
 
Type: Features
Rating: NR
Running Time: 100 minutes
Starring: Richard Kiley, Joanne Woodward
Directed by: Jeff Bleckner
 
PLOT DESCRIPTION
Given the credibility of the story and the sincerity of the players, it is surprising to learn that the made-for-TV Do You Remember Love? is not based on a true story. Joanne Woodward stars as a brilliant college professor and poet, struck down in her prime by Alzheimer's disease. Her husband Richard Kiley tries to cope, but is ultimately disheartened by Woodward's degenerating condition. Even sadder is the fact that Woodward, in her cogent moments, is fully aware that she is losing her ability to function. Written by Vickie Patek, this potentially depressing drama has a logically conceived uplifting finale. Do You Remember Love? was first telecast May 21, 1985. ~ Hal Erickson, All Movie Guide
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
le auguro buon lavoro e buon futuro
 
Grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
Paolo Ferrario
 
Gentile Suor Cristiana,
"Non entrate dolcemente nella notte"  narra la storia di una brillante scrittrice e professoressa che si ammala di Alzheimer, mettendo in evidenza anche il crescente disagio di tutti i componenti della famiglia.
Il film si snoda raccontando con vivo realismo i problemi tipici di questa patologia, dando particolare risalto alla consapevolezza della protagonista sulla propria condizione e all'impotenza del marito che, pur cercando di far fronte all'evento, non riesce ad accettare la degenerazione via via più evidente della sua compagna di vita. La cosa più triste è che la protagonista nei suoi momenti di lucidità è perfettamente cosciente della perdita delle sue capacità.
 
E' un film ricco ed emozionante, che affronta anche il problema della comunicazione della diagnosi e il vissuto della malata. Sicuramente molto adeguato a scopo didattico per le varie sfaccettature delle dinamiche familiari, è però difficilmente trovabile nei circuiti cinematografici e televisivi.
 
Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto
Luciana Quaia
 

Egregio Prof Ferrario

 
potrebbe aiutarmi? sono la responsabile dell'equipe di formazione permanente delle infermiere del mio Istituto ....
Sto cercando la scheda del film "Non entrate dolcemente nella notte" ... ho trovato il suo sito (molto utile e bello) ma la scheda non riesco a trovarla... mi piacerebbe far vedere il film durante una giornata di aggiornamento che faremo nei prossimi giorni.
 
La ringrazio di cuore

6 settembre 2005

caro Paolo

 
Ti segnalo che nella nuova  rubrica il sito del mese nel sito www.grusol.it (nella Home Page)  abbiamo inserito il tuo sito
 
ciao
fabio
Gruppo Solidarietà, Via S. D'Acquisto, 7 - 60030 Moie di Maiolati S. (AN) - Tel. e Fax 0731 703327 - e-mail: grusol@grusol.it - www.grusol.it

 

Caro Fabio
mi avete fatto un grande regalo. E' il migliore modo - per me - di iniziare un altro anno di lavoro
Nel mese di settembre metterò mano a varie revisioni del sito (aggiornamenti, miglioramenti di accesso).
Grazie ancora per l'amicizia e auguri per il vostro importante lavoro
 
ciao
Paolo

 

18 giugno 2005

 

Cara ...,

 

Oltre all’elenco che le ho già fornito che, ovviamente, oltre alla famiglia tratta anche degli anziani, Le posso indicare alcuni testi utili ad approfondire il tema della vecchiaia (alcuni sono anche di narrativa):

 

F. Dell’Orto, P. Taccani, Conoscere la vecchiaia, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1990

G. Amoretti, M.T. Ratti, Psicologia e terza età,  La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1994

P. Taccani, S. Tramma, A. Barbieri, Gli anziani nelle strutture residenziali, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1997

L. Goldoni, Guida alla vecchiaia, Editori Riuniti, Roma, 1998

R. Scortegagna, Invecchiare, Il Mulino, Bologna, 1999

D. Lessing, Il diario di Jane Somers, Feltrinelli, Milano, 1986

E. Scalfari, Incontro con Io, Rizzoli, Milano, 1994

S.Petrignani, Vecchi, Theoria, Roma-Napoli, 1994

N. Bobbio, De Senectute, Einaudi, Torino, 1996

F. Cavazzuti, Gerontologia e geriatria. Obiettivi e metodi assistenziali, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2002

J. Hillman, La forza del carattere, Adelphi, Milano, 2000

 

Suggerisco inoltre l’abbonamento a riviste specializzate, quali:

-         Servizi Sociali Oggi, Maggioli Editore

-         Anziani Oggi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma

-         I luoghi della cura, CIC Edizioni Internazionali s.r.l., Roma

che contengono sempre articoli di grande interesse per gli operatori che lavorano in strutture per anziani (si informi, poiché probabilmente la sua casa di riposo sarà abbonata a qualcuna di queste).

 

Un ulteriore approfondimento può trovarlo sul sito www.segnalo.it  nella parte:Biblioteca e cineteca. Qui io e mio marito raccogliamo spunti bibliografici e documentazione varia, nonché segnalazioni di film, inerenti a specifici argomenti del servizio sociali.

Auguri di buono studio e buon lavoro !

Luciana Quaia

 
 
Gentile dott.ssa Quaia,
sono M. , la psicologa di ...  che ha partecipato al corso da lei tenuto  sull'accoglienza nelle RSA. Le scrivo per chiederle alcuni suggerimenti; in particolare mi piacerebbe avere una sua indicazione su quale/i testo/i o manuale/i consultare per approfondire il tema della psicologia dell'anziano. Sarei interessata ad un testo che dia un quadro generale sui temi base delle condizione anziana e anche a tesi più specifici sul tema delle demenze. Potrebbe gentilmente darmi qualche riferimento (magari non molti, ma quelli da lei ritenuti più validi ed utili per una psicologa alle prime armi nel campo delle RSA)?
Ringraziandola anticipatamente le porgo cordiali saluti.
 
...
 

26 aprile 2005

gentile collega,

  la disponibilità sua e di sua moglie a scambiare sapere, conoscenza ed umanità ingentiliscono la vita e restituiscono jie de vivre. E' riscoprire un senso di appartenenza ad un genere che riserva sempre inaspettate e piacevoli sorprese.
Grazie ancora e aggiungo con i saluti più sinceri un piccolo allegato su un mio lavoro che è un pò la sintesi della mia esperienza e che mi fa piacere parteciparvi.

...


13 Aprile 2005

gentile prof. Ferrario

  sono interessata al materiale informativo e bibliografico che riguardano i
suoi corsi di formazione, ma mi sono persa ad un certo punto fra home page e
formazione...
tutto comunque molto interessante per me che, psicanalista junghiana
diplomata all'Istituto Jung di  Zurigo, da un decennio  lavoro come
psicologa in carcere e da quest'anno ho  l'incarico di giudice onorario per
il tribunale per minorenni di torino e cerco di aggiornarmi sulle tematiche
sociali di prevenzione e cura. Grazie per eventuali informazioni o
inserimento in mailing-list
....
Gentile dott.sa  ...
mi fa piacere che l'abbia incuriosita il nostro sito e la ringrazio per la lettera
Le spiego come funziona.
Io sono un docente di Politica dei servizi sociali (in sostanza mi occupo dal 1972  di legislazione ed organizzazione dei servizi) e mia moglie è una psicologa che lavora nelle strutture residenziali e domiciliari per gli anziani.
Nel nostro lavoro dobbiamo agire, studiare, sperimentare, raccogliere informazioni, riordinarle, appoggiarci ad altri che come noi fanno lo stesso lavoro. Quello dei servizi è un lavoro teorico -pratico, come anche lei ben sa.
Invece di tenere solo per noi queste attività di ricerca, le rendiamo disponibili per chiunque incrociasse le nostre strade.
E' come tenere aperta al mondo la parte della nostra casa destinata alle biblioteche ed ai nostri appunti.
Tutto qua: un lavoro del tutto gratuito di volontariato.
Per queste ragioni non ho progettato alcuna mailing list: non  avrei mai il tempo di curare la sua diffusione. Chi ci incrocia forse prova curiosità e comincia a passare fra le nostre pagine (a proposito: ogni pagina è progettata per non perdersi mai: si può sempre ritornare a ciascuno dei quattro ambienti principali). Qualche volta qualcuno ci scrive, come ha fatto lei. E talvolta noi rispondiamo, come sto facendo
Colgo l'occasione per augurarle un buon futuro personale e professionale
 
Grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
Paolo Ferrario
 

 

Cara Luciana, caro Paolo,
vi ringrazio moltissimo degli auguri e del pensiero allegato.
Credo anch'io che una riflessione sui limiti e sui vincoli sia determinante:
l'accettazione reciproca di vicoli comuni è ciò che ci rende soggetti sociali

(le mura che cingevano e che definivano le antiche città erano anche una
metafora dei limiti comuni condivisi...);
sono però molto meno ottimista sulla capacità di riflettere su questi temi - e
di elaborarli. La deriva politica e sociale che stiamo vivendo è,
credo, 'anche' il prodotto di questa diffusa incapacità; non a caso solo i
modelli culturali che hanno realmente affrontato le tematiche del patto
sociale  e che hanno assunto, come parte costitutiva delle identità personali,
i limiti posti da 'sè stessi', all'interno di un percorso segnato dalla
riflessività, continuano ad essere meno devastati e meno feroci.
Buon anno anche a voi


30 ottobre 2003

E' da un pò che sono impegnato in una ricerca affatto infruttuosa: cerco materiale di tipo neuropsicologico sulla demenza in generale e sull'aprassia nell' Alzheimer........e pensare che l'argomento l'ho scelto io.......   

 

Cordiali saluti e ringraziamenti

 

Laureando in psicologia cognitiva


 

24 ottobre 2003

Sono un giovane assistente sociale e volevo solo dirle che questo sito è semplicemente eccezionale.

Grazie di esistere

 

Caro ...

il suo messaggio ci fa davvero molto piacere

Il nostro sito ha proprio l'obiettivo di raggiungere persone come lei, impegnate nel lavoro sociale.

Dedichiamo molto del nostro tempo ad organizzare le informazioni e a diffonderle. E sono in molti ad entrare nelle "stanze" di www.segnalo.it. ma pochi a ringraziarci come ha fatto lei. Con delle "carezze mediatiche".

Auguri a lei ed alla sua  vita professionale

 




Gentile ...
effettivamente è difficile reperire il materiale che lei cerca. Questo è un
indizio che non c'è ancora molta elaborazione su queste pratiche di
organizzazione dei servizi.
Potrà trovare il questionario annunciato nel testo "La qualità nei
servizi..." nel sito www.bellaria.org dove è presente anche la Carta dei
servizi della RSA Bellaria di Appiano Gentile (CO). Nell'edizione 2003 c'è
anche il file con il questionario somministrato ai dipendenti della RSA.
Potrebbe essrle utile, come inquadramento generale del problema: Giampiero
Quaglino Appunti sul comportamento organizzativo Tirrenia Stampatori, Torino
1990 che tratta in sei parti (motivazione, competenza, stress, clima,
cultura, cambiamento) le dinamiche di ruolo interne alle organizzazioni
Un articolo di orientamento è contenuto nella rivista Prospettive sociali e
sanitarie: aa.vv. la soddisfazione del personale in ospedale, Pss n. 22 2001
p. 11-a4
Grazie per l'attenzione e cordiali saluti
Paolo Ferrario



> MI CHIAMO d.b. E SONO LAUREANDA IN SOCIOLOGIA PRESSO
L'UNIVERSITA'
> DI URBINO. INSIEME AL MIO PROFESSORE DI STATISTICA SOCIALE, HO DECISO DI
> INCENTRARE IL LAVORO DI TESI SU UNA RICERCA INERENTE "LA SODDISFAZIONE DEL
> PERSONALE NELLE RSA
" PARALLELAMENTE A TUTTO UN LAVORO RELATIVO ALLA
> "QUALITA' PERCEPITA" SEMPRE NELL'AMBITO DELLE RSA. PER QUANTO RIGUARDA IL
> SECONDO ASPETTO DEL MIO LAVORO, NON HO DIFFICOLTA' NEL REPERIRE MATERIALE
> BIBLIOGRAFICO, MENTRE SU "LA SODDISFAZIONE DEL PERSONALE NELLE RSA" FINORA
> HO TROVATO BEN POCO. IN PARTICOLARE, IL MATERIALE DI CUI AVREI NECESSITA'
MI
> SERVIREBBE PER POTER COSTRUIRE UN QUESTIONARIO DA SOMMINISTRARE AL
PERSONALE
> IMPIEGATO IN ALCUNE RSA DELLA MIA PROVINCIA (ASCOLI PICENO).
> MI RIVOLGO A LEI  DOPO AVER LETTO IL SUO TESTO "LA QUALITA' NEI SERVIZI
> SOCIO-SANITARI" E AVER RIPETUTAMENTE CONSULTATO IL SITO "WWW. SEGNALO.IT",
> CHE CONSIDERO UTILISSIMO, DI CUI LEI E' CURATORE. SCUSANDOMI
ANTICIPATAMENTE
> PER IL DISTURBO RECATOLE, LA RINGRAZIO COMUNQUE DELLA SUA ATTENZIONE E DI
> UNA SUA EVENTUALE DISPONIBILITA' NELL'INDICARMI MATERIALE BIBLIOGRAFICO
> SULL'ARGOMENTO.
d.b.


Risposta di Lucia Quaia:

Gentile D,

Ricevo da mio marito il suo messaggio. Mi chiamo Quaia Luciana e sono una psicologa che da anni lavora nell’area delle demenze, sia sul territorio che all’interno di RSA.

Può trovare sul sito www.segnalo.it  informazioni sulle mie attività.

 

Rispetto alla sua ricerca, le segnalo:

Cooperativa sociale Calicants – La Magnolia

“La casa colorata” – La qualità della vita degli anziani ospiti di strutture residenziali nella provincia di Cremona (Tel. e fax 0372 41 30 59

 

Inoltre la Cooperativa sociale La meridiana di Monza ha pubblicato gli atti del convegno svoltosi a Milano il 20.1.2000 dal titolo “Un minuto più in là. Animazione sociale e cura della persona demente”

 

Potranno esserle anche utili i seguenti indirizzi:

 

Associazione Italiana Malattia di Alzheimer

Tel. 02 89406254          Fax 02 89404192

Federazione Alzheimer Italia

Tel. 02 809767              Fax 02 875781

e-mail: alzit @tin.it

 

 

Per approfondimenti sulle tecniche di attivazione/riabilitazione psico-sociale, vedasi:

M. Dello Buono, P. Scocco, D. De Leo, Interventi riabilitativi per pazienti affetti da demenza, in: P. Scocco, D. De Leo, L. Pavan (cur.), (2001), Manuale di psicoterapia dell’anziano, Bollati Boringhieri, Torino, pp. 223-239

L. Quaia, (2001), Mnemosine – Eserciziario per la memoria, versione per operatori Centro Donatori del Tempo, ediz. Nodolibri, Como, 2001, pp. 66 (più schede) Per acquisti e prenotazioni è possibile rivolgersi a: Nodolibri  Tel. 031 24 31 13  Fax 031 330 63 70

F. Florenzano, (1997), Psicoterapia della demenza, Edizioni dell’Università Popolare, Roma

N. Feil, (1996) Il metodo Validation, Sperling & Kupfer Editori, Milano

M.V. Baldelli, (1991), Terapie di riattivazione in geriatria, FrancoAngeli, Milano

 

Rivista:

I Quaderni della salute

Salute & Benessere – Speciale: Alzheimer e Parkinson

n. 1

Editore: Ulysse Network Tel. 02 76000916 – Fax 02 76004677

 

Cordialmente,

Luciana Quaia

 

Gent. Prof. Ferrario,

mi presento innanzitutto:il mio nome D.D..Sono una giovane assistente sociale laureatasi a luglio dello scorso anno. Attualmente lavoro in una RSA di Milano, gestita da una congregazione religiosa. Proprio oggi un collega(medico geriatra)mi ha proposto di collaborare all'elaborazione di un breve studio/ricerca relativo alla percezione del tempo da parte di persone anziane e in particolare da soggetti colpiti da demenza senile. Ritengo doveroso segnalare che la struttura in cui lavoriamo accoglie solo donne non autosufficienti totali o parziali. Obbiettivo di tale lavoro ? verificare se sia possibile potenziare il servizio di animazione, peraltro ben strutturato e organizzato,o ipotizzare attivit? alternative e parallele.Finalit?:migliorare la qualit? della vita delle ospiti sotto il profilo dell'impiego del tempo. Con la presente sono a chiderLe un contributo: testi, ricerche gi? svolte, articoli...suggerimenti. Ringraziando anticipatamente per l'attenzione e certa di ricevere presto una Sua risposta, porgo cordiali saluti.

Buona sera

la rimando a questo collegamento contenente contenente alcuni suggerimenti sui temi cha la interessano: http://www.segnalo.it/luciana/index-biblio.htm

Tenga presente che sul sito www.segnalo.it sono sempre disponibili basi bibliografiche in tema di politiche dei servizi socio-sanitari

grazie per l'attenzione e distinti saluti

Luciana Quaia

 


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----- Original Message -----

 

Sent: Tuesday, November 19, 2002 6:47 PM

Subject: I: Richiesta informazioni

 

Gentile Dott. Luciana Quaia,

 

sono T.P.i, una studentessa di psicologia dell'Università di Urbino. Il prossimo anno presenterò la tesi di laurea con il titolo "La gestione del malato demente".

Tramite internet sono venuta a conoscenza delle sue numerose attività riguardanti la gestione delle demenze.

Le chiedo cortesemente, pertanto, indicazioni su materiale che potrebbe essermi utile. Sono già in possesso di alcuni lavori di M. Trabucchi del GRG di Brescia, di M. Florenzano e di diverse altre ricerche.

 

La ringrazio per l'aiuto e rimango in attesa di risposta all'indirizzo therry_hill@yahoo.it.

 

                                                                                        T.P.


Gentile dottoressa s.

i links da noi individuati sono reperibili al quadrante 2.

Le segnalo, inoltre, le diverse basi bibliografiche (libri ed articoli) sempre disponibili (e tendenzialmente aggiornate) ancora in questo quadrante. Qui troverà certamente varie fonti informative e di studio sul tema di suo interesse

Grazie per l'attenzione e cordiali saluti
Luciana Quaia

 

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Sito web www.segnalo.it

 

 

----- Original Message -----

 

Sent: Friday, November 01, 2002 4:11 PM

Subject: info


Gent.ma Dott.ssa sono una neolaureata in medicina (futura specializzazione geriatria)stavo cercando in internet del materiale relativo "al malato terminale geriatrico" e ho trovato il suo curriculum percui sarebbe tanto gentile da indicarmi alcuni links utili per questa mia ricerca?Grazie cordiali saluti   l.S.


Gentile signoina P.

le allego un file contenente qualche risposta ai suoi quesiti

Grazie per l'attenzione e cordiali saluti
Luciana Quaia

Gentile Enrica, la ringrazio del suo messaggio e mi scuso per il ritardo della risposta.

In effetti posso confermarle che l’argomento da lei scelto non è “ricco” di una bibliografia specifica. Inoltre risulta poco chiaro l’ambito di applicazione che lei vuole indagare: territorio, ospedale, casa di riposo? Anziano in particolari situazioni fisiche o psichiche?

Definire una cornice di riferimento forse potrebbe aiutarla di più.

Comunque, per restare in un quadro generale, le consiglio la consultazione della letteratura sotto specificata, da cui potrà ricavare alcune riflessioni utili per “costruire” il suo lavoro, non potendo attingere in modo diretto da una bibliografia già pronta.

 

Testi e articoli sul tema counseling (i classici li tralascio poiché probabilmente già li conosce)

Tosco L. e al., Modelli dell’aiuto, in Animazione sociale, Ago-Sett. 1994

Quadrino S., Bert G., Il counselling nelle professioni di aiuto, in Animazione Sociale, n. 2, 1996

Fuster J., Tecniche di autorealizzazione, Borla, Roma, 1979

Murgatroyd S., Il counseling nella relazione di aiuto, Sovera, Roma, 1995

 

Sugli aspetti socio-psicologici dell’anziano:

Hersen M., Van Hasselt V., Trattamenti psicologici nell’anziano, McGraw-Hill, 1998 (utile il capitolo 2 “L.adattamento sociale negli anziani”)

Laicardi C., Pezzati L., La psicologia dell’invecchiamento e della longevità, Il Mulino, Bologna, 2000

Ricci R., De Camillis S., Uscire indenni dalla terza età. Guida per giocarsi la vecchiaia, Ediz. Università Popolare, Roma, 1994

Scocco P., De Leo D., Pavan L., Manuale di psicoterapia dell’anziano, Bollati Boringhieri, Torino, 2002

 

Spero di poterle essere stata un po’ di aiuto.

Buon lavoro !

Cordialmente,

Luciana Quaia

 

 

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----- Original Message -----

 

Sent: Wednesday, October 23, 2002 7:15 PM

Subject: Sono una studentessa di Roma.


Buonasera dottoressa Quaia,

mi presento: sono E.P., una studentessa dell'Università Pontificia Salesiana di Roma, frequentante il quinto anno della facoltà di Scienze dell'educazione con indirizzo di Psicologia.

Innanzi tutto volevo scusarmi per avere "abusato" di questo potente mezzo comunicativo, quale è internet, rubandole un pò del suo tempo e "costringendola" a leggere queste poche righe; poi volevo esporle un mio enorme problema: sto seguendo un seminario riguardante il Counseling; ogni partecipante ha il compito di descrivere il counseling e la sua applicazione specifica. Io come tema ho scelto il "counseling con l'anziano"; l'unico problema è che non riesco a trovare una bibliografia adeguata a tale scelta. Volevo chiederle se lei, data la sua specializzazione nell'ambito della terza età (da come mi è sembrato sfogliando il suo curriculum vitae) potesse darmi qualche suggerimento a riguardo, sia in ambito bibliografico o in ambito di siti internet attinenti il mio caso. Io, dopo 4 ore di navigzione ininterrotta, non sono riucita a trovare siti confacenti il mio argomento.

Sperando di ricevere da lei un aiuto e un incoraggiamento e rinnovandole le scuse per il tempo che le ho "rubato", le porgo i miei più sinceri

distinti saluti.


Gentile L,

La ringrazio della sua mail del 14 settembre.

Le invio in allegato alcune indicazioni bibliografiche che ritengo utili per gli aspetti che lei mi richiede.

In realtà la bibliografia disponibile è molto ampia: potrà chiedere informazioni alle due associazioni sotto indicate (hanno associate in tutta Italia, per cui telefonando potrà farsi dare l’indirizzo più vicino alla sua città):

 

Associazione Italiana Malattia di Alzheimer

Tel. 02 89406254             Fax 02 89404192

Federazione Alzheimer Italia

Tel. 02 809767              Fax 02 875781

e-mail: alzit @tin.it

 

I testi più vicini al linguaggio della sua futura professione e più attenti agli aspetti psicologici/relazionali sono i seguenti:

 

Vitali Silvia, Ordinaria follia (la demenza senile), La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1993

Florenzano F., La vita quotidiana con il demente. Guida per assistere l’anziano con la malattia di Alzheimer, Edizioni dell’Università Popolare, Roma, 1994

Santanera F. et al.,Anziani malati cronici: i diritti negati, UTET, Torino, 1994

Pettenati C., Spadin P., Villani D., Vademecum Alzheimer, AIMA, Milano, 1995

Mace L.N., Rabins V.V., Demenza e malattia di Alzheimer, Erickson, Trento, 1996

Gauvreau, Gendron, Domande e Risposte sulla malattia di Alzheimer,Pythagora Press, Milano, 1996

 

Personalmente, fra le mie attività, mi occupo della formazione e del sostegno psicologico dei familiari dei malati di Alzheimer. Le segnalo pertanto anche un mio testo, nato proprio dal contatto com un gruppo di reciproco aiuto. Nel volume sono contenute testimonianze dei familiari e, nella parte finale, sono raccolte le schede che io presento per informare/formare sugli aspetti  relazionali e gestionali dei disturbi del comportamento del malato di Alzheimer:

Luciana Quaia (a cura di) Centro Donatori del Tempo, Corale - Alla scoperta del G.R.A.AL. Gruppo di reciproco aiuto per la malattia di Alzheimer, Nodolibri, Como, 1998.

Se interessata, può richiederlo direttamente al Centro Donatori del Tempo, telefonando allo 031 270 231 nelle giornate di martedì e giovedì dalle h 17.00 alle h 19.00

 

Inoltre ritengo sia molto ben redatto il numero della seguente rivista interamente dedicata alla malattia di Alzheimer:

Famiglia Oggi, Maggio 2000, n. 5

La malattia di Alzheimer  “Un ladro di cuori, di anime e di memorie”

A Padova il punto vendita della rivista è: Via Sangregorio Barbarico 6 – Tel 049 657848

 

Se ha voglia di approfondire la conoscenza anche attraverso libri di narrativa e film, eccole un breve elenco di materiale adeguato.

 

 

LIBRI DI NARRATIVA

 

-          Martin Suter (1997), Com’è piccolo il mondo!, Feltrinelli, Milano

-          M.G. Mezzadri, A. Varios Giussani (cur.), (1997), La memoria del cuore. Storie di Alzheimer: un mistero privato, Idea Studio

-          Ombretta Moccetti (1998), A Brusinpiàn gariva ul suu. Una storia d’Alzheimer, Edizioni Giornale del Popolo, Lugano

-          Annie Ernaux (1998), Non sono più uscita dalla mia notte. Una madre, una figlia, l’Alzheimer, Rizzoli, Milano

-          G. Bigatello, (1998) La sottoveste sopra la gonna, L’Autore Libri, Firenze

-          Linda Grant (1999), Ricordami chi sono, Bollati Boringhieri, Torino

-          Mercè Arànega (2000), Mia nonna è diversa dalle altre, A.I.M.A., Milano

-          Cara nonna, Federazione Alzheimer Italia, Milano

-          John Bayley (2000), Elegia per Iris, Rizzoli, Milano

 

 

FILM

 

Non entrate dolcemente nella notte (Do you remember love?)

Ediz. Ledha, 1998

Lorimar, Telepictures

Film Giada Srl, Dave Bell Production

La strada per Galveston (The road to Galveston)

CNM Entertainment Inc.

Dir. Michael Toshiyuki Uno

Univideo VHS, 89’

Un amore lungo una vita

Regia: David Jones

Attori: Eva Marie Saint, Richard Kiley

Iris. Un amore vero

Regia: Richard Eyre

USA, 2001

Uscita Cinematografica Italia: 22 marzo 2002

Mediafilm Cinema

Tempo vero

Regia: Daniele Segre

DV/Betacam – Italia 2001, 78’, Cammelli Snc

Il film può essere richiesto a: Azienda USL di Reggio Emilia – Ufficio Comunicazione

Via Amendola 2 – 42100 Reggio Emilia  

Tel. 0522 33 52 96                    Fax 0522 33 53 80

 

                                                            Il silenzio dell’amore

                                                            USA/Canada 1999

                                                            Regia di Robert Allan Ackerman

                                                            Mia Farrow, Colm Feore, Mickey MacGregor

 

Spero di esserle stata di aiuto. Un caro augurio per la sua tesi e vive cordialità.

Luciana Quaia

----- Original Message -----

 

Sent: Saturday, September 14, 2002 11:05 PM

Subject: materiale informativo sullo stress del caregiver per l'assistenza al malato di Alzheimer


Gentile Dott.Quaia

sono una studente del corso di laurea per infermiere all'Universita' di Padova.

Vorrei cortesemente richiederle se mi potrebbe aiutare dandomi delle indicazioni , informazioni su pubblicazioni o quant'altro , concernenti lo stress del caregiver nell'assistenza al malato affetto dal morbo di Alzheimer a domicilio , argomento che trattero' sulla mia tesi .

Ringraziandola fin d'ora per la sua disponibilita' le pongo i miei distinti saluti .

                                                   B.L.

 

Gentile dottoressa Quaia,

innanzi tutto vorrei ringraziarla per aver dedicato attenzione alla mia e-mail e per aver risposto così "abbondantemente"; inoltre volevo farle sapere che mi è stata di enorme aiuto: ho già considerato un paio di libri da lei consigliatimi e un libro specifico al mio "problema in generale" :

WEAKLAND J.H. - HERR J. J., L'anziano e la sua famiglia. Teoria e pratica dell'intervento psicologico, la Nuova Italia Scientifica, Roma, 1986.

E' l'unico libro -o almeno non sono riuscita a trovarne altri- che tratta del counseling con l'anziano senza tener conto di casi specifici (come patologie o situazioni limitanti).

Credo che integrando le letture potrò creare un lavoro ricco e soddisfacente, o almeno queste sono le mie aspettative!

Nel ringraziarla nuovamente per avere "illuminato i miei punti bui" le porgo i miei distinti saluti.

Cordialmente

e.p.

 


Gentile Dottoressa,

mi chiamo L..m. e sono un'allieva del corso infermiere e Le scrivo perchè ho urgente bisogno del suo aiuto per la mia tesi "L'assistenza al paziente affetto da Malattia di Alzheimer", cerco in particolare materiale sull'aspetto psicologico, il rapporto infermiere-paziente, rapporto con il malato e i suoi familiari, in effetti tutto ciò che riguarda il quadro psicologico e anche materiale circa l'assistenza domiciliare. Spero in una vostra collaborazione e in attesa di una Vs.risposta, cordiali saluti. ...