Ticket sanitari, da lunedì si cambia. In meglio, per i pazienti affetti
da malattie croniche: per loro l’esborso potrebbe essere dimezzato, o
quasi. In peggio, per coloro che non hanno diritto all’esenzione sulle
visite specialistiche: queste ultime passeranno dagli attuali 36 a 45
euro. I dettagli venerdì, al termine della riunione della giunta
regionale: l’entità precisa dello «sconto» sarà resa nota solo
allora. Ma che il regime sia destinato a cambiare è certo. Lo conferma
Carlo Borsani, l’assessore alla Sanità: «Nulla di nuovo, era previsto
fin da quando abbiamo reintrodotto la partecipazione alla spesa.
L’obiettivo è riportare i ticket per i malati cronici ai livelli di
prima del 2000, quando il governo ulivista demagogicamente abolì la
partecipazione del tutto».
Se l’entità dello sconto per i cronici resta ancora da definire nel
dettaglio, è praticamente certo l’ammontare dell’aumento delle visite
specialistiche. Oggi costano 36 euro, da lunedì schizzeranno a 45 euro.
In questo caso, il ticket non riguarda tutti, ma solo il 36% dei lombardi.
E cioè, quelli che hanno un reddito superiore ai 70 milioni annui (in
lire) e non dispongono dell’esenzione per patologia. Secondo le
opposizioni, l’aumento è un modo per compensare il diminuito introito
da ticket. Ma, si chiede Carlo Porcari (Ds), «non si capisce il motivo
per cui il Pirellone, a fronte di un disavanzo dichiarato di 321 milioni
di euro, tra addizionale Irpef e ticket voglia rastrellare oltre mezzo
miliardo».
Un altro provvedimento assai contestato dalle opposizioni, il ticket sul
pronto soccorso, è destinato a rimanere. Sempre l’assessore spiega che
«è stato svolto un monitoraggio di un mese sui pronto soccorsi».
Risultato: «Una diminuzione del 7% degli accessi, del 14% della spesa e
del 11% del numero delle ricette». Insomma, «anche in questo caso -
conclude Borsani - si conferma che con un minimo di partecipazione alla
spesa da parte dei cittadini diminuiscono gli sprechi». Anche qui, le
opposizioni obiettano. Carlo Monguzzi (Verdi) osserva che «tra il 2001 e
il 2002 la spesa per farmaci è rimasta sostanzialmente stabile. La verità
è che il centrodestra gratta il fondo per mascherare le sue incapacità».
Proprio ieri, centrosinistra e Rifondazione comunista hanno annunciato di
aver raggiunto quota 135 mila nella raccolta di firme contro i ticket. Nei
prossimi giorni, il rush finale dell’iniziativa: durante il weekend in
trenta tra piazze e fermate della metropolitana la raccolta prosegue. Sul
welfare lombardo è intervenuto anche Sergio Cofferati, presidente della
fondazione Di Vittorio. Parlando di una «politica destinata a colpire
pesantemente la parte più debole dei cittadini lombardi, che se ne stanno
accorgendo». Secondo l’ex segretario Cgil la riprova è «la grande
adesione all'iniziativa dell'Ulivo. Molti cittadini si stanno rendendo
conto di quali sono le reali intenzioni del centrodestra».
Marco Cremonesi
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