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Superticket da lunedì per un terzo dei lombardi
45 euro a visita se il reddito supera i 36mila all´anno
Cofferati: Formigoni colpisce i più deboli
La Regione: siamo obbligati
I malati cronici non avranno l´esenzione totale. Per loro si annuncia sono uno sconto
I consiglieri dell´Ulivo e di Rifondazione: è una tassa che serve solo a coprire il buco che hanno fatto nel bilancio
RODOLFO SALA

 

da Repubblica - 26 febbraio 2003


Eccolo qui, l´aggiustamento promesso a gennaio. Superticket sulle visite specialistiche, il balzello passa dagli attuali 36 euro a 45 (ma lo paga «solo» chi ha un reddito superiore a 36mila euro, circa un terzo della popolazione lombarda). In compenso si profila uno sconticino ai malati cronici: nonostante le levate di scudi della Lega, per loro il ticket rimane, ma si pensa di ridurlo della metà. Su questo, però, nulla è ancora deciso, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Venerdì si riunisce la giunta regionale per definire tutti i dettagli di un compromesso: non l´esenzione per i cronici, chiesta a gran voce anche da settori della maggioranza, ma solo uno sconto. Una cosa è certa: da lunedì non solo i ricchi, ma anche una bella fetta di middle class lombarda si troverà alle prese con un nuovo aumento delle spese sanitarie: nove euro in più per farsi visitare dal cardiologo o da qualsiasi altro specialista.
Scelta obbligata: «Con i fondi decisi dal servizio sanitario nazionale non ci stiamo dentro», si lamenta l´assessore alla Sanità Carlo Borsani. La coperta è stretta, e siccome un contentino ai cronici bisognava pur darlo, non rimaneva che imporre un nuovo superticket legato al reddito. Un superticket che andrà a compensare i mancati introiti che comporterà lo sconto ai cronici. È lo stesso Borsani a dare in serata la conferma di quella che fino a ieri era solo un´indiscrezione: da lunedì alcuni pagheranno un po´ meno, altri il 25 per cento in più sulle visite specialistiche. La conferma non sorprende l´opposizione, che nel pomeriggio annuncia di aver raccolto in un mese 135mila firme contro i ticket reintrodotti due mesi fa. Ticket che, secondo i consiglieri dell´Ulivo e di Rifondazione, rappresentano «una tassa sulla malattia, introdotta non per ridurre la spesa farmaceutica, ma per coprire il buco di bilancio sulla sanità». Poi l´accenno alla novità di giornata: «Stanno studiando delle modifiche per i cronici - avverte il diessino Carlo Porcari - ma per farlo pensano di aumentare la franchigia sulle visite specialistiche e ambulatoriali: se oggi il servizio sanitario copre solo le spese oltre i 36 euro, domani il tetto sarà innalzato a 45». In contemporanea, al banchetto per la raccolta delle firme allestito davanti alla Pirelli, si presenta Sergio Cofferati: «La politica per il Welfare di Formigoni - detta il presidente della Fondazione Di Vittorio uscendo dal suo ufficio alla Bicocca - è destinata a colpire pesantemente la parte più debole dei cittadini lombardi, che se ne stanno accorgendo».
Le modifiche alla delibera annunciate da Borsani aggravano le già durissime critiche dei consiglieri dell´opposizione (che sabato allestirà a Milano 30 tavoli per la raccolta firme). Carlo Monguzzi, Verdi: «La nostra petizione garantisce il fatto che la delibera di dicembre sui ticket dovrà tornare alla discussione in Consiglio». Giovanni Martina, Prc: «Quel provvedimento è criminoso, il prossimo sarà il ricorso alle compagnie assicurative». E a Borsani che liquida con una battuta la campagna dell´opposizione, replica in serata il diessino Porcari: «L´assessore tradisce le proprie radici dimostrando disprezzo per le legittime manifestazioni di protesta; provi lui a raccogliere non 135mila, ma 1.350 firme a favore della sua delibera, quella vecchia e quella nuova».