Eccolo qui, l´aggiustamento promesso a gennaio. Superticket sulle visite
specialistiche, il balzello passa dagli attuali 36 euro a 45 (ma lo paga
«solo» chi ha un reddito superiore a 36mila euro, circa un terzo della
popolazione lombarda). In compenso si profila uno sconticino ai malati
cronici: nonostante le levate di scudi della Lega, per loro il ticket
rimane, ma si pensa di ridurlo della metà. Su questo, però, nulla è
ancora deciso, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Venerdì si riunisce
la giunta regionale per definire tutti i dettagli di un compromesso: non l´esenzione
per i cronici, chiesta a gran voce anche da settori della maggioranza, ma
solo uno sconto. Una cosa è certa: da lunedì non solo i ricchi, ma anche
una bella fetta di middle class lombarda si troverà alle prese con un
nuovo aumento delle spese sanitarie: nove euro in più per farsi visitare
dal cardiologo o da qualsiasi altro specialista.
Scelta obbligata: «Con i fondi decisi dal servizio sanitario nazionale
non ci stiamo dentro», si lamenta l´assessore alla Sanità Carlo Borsani.
La coperta è stretta, e siccome un contentino ai cronici bisognava pur
darlo, non rimaneva che imporre un nuovo superticket legato al reddito. Un
superticket che andrà a compensare i mancati introiti che comporterà lo
sconto ai cronici. È lo stesso Borsani a dare in serata la conferma di
quella che fino a ieri era solo un´indiscrezione: da lunedì alcuni
pagheranno un po´ meno, altri il 25 per cento in più sulle visite
specialistiche. La conferma non sorprende l´opposizione, che nel
pomeriggio annuncia di aver raccolto in un mese 135mila firme contro i
ticket reintrodotti due mesi fa. Ticket che, secondo i consiglieri dell´Ulivo
e di Rifondazione, rappresentano «una tassa sulla malattia, introdotta
non per ridurre la spesa farmaceutica, ma per coprire il buco di bilancio
sulla sanità». Poi l´accenno alla novità di giornata: «Stanno
studiando delle modifiche per i cronici - avverte il diessino Carlo
Porcari - ma per farlo pensano di aumentare la franchigia sulle visite
specialistiche e ambulatoriali: se oggi il servizio sanitario copre solo
le spese oltre i 36 euro, domani il tetto sarà innalzato a 45». In
contemporanea, al banchetto per la raccolta delle firme allestito davanti
alla Pirelli, si presenta Sergio Cofferati: «La politica per il Welfare
di Formigoni - detta il presidente della Fondazione Di Vittorio uscendo
dal suo ufficio alla Bicocca - è destinata a colpire pesantemente la
parte più debole dei cittadini lombardi, che se ne stanno accorgendo».
Le modifiche alla delibera annunciate da Borsani aggravano le già
durissime critiche dei consiglieri dell´opposizione (che sabato allestirà
a Milano 30 tavoli per la raccolta firme). Carlo Monguzzi, Verdi: «La
nostra petizione garantisce il fatto che la delibera di dicembre sui
ticket dovrà tornare alla discussione in Consiglio». Giovanni Martina,
Prc: «Quel provvedimento è criminoso, il prossimo sarà il ricorso alle
compagnie assicurative». E a Borsani che liquida con una battuta la
campagna dell´opposizione, replica in serata il diessino Porcari: «L´assessore
tradisce le proprie radici dimostrando disprezzo per le legittime
manifestazioni di protesta; provi lui a raccogliere non 135mila, ma 1.350
firme a favore della sua delibera, quella vecchia e quella nuova».
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