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GIANINI BELOTTI ELENA, DALLA PARTE DELLE BAMBINE,
FELTRINELLI, 1973
Alessia ha tredici mesi. È tonda, soda,
colorita, provvista di due gambe corte e solidissime; ha gli occhi azzurri
vivaci e mobilissimi ed è quasi pelata. Frequenta un nido da quando aveva pochi
mesi e arriva ogni mattina felice, strappandosi di dosso il cappotto per la
frenetica voglia di entrare. È traboccante di energie e di vitalità, di umore
sempre allegro, ridanciano, attiva, curiosissima, rumorosa, vivacissima. Ha
imparato a camminare a dieci mesi, ora procede a gran velocità e cade spesso,
anche con esiti rovinosi dei quali
però non si lamenta mai. Si rialza e riparte, sempre pronta a nuove avventure,
sempre disposta a cacciarsi nei guai, vagabondando, esplorando, infilandosi in
situazioni spericolate. Sale e scende le scale velocemente con un minimo di
appoggio, si arrampica su ringhiere, muretti, cancelli, sedie, panchine e sulle
gambe di chiunque le dimostri simpatia. È sempre indaffaratissima, concentrata
in quello che fa e, finché è assorbita dall'interesse del momento, del tutto
incurante di quello che le succede intorno. Trascina pesi e volumi più grossi di
lei, diventa paonazza per lo sforzo di fare tutto da sola ma rifiuta di essere
aiutata. Mangia da sola e se qualcuno tenta di aiutarla lancia urla selvagge. Il
suo vocabolario è limitatissimo, fra l'autoritario e il beneducato, con numerosi
"è mio!" pronunciati con voce stentorea5 e profusioni6 di "grazie" a proposito e
a sproposito. Chiama "bimbo" tutti i bambini mentre non ha ap-pellativi per gli
adulti, tranne che per la madre. Non è aggressiva con gli altri bambini che ama
e ricerca molto, soprattutto quelli più grandi di lei. Li osserva a lungo mentre
giocano, senza tuttavia partecipare ai loro giochi, e talvolta si insinua in
gruppetti di bambini più grandi.
Quando la sua attenzione e le sue voglie vengono colpite da qualche oggetto che
un bambino tiene in mano, dice con voce stentorea: "è mio!" ma non tenta di
togliere l'oggetto al legittimo proprietario. I più grandi non la prendono molto
in considerazione, qualche volta la spingono, lei cade e si rialza guardandoli
stupita, come se non capisse, ma non piange. È temeraria e avventurosa, si
infila sempre in situazioni azzardate, come arrampicarsi su un cancello dal
quale poi guarda giù un po' preoccupata, evidentemente chiedendosi come farà a
scendere, ma fiduciosa che le cose si metteranno per il meglio. Il segno
distintivo del suo carattere è appunto la fiducia. Appena è stata liberata da
una situazione problematica, si infila immediatamente in un'altra. La sua voglia
di provarsi in imprese che sgomenterebbero bambini molto più grandi, non conosce
soste o ostacoli.
Ama il mondo con una passione entusiastica, assapora con intensità tutto quello
che le accade intorno, tutto quello che si muove. Pasticcia a lungo con sabbia e
acqua, immemore di tutto e di tutti, il visino contratto, stretto, concentrato
sulla materia che l'affascina, in una sorta di trance9 da cui niente la
distoglie, incurante di stare seduta nel bagnato, di sporcarsi, tutta sbaffata
di
sabbia sulla faccia.
Silenziosa ed eccitata esplora un grande cesto pieno di giocattoli e, nel
tentativo di afferrare qualcosa che sta sul fondo e l'attrae particolarmente,
finisce per cadervi dentro a testa in giù dimenando furiosamente le gambe per
uscirne, senza una voce, senza un'invocazione, come un incidente che riguardi
solo lei e dal quale non intende essere cavata fuori da nessuno. Dalla sua
lotta per uscire dal cesto, che è durata alcuni minuti, emerge col visetto
congestionato e contrariato, abbandona offesa il cesto traditore e trova
momentaneo, brevissimo riposo su una seggiolina, dalla quale, ripreso fiato,
ripartirà per una nuova impresa. Un bambino le passa vicino con alcuni biscotti
in mano e lei si rianima subito, balza in piedi e lo tallona esclamando, di
tanto in tanto, "è mio!" ma l'altro non le presta attenzione: lei gli si pianta
davanti e ripete la sua richiesta, senza fare alcun gesto per appropriarsi del
biscotto. Il bambino le volta le spalle per togliersela di torno e nel movimento
un biscotto gli cade a terra ma non se ne accorge. Ma Alessia sì, pronta e
rapida lo raccoglie, dice "grazie" a nessuno a voce altissima e comincia a
sgranocchiarlo con evidente piacere. Un po' stanca per le infinite avventure,
cerca momentaneo rifugio tra le braccia di un'assistente, ma poi si divincola e
riparte immedia-
tamente per nuove imprese.