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I Comuni e le Province, sotto il profilo finanziario, sono allo stremo
Incombe un rischio grave di attacco ai livelli raggiunti dalla politiche sociali, di lesione alle condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione, di indebolimento del ruolo costituzionale delle Autonomie Locali che sono capisaldi dell’ordinamento civile del nostro Paese.
Gli Amministratori locali firmatari, condividono le prese di posizione molto preoccupate già assunte dalle Associazioni Unitarie e Nazionali degli Enti Locali, ANCI e UPI, sul D.P.E.F. presentato dal Governo.
Mentre si avvicina il tempo per la formazione dei bilanci 2003/2005, e della prossima Legge Finanziaria rivolgiamo un urgente appello alle presidenze nazionali dell’ ANCI, dell’ UPI affinché le ragioni delle critiche e delle proposte alternative assumano la forma di una vasta iniziativa nei confronti del Governo e delle forze parlamentari che coinvolga le Organizzazioni Economiche e Sociali e i cittadini-utenti.
I servizi e la qualità della vita nei nostri contesti locali saranno messi in discussione qualora l’impianto della Legge Finanziaria del 2002 venisse confermato.
Tra le altre, sottolineiamo alcune questioni tra le più importanti e decisive:
1) Eliminazione dei vincoli alla spesa e all’assunzione di personale (art. 24 Legge Finanziaria 2002) che inutilmente umiliano il sistema delle Autonomie Locali e impediscono il mantenimento del livello dei servizi pubblici e quella coesione sociale che è indispensabile anche per la competitività dei sistemi economici locali;
2) Viceversa si richiede che al sistema delle Autonomie Locali vengano applicati gli stessi parametri e criteri che lo Stato Italiano è chiamato a rispettare nell’ambito del Patto di Stabilità Europeo. Ciò consentirebbe tra l’altro di confermare l’impegno delle Autonomie Locali per l’abbattimento del debito e per il risanamento della spesa pubblica, che non è mai venuto meno, come ha confermato la relazione della Corte dei Conti sulla finanza locale per gli anni 2000 e 2001;
3) Si tratta inoltre di avviare con coerenza un processo di autonomia fiscale estendendo le compartecipazioni di Comuni e Province al gettito tributario nazionale così da rendere credibile e concreta l’attuazione del Titolo V della Costituzione.
Fin d’ora gli Amministratori locali firmatari del presente appello si impegnano a realizzare la più vasta mobilitazione in difesa delle prerogative delle Autonomie Locali e dei livelli raggiunti dalla spesa sociale.
Bologna, 5 Settembre 2002
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FEDERALISMO FISCALE: DOCUMENTO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEGLI AMMINISTRATORI TOSCANI
L’Assemblea degli Amministratori Toscani riunitasi in Palazzo Vecchio il 10 settembre 2002
esprime profonda preoccupazione per lo stato dei bilanci degli Enti Locali ed in particolare dei Comuni ormai giunti al livello di collasso per l’assenza di interventi sostanziali di riforma della Finanza Locale,
sottolinea il grave ritardo che si sta accumulando nell’attuazione del nuovo articolo 119 della Costituzione che poteva e può rappresentare lo strumento fondamentale di una riforma della Finanza Locale basata sui principi di responsabilità e solidarietà istituzionale, rispettosa delle nuove competenze costituzionali di Comuni, Province e Comunità montane,
chiede che la prossima Legge Finanziaria ed i provvedimenti ad essa collegati rappresentino l’occasione per dare risposta positiva alle richieste delle Associazioni delle autonomie, dando al contempo concreta attuazione al Federalismo Fiscale, ed in particolare richiama l’urgenza che vengano accolte le richieste per la modifica del patto di stabilità eliminando i vincoli impropri che colpiscono gli Enti locali, per il superamento del sistema dei trasferimenti verso la piena affermazione del principio della compartecipazione all’ IRPEF, per il sostegno verso i piccoli Comuni, per la neutralizzazione dell’IVA sui servizi pubblici locali, per la copertura dei maggiori oneri derivanti dalle nuove competenze amministrative, per la restituzione del minor gettito derivante dai tagli operati negli anni passati (Dini, centrali elettriche….), dalle modifiche all’imposta sulle insegne e della errata interpretazione ministeriale sull’addizionale sui Comuni dell’energia elettrica,
denuncia il rischio che, senza l’accoglimento delle richieste delle Associazioni delle Autonomie, non si riesca a chiudere i prossimi bilanci del 2003, anche a fronte di una riduzione dei servizi, degli investimenti a sostegno dello sviluppo e nonostante possibili aumenti della pressione Fiscale scelte queste assolutamente insopportabili per le comunità locali e non condivise dagli Amministratori Toscani,
lancia un appello alle Associazioni sindacali e di categoria, alle Forze politiche e sociali, ai cittadini Toscani affinché sostengano le proposte delle Associazioni delle Autonomie decidendo di promuovere incontri in tutte le province ed i Comuni Toscani,
impegna le Associazioni Nazionali delle autonomie a predisporre tutte le iniziative necessarie a sostegno dell’esigenza di interventi di riforma della Finanza Locale e affinché i bilanci del 2003 possano rappresentare non un momento di mortificazione delle Amministrazioni Locali, ma un ulteriore occasione per sostenere la crescita civile e lo sviluppo delle Comunità Locali.
Anci Toscana, Urpt, Uncem Toscana, Lega delle Autonomie Toscana
FEDERALISMO FISCALE: DOCUMENTO APPROVATO DALL'ASSEMBLEA DEGLI AMMINISTRATORI TOSCANI
L’Assemblea degli Amministratori Toscani riunitasi in Palazzo Vecchio il 10 settembre 2002
esprime profonda preoccupazione per lo stato dei bilanci degli Enti Locali ed in particolare dei Comuni ormai giunti al livello di collasso per l’assenza di interventi sostanziali di riforma della Finanza Locale,
sottolinea il grave ritardo che si sta accumulando nell’attuazione del nuovo articolo 119 della Costituzione che poteva e può rappresentare lo strumento fondamentale di una riforma della Finanza Locale basata sui principi di responsabilità e solidarietà istituzionale, rispettosa delle nuove competenze costituzionali di Comuni, Province e Comunità montane,
chiede che la prossima Legge Finanziaria ed i provvedimenti ad essa collegati rappresentino l’occasione per dare risposta positiva alle richieste delle Associazioni delle autonomie, dando al contempo concreta attuazione al Federalismo Fiscale, ed in particolare richiama l’urgenza che vengano accolte le richieste per la modifica del patto di stabilità eliminando i vincoli impropri che colpiscono gli Enti locali, per il superamento del sistema dei trasferimenti verso la piena affermazione del principio della compartecipazione all’ IRPEF, per il sostegno verso i piccoli Comuni, per la neutralizzazione dell’IVA sui servizi pubblici locali, per la copertura dei maggiori oneri derivanti dalle nuove competenze amministrative, per la restituzione del minor gettito derivante dai tagli operati negli anni passati (Dini, centrali elettriche….), dalle modifiche all’imposta sulle insegne e della errata interpretazione ministeriale sull’addizionale sui Comuni dell’energia elettrica,
denuncia il rischio che, senza l’accoglimento delle richieste delle Associazioni delle Autonomie, non si riesca a chiudere i prossimi bilanci del 2003, anche a fronte di una riduzione dei servizi, degli investimenti a sostegno dello sviluppo e nonostante possibili aumenti della pressione Fiscale scelte queste assolutamente insopportabili per le comunità locali e non condivise dagli Amministratori Toscani,
lancia un appello alle Associazioni sindacali e di categoria, alle Forze politiche e sociali, ai cittadini Toscani affinché sostengano le proposte delle Associazioni delle Autonomie decidendo di promuovere incontri in tutte le province ed i Comuni Toscani,
impegna le Associazioni Nazionali delle autonomie a predisporre tutte le iniziative necessarie a sostegno dell’esigenza di interventi di riforma della Finanza Locale e affinché i bilanci del 2003 possano rappresentare non un momento di mortificazione delle Amministrazioni Locali, ma un ulteriore occasione per sostenere la crescita civile e lo sviluppo delle Comunità Locali.
Anci Toscana, Urpt, Uncem Toscana, Lega delle Autonomie Toscana