Torna a Politiche/articoli
Torna a Governo Berlusconi
Famiglia, presto affidamento condiviso
In
commissione Giustizia una legge che stabilisce che quando la famiglia si
sgretola i genitori saranno obbligati a mettersi d'accordo nell'interesse dei
figli e l'affidamento non sarà a un solo coniuge
ROMA - Una piccola rivoluzione in famiglia:
in caso divorzio o separazione i figli potranno contare sull'affidamento
condiviso. La legge che sarà in calendario alla commissione Giustizia
della Camera a partire dal 14 di gennaio porterà un cambiamento
totale.
Quando la
famiglia si sgretola i genitori saranno obbligati a mettersi d'accordo nel
superiore interesse dei figli e l'affidamento non sarà più appannaggio di un
solo coniuge, di solito la madre, con il sottinteso ruolo decrescente dell'altro
o la trasformazione del rapporto in una sorta di campo di battaglia proprio i
figli.
Quindi in primo piano non saranno più le esigenze dei grandi, ma quelle dei
bambini. L'affidamento condiviso, con responsabilità definite dal
giudice, questo il ''nocciolo duro'' della riforma, sarà la scelta
assolutamente prevalente con la nuova normativa destinata, se approvata, ad
incidere profondamente sulla realtà sociale di tutti i giorni dato che ribalta
l'ottica attuale e affida congiuntamente a tutti e due i genitori il compito di
tutelare i figli e la loro formazione: non solo coniugi separati ma ancora padre
e madre, quindi.
Il problema tocca direttamente oltre un milione di bambini (dati del '98), figli
di quel 25% di coppie che si separano. Nella quasi totalità (oltre il 90% dei
casi) i figli vengono attualmente affidati alla madre e la scelta del padre è
spesso '' residuale'', frutto cioè di situazioni particolari ( alcol, droghe
ecc.).
La proposta di legge, avanzata del deputato di Fi Vittorio Tarditi, ''ripesca''
una norma, quella dell'affidamento congiunto, previsto già dal 1975 (3,9% dei
casi nel '98), disattesa di fatto nella vita di tutti i giorni e che era contenuta
in una proposta del centrosinistra a lungo dibattuta nella scorsa
legislatura e poi tolta dall'ordine del giorno della commissione giustizia viste
le molte resistenze che si erano manifestate.
gennaio 2002