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Resoconto stenografico della Camera dei deputati
INDICE
Disegno
di legge: Immigrazione ed asilo (approvato dal Senato) (A.C. 2454)
ed abbinate (A.C. 11-16-220-387-457-1413-1692-1792-1894-2597) (Seguito della
discussione e approvazione)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per
dichiarazione di voto l'onorevole Cè. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, gli aspetti
salienti del dibattito parlamentare sull'immigrazione sono stati caratterizzati
dalla rabbia, dalla violenza verbale e dalla disperazione
dell'onorevole Turco e dell'onorevole Soda.
Non si è trattato di episodi estemporanei dettati da intemperanza caratteriale
ma della reazione razionalmente aggressiva di fronte ad una legge che segna la sconfitta
della strategia globalizzatrice della sinistra.
L'ideologia della società multirazziale che ci è stata falsamente presentata
come ineludibile portato della storia ha rappresentato, per la sinistra e per
l'Ulivo, ben assecondato dall'utopismo pauperista di Rifondazione comunista, lo
strumento per scardinare la democrazia in Europa.
La democrazia si basa, infatti, sul rapporto stretto fra cittadini e
istituzioni, fra territori e popoli, fra persone in azione e non può
prescindere da precisi diritti e doveri strettamente correlati fra loro di cui
è titolare ogni membro della comunità. Tutto questo per la sinistra non conta;
l'importante è massificare il mondo rendendo
tutte le persone uguali nel modo di pensare, di agire, di vestire; l'importante
è cancellare le diversità, le identità dei popoli, le loro tradizioni, la
loro storia, i loro costumi per cementare il tutto nella formula della società
multirazziale, del melting pot.
PIER PAOLO CENTO. Vergogna! Vergogna!
ALESSANDRO CÈ. La sinistra e i cattocomunisti
inseguono la nemesi del comunismo...
PIER PAOLO CENTO. Vergogna, vergogna!
ANTONINO LO PRESTI. Buffoni!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, onorevole Cento!
Vi prego, onorevoli colleghi della Lega, di non... (Deputati del gruppo
Misto-Verdi-l'Ulivo espongono cartelli recanti l'impronta bianca di una mano in
campo nero).
Onorevole Cento, onorevole Cima, onorevole Pecoraro Scanio, onorevole Bulgarelli
vi richiamo all'ordine (I deputati del gruppo Misto-Verdi-l'Ulivo
scandiscono: «Ver-go-gna! Ver-go-gna!»).
Onorevoli colleghi, vi richiamo all'ordine.
Chiedo ai commessi di intervenire per rimuovere quei cartelli (I commessi
rimuovono i cartelli).
Onorevoli colleghi vi richiamo all'ordine e annuncio che convocherò l'Ufficio
di Presidenza perché queste sceneggiate in aula debbono finire, sono
vergognose! Onorevole Cento, queste sceneggiate sono vergognose!
PIER PAOLO CENTO. Questa legge è vergognosa, è
una cosa vergognosa, è una vergogna!
PRESIDENTE. Qui non siamo al circo equestre,
siamo alla Camera dei deputati e chi esibisce questi cartelli deve vergognarsi.
Oggi stesso convocherò l'Ufficio di Presidenza su questo punto.
PIER PAOLO CENTO. Imbavagliaci!
PRESIDENTE. Onorevole Cento, ha terminato o devo
espellerla dall'aula (Applausi di deputati dei gruppi di Forza Italia, di
Alleanza nazionale, dell'UDC (CCD-CDU) e della Lega nord Padania)?
GUIDO CROSETTO. Lo sbatta fuori dall'aula!
LUCIANO MARIO SARDELLI. Lo mandi al circo!
PRESIDENTE. Onorevole Cè, proceda. Le chiedo
scusa io a nome della Camera dei deputati.
CESARE RIZZI. Non è la prima volta, però.
ALESSANDRO CÈ. La
sinistra e i cattocomunisti inseguono la nemesi del comunismo, sconfitto e
condannato dalla storia, che risorge in una formula nuova dove l'utopia non
consiste più nell'uguaglianza giuridico-formale davanti alla legge né
nell'uguaglianza economica, rivelatasi fallimentare, bensì nell'uguaglianza
dell'anonimia, dell'impotenza, della cancellazione dell'identità.
Una società siffatta, in realtà, lungi dall'essere integrata, è
caratterizzata da grande conflittualità sociale, da scontro tra culture e
civiltà e, pertanto, non può che rimandare, petulante, a poteri sempre più
lontani ed autoritari.
Se a questo quadro aggiungiamo l'attacco
frontale portato negli ultimi anni dalla sinistra alla famiglia naturale ed alle
formazioni comunitarie intermedie, viste come ostacoli al proprio progetto
strategico, risulta evidente la disumanità dell'ideologia della società
multirazziale. La sinistra italiana,
partecipe del progetto, rivelatosi fallimentare, dell'Ulivo mondiale, ha
svenduto la dignità e l'identità delle persone, delle comunità e dei popoli all'utopia
antidemocratica del governo mondiale,
alleandosi, a tal fine, con la grande finanza italiana ed internazionale: un
patto diabolico che avrebbe dovuto assegnare agli illuminati dell'Ulivo, cioè
ad una stretta cerchia di tecnoburocrati,
la pianificazione legislativa svincolata da reali poteri di controllo
democratico da parte dei singoli popoli e, alla grande finanza, un tornaconto in
termini di nuovo sottoproletariato
extracomunitario funzionale a tenere bassi i salari anche per i lavoratori
autoctoni. In questi giorni ne abbiamo avuto
la riprova attraverso i ripetuti interventi, in particolare quelli svolti
dall'onorevole Violante, a sostegno degli interessi della grande industria.
È vero, in Italia esiste un alto costo del lavoro - noi lo sosteniamo da sempre
- le cui responsabilità ricadono in buona parte sui governi dell'Ulivo. Su
questo tema, e sulla riduzione degli oneri per le piccole e medie imprese,
bisognava intervenire, ed il nostro Governo ha già presentato alla Camera
provvedimenti che vanno in questa direzione. L'onorevole Violante si dimentica
però, o vuole dimenticarsi, che esiste una disoccupazione altissima nel
Mezzogiorno, che esistono lunghe liste di disoccupazione comprendenti decine di
migliaia di extracomunitari, che i salari sono spesso al limite della
sopravvivenza. Questo spiega, in parte, anche perché gli italiani rifiutano
lavori molto pesanti e sottopagati.
Non sarebbe miglior causa, onorevole Violante, lavorare insieme per aumentare il
salario netto ai lavoratori italiani, piuttosto che introdurre fattori
ulteriormente calmieratori dei salari stessi con l'invasione extracomunitaria?
Onorevole Violante, dai suoi accorati interventi è evidente che ormai
la sinistra si preoccupa molto di più degli industriali che non dei lavoratori,
e ciò conferma che il patto con la grande finanza e la grande industria sono
essenziali al progetto egemonico, di gramsciana memoria, che volevate
realizzare. In
sostanza, onorevole Violante, vi siete venduti l'anima!
La grande finanza, a sua volta, ha appoggiato il vostro progetto di potere. Per
realizzarlo vi serviva una massa di
diseredati che venissero a scardinare la legalità nel nostro paese, che
mettessero in discussione i principi ed i valori di riferimento della nostra
comunità, un nuovo sottoproletariato e dei nuovi disperati da contrapporre ai
colpevoli lavoratori italiani e per alimentare, come vostro solito, i complessi
di colpa della vecchia Europa nei confronti del terzo mondo.
Per realizzare il vostro progetto di potere
dovevate sostituire l'emorragia di consensi da parte dei lavoratori e dei
piccoli imprenditori italiani con il voto degli immigrati, secondo la vecchia
logica del connubio assistenzialismo - voto di scambio. La vostra non è mai
stata solidarietà disinteressata, bensì solidarietà «pelosa».
Inoltre, per quanto riguarda la concretezza della vostra solidarietà, come
spiegate il fatto che negli anni di Governo dell'Ulivo la cooperazione con i
paesi terzi, che è la vera strada maestra da percorrere per risolvere i
problemi della povertà dove essa è presente, ha raggiunto i minimi storici? Si
è investito infatti solo lo 0,14 per cento del PIL, che rappresenta il più
basso livello tra i paesi del mondo occidentale.
Per raggiungere il vostro scopo avete adottato la
politica del buonismo irresponsabile, avete abdicato al ruolo di garanti della
legalità, di difesa e di inviolabilità dei confini, esponendo il paese e la
collettività all'insicurezza, all'illegalità diffusa, al dilagare della
piccola e grande criminalità, all'aumento dello spaccio di droga, alla vergogna
della prostituzione ovunque ed in qualsiasi ora del giorno e della notte, alla
devastazione di interi quartieri, all'inciviltà ed al degrado delle nostre città,
al commercio abusivo tollerato come fonte di reddito per irregolari e
clandestini in spregio ai cittadini onesti (Applausi
dei deputati dei gruppi della Lega nord Padania e di Alleanza nazionale).
Avete fatto ricadere tutto questo, anche in termini di costi economici, sulla
collettività, nonostante autorevoli istituti statistico-economici avessero
quantificato da tempo l'ammontare di queste risorse drenate dalle tasche
inconsapevoli dei cittadini: circa 8 mila miliardi annui per assistenza sociale,
sanità, case, sicurezza e carceri. Avete
continuato a mistificare la realtà, sostenendo che gli extracomunitari
avrebbero pagato le nostre pensioni future, nascondendo che solo un quarto degli
extracomunitari regolari presenti nel nostro paese sono iscritti all'INPS e che
oltre un milione di irregolari e clandestini, logicamente non pagando nulla,
usufruiscono dei servizi di assistenza previsti nel nostro paese. Sarebbe
questa, secondo voi, la ricchezza portata dall'immigrazione extracomunitaria?
Almeno due milioni e mezzo di persone presenti, di cui solo 400 mila versano
contributi all'INPS.
Avete perpetrato nei confronti dei cittadini
italiani e padani le vessazioni più discriminatorie consentendo, ad esempio,
agli extracomunitari di ritirare i contributi versati con il 5 per cento di
interesse dopo solo cinque anni di lavoro, mentre le nostre donne - lo ripeto:
le nostre donne - le cosiddette donne silenti non hanno lo stesso diritto, pur
avendo versato contributi per 13-14 anni, per la sola colpa di aver lasciato il
lavoro per accudire i figli (Applausi dei
deputati dei gruppi della Lega nord Padania e di Alleanza nazionale).
MIMMO LUCÀ. Fate la legge!
RENZO INNOCENTI. Allora, fatelo!
ALESSANDRO CÈ. Ma
si sa: voi odiate la famiglia! Avete offeso e umiliato i nostri vecchi in
condizioni di povertà, togliendo loro il diritto alla casa e attribuendo
punteggi di favore, specie nelle amministrazioni governate dall'Ulivo, agli
extracomunitari. È questo il vostro senso della giustizia sociale?
Avete approvato norme come alcuni articoli della legge Turco-Napolitano e la
vergognosa legge Mancino che, con lo strumentale pretesto di lottare contro la
xenofobia, hanno introdotto l'ignominia dell'inversione dell'onere della prova
nei procedimenti di accusa per atti di presunta discriminazione razziale, una
specie di condanna anticipata dell'accusato che inficia nel profondo l'idea
stessa dello Stato di diritto nel quale chi accusa è tenuto a fornire le prove
e le testimonianze contro l'imputato.
PRESIDENTE. Onorevole Cè, la prego di
concludere.
ALESSANDRO CÈ. Da
tutto ciò si evince un odio profondo nei confronti dei cittadini italiani,
della nostra cultura e della nostra civiltà; un odio nei confronti della civiltà
europea, dei suoi valori e della sua matrice cristiana.
Onorevole Turco, piuttosto che accusarci di razzismo e gridarci (Commenti del
deputato Zanella)... ma stai zitta un attimo! Smettila! Presidente...!
ALFONSO PECORARO SCANIO. Parla da 15 minuti!
PRESIDENTE. Onorevole Cè, lei ha ragione, perché
queste interruzioni sono incivili, però ha terminato il suo tempo (Commenti
dei deputati del gruppo della Lega nord Padania). Onorevoli colleghi, se
vogliamo essere fiscali, precedentemente ho interrotto il tempo e l'onorevole Cè
ha utilizzato già un minuto e mezzo in più del tempo a sua disposizione (Commenti
del deputato Caparini). Onorevole Caparini, non mi dica di no.
CAROLINA LUSSANA. Ha ancora due minuti!
PRESIDENTE. Prenda le registrazioni televisive e
vedrà se ho ragione o meno. Adesso, però, onorevole Cè, concluda il suo
intervento.
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, mi scusi, ma
ho parlato con un continuo brusio nelle orecchie, perché mi hanno continuamente
interrotto!
LAURA CIMA. Ma non ho capito, dobbiamo stare
anche in silenzio?
PRESIDENTE. Onorevole Cè, lei ha ragione a
lamentarsi per questo. Prego, onorevole, Cè concluda! Onorevoli colleghi, non
interrompete ulteriormente, per cortesia! Prego, onorevole Cè (Commenti del
deputato Pecoraro Scanio).
Onorevole Pecoraro Scanio, lei dovrebbe essere un po' più tollerante!
Onorevole Cè, concluda, per cortesia!
SALVATORE ADDUCE. Devi pazientare! Pazienza, deve
avere pazienza!
PRESIDENTE. Onorevole Adduce, ci si mette anche
lei?
ALESSANDRO CÈ. Signor Presidente, concludo. Onorevole
Turco, piuttosto che accusarci di razzismo e di gridarci «vergogna», perché
non prova ad uscire da quest'aula ed a confrontarsi con la gente comune e non
con le platee addomesticate e ideologicamente affini predisposte dalle vostre
associazioni militanti, spiegando il motivo per cui avete compiuto queste
discriminazioni nei confronti dei cittadini italiani? Sono sicuro che la
stragrande maggioranza dei cittadini la prenderebbe, metaforicamente, a calci (Commenti
dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
ANTONIO SODA. Basta!
ALESSANDRO CÈ. La
Lega nord Padania - e concludo, signor Presidente - ritiene l'approvazione della
legge Bossi-Fini un grande risultato politico, oltre che una grande vittoria del
nostro movimento, che premia l'enorme impegno profuso dai nostri militanti sul
territorio per evitare che il diabolico disegno dell'Ulivo potesse diventare una
triste realtà (Applausi
dei deputati del gruppo della Lega nord Padania e di deputati del gruppo di
Alleanza nazionale).