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Dossier Eutanasia
Introduzione Recenti fatti di cronaca e il dibattito politico, con particolare riferimento al «testamento biologico», hanno portato alla ribalta impegnative domande riguardanti la fine della vita. Aggiornamenti Sociali mette a disposizione gli articoli pubblicati sul tema, come contributo alla riflessione in corso. Carlo Casalone S.I., Come decidere sulla fine della vita? - Considerazioni etiche sul «testamento biologico»
Modi e aspetti su cui è legittimo determinare le cure
di fine vita e la destinazione del proprio corpo: questa la posta in
gioco del cosiddetto «testamento biologico». L'A. affronta tre nodi
sottesi alla problematica: il principio di autonomia e le sue
diverse interpretazioni; la distinzione tra eutanasia e accanimento
terapeutico, in cui non si può prescindere dalla valutazione
compiuta in prima persona dal paziente; le condizioni entro cui le
dichiarazioni anticipate possono svolgere in modo affidabile un
ruolo positivo nell'accompagnamento alla morte. L'analisi conduce a
interpretarle come strumento che, non vincolante per il medico,
contribuisce a una decisione partecipata e possibilmente unanime.
Nel dialogo con il prof. I. Marino, pubblicato su
L'Espresso (27.4.2006), il card. Martini affronta i temi attualmente
più dibattuti in campo bioetico. Dopo aver messo a fuoco alcune
premesse che rendono conto dell'esigenza di una ricerca condivisa in
situazioni in cui «non è subito evidente quale sia il vero bene
dell'uomo e della donna», viene richiamato il senso di alcuni
principi tradizionali dell'etica teologica cui il cardinale ricorre
nel suo discorso (in particolare quello del male minore). Viene
infine esaminato, a titolo di esempio, uno dei temi più scottanti
trattati nel dialogo: la lotta all'HIV/AIDS.
Gli interrogativi riguardo alle fasi terminali della
vita davanti a cui la medicina oggi ci pone richiedono una
chiarificazione dei termini scientifici ed etici ordinariamente
utilizzati. Mentre i primi interpretano e descrivono i fenomeni, i
secondi implicano anche un riferimento alle circostanze e alle
intenzioni che sottendono l'agire. Dopo aver distinto l'eutanasia
dalla sospensione dell'accanimento terapeutico, si stabilisce la
illiceità etica della prima e la legittimità della seconda. Si
propongono infine alcune riflessioni circa il tema dibattuto degli
stati vegetativi e delle direttive anticipate di trattamento.
Molti fattori alimentano la domanda di eutanasia:
dalla logica del progresso medico, che favorisce una visione
riduttiva del dolore e della «vita», alle dinamiche psicologiche e
sociali. L'antropologia personalista offre criteri per valutare e
integrare le prospettive parziali presenti nella nostra cultura e
per meglio promuovere la dignità umana. |