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Fini: "Ripristiniamo la dose minima di droga"

 

"Dopo il referendum radicale c'è un vuoto legislativo in Italia" dice il vicepremier alla Commissione anti-stupefacenti dell'Onu. In vista la reintroduzione di un limite minmo non punibile.

 

VIENNA – Riscoprire il concetto di dose minima giornaliera di droga, cancellato dal referendum Radicale del ’93, e non fare “nessuna distinzione tra droghe pesanti e leggere”. Il vicepresidente del Consiglio annuncia alla Commissione stupefacenti delle Nazioni Unite le linee guida delle politiche dell’Italia per il settore. “Al momento – ha ricordato Fini - è il pretore che ha la discrezionalità di decidere se una quantità di droga trovata sia da considerare per uso personale o per spaccio. Bisogna rimettere dei limiti”.

Il limite rigido di possesso di dose minima sopra alla quale si è puniti, potrebbe insomma tornare in vigore, in forma diversa. Nel vertice a Vienna, Fini ribadisce che “l'Italia è in prima linea nella lotta contro la droga” e sottolinea la necessità di rivedere la legge sulla droga, in quanto dopo il referendum “c'è un buco legislativo da colmare. Come? Lo stiamo studiando”. Il vicepremier individua tre linee direttive: “Non bisogna soltanto reprimere, ma prevenire e soprattutto recuperare chi è caduto nel tunnel della droga e ridargli la dignità”.

Per Fini “non ci deve essere nessuna distinzione nel combattere le droghe leggere e quelle pesanti. La lotta alla droga deve avere una dimensione nazionale, ma si rischia di perdere l'ampiezza del fenomeno se non c'è cooperazione tra i paesi europei. L'Italia è fiera di essere il contribuente finanziario più rappresentativo in sede di Nazioni Unite, anche nel 2002 abbiamo stanziato 12 milioni di euro”.

Il vicepresidente del Consiglio ha ribadito inoltre l'importanza del coordinamento per le politiche contro la droga costituito presso la presidenza del Consiglio. “Dobbiamo preparare - ha affermato il commissario straordinario che presiede l'organismo, il prefetto Pietro Sotgiu - per la prima volta un piano antidroga triennale. Non è mai stato elaborato. La legge antidroga ha 12 anni di vita, bisogna provvedere a un riesame della normativa attuale apportando dei miglioramenti”.  Gianfranco Fini ha annunciato inoltre la possibilità che venga istituita nei prossimi mesi una conferenza nazionale sul tema e l'importanza di far partire una campagna informativa anche grazie alla collaborazione del mondo sportivo. Rinnovato l’allarme per la diffusione delle sostanze sintetiche e per i collegamenti con il terrorismo.

Per quanto riguarda il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha messo in evidenza che “è l'Afghanistan ad avere ancora il monopolio con il rifornimento dell'80% del consumo in Europa. Bisogna - ha sottolineato - fare una forte pressione all'Afghanistan affinché blocchi le colture, noi siamo disponibili ad occuparci della ricostruzione del settore giudiziario e di quello della sicurezza”.

(15 MARZO 2002, ORE 14:05)