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Alle sei del mattino le discoteche si chiudono, le luci si spengono e la musica tace; l'alcol è nella fase ipnotico-depressiva, l'eventuale droga ha terminato il suo effetto lasciando il down nell'assuntore, tutti gli stimoli risveglianti sono finiti. Le discoteche mettono fuori della porta i ragazzi dissociati, svuotati di ogni energia, spremuti e stremati dal sonno e dalla fatica. È immaginabile pensare quali conseguenze producano sul fisico di un ragazzo che deve guidare un'automobile fino a casa le lunghe ore di stimoli eccitatori, di fatica e di deprivazione del sonno trascorse in discoteca.
La causa primaria, il vero killer del "sabato sera" nella stragrande maggioranza dei casi è l'aver assunto sostanze stupefacenti e psicotrope e/o alcol. Alle droghe e all'alcol si aggiunge l'altro decisivo fattore: il colpo di sonno; la velocità incide consistentemente nel determinare la gravità delle lesioni riportate dai ragazzi.
Il costante riscontro di amfetamine e di ogni altra sostanza psicoattiva nei liquidi biologici di conducenti coinvolti in incidenti stradali è ritenuto non casuale, ma anzi dimostrativo della sussistenza della relazione causale tra assunzione della sostanza e accadimento del sinistro stradale.
L'ecstasy e le amfetamine sono poi tra i principali imputati per le loro proprietà di annullare i freni inibitori e creare disturbi psichedelici e comportamentali con la falsa ed euforizzante sensazione di sicurezza e con l'ottundimento dei riflessi. Infatti, tra i maggiori rischi associati ad una guida in stato di intossicazione da amfetamine si annovera l'incapacità di valutare la pericolosità di talune situazioni e, soprattutto, la sopravvalutazione delle proprie capacità di reazione a condizioni di pericolo.
Le cifre parlano chiaro: nel 1995 sulle strade italiane sono morte 7.000 persone. Di queste, secondo fonti giornalistiche, 200 in incidenti automobilistici nella notte che precede la domenica. Il numero di vittime pare raddoppiato nei primi mesi del 1996. Secondo dati dell'ISTAT il 34,4% di tutti i morti e il 28,6% di tutti i feriti per incidenti stradali nel 1993 è riferibile alla classe di età compresa tra i 18 e 24 anni, cioè ai cosiddetti giovani delle discoteche, a quelli dei raves e dell'ecstasy. La mortalità per incidenti stradali è diventata la prima causa di morte tra i giovani. Sempre per l'ISTAT il momento di massima concentrazione di incidenti stradali tra autoveicoli è il fine settimana. Nel 1994, infatti, contro 24.141 incidenti verificatisi in ognuno dei giorni lavorativi, ben 25.594 sono stati quelli delle notti a cavallo fra il venerdì e il sabato e 26.141 fra il sabato e la domenica. Stessa cosa per i decessi: 927 il venerdì, 1.132 il sabato. Secondo i dati della polizia stradale la frequenza maggiore degli incidenti del sabato sera è tra l'una e le quattro del mattino; il 50,2% dei conducenti ha un'età compresa fra i 19 e i 25 anni; il 90,4% dei conducenti è di sesso maschile. La guida in stato di ebbrezza è sovente causa di eccesso di velocità. Le regioni maggiormente interessate dal fenomeno sono il Veneto, l'Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia-Giulia e la Lombardia.
La pericolosità dell'etilista e del drogato alla guida è stata evidenziata a livello internazionale da parte degli organismi più qualificati, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e, in particolare dal Consiglio d'Europa, che nelle linee direttive sulle infrazioni del nuovo codice europeo della strada ha attribuito alla guida sotto l'azione di alcol o stupefacenti il carattere di particolare gravità raccomandando il ricorso alla pena restrittiva della libertà e la perdita del diritto di guidare. Per contrastare e contenere il fenomeno delle "stragi del sabato sera", il Servizio di Polizia Stradale ha incrementato l'analisi e lo studio dei vari problemi connessi alla prevenzione e alla sicurezza stradale, costituendo, a livello centrale, un "Osservatorio" per la lettura del fenomeno, quanto più completa ed esauriente in vista dei successivi studi diretti ad individuare ulteriori e più efficaci iniziative. In quest'ottica è stato predisposto, in passato, d'intesa con l'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Padova, un modello operativo di controllo affinché personale medico potesse effettuare, nell'immediato, accertamenti medico-legali e tossicologico-forensi sui conducenti dei veicoli fermati dalla "Stradale" ai sensi dell'art. 187 del codice della strada, che lasciavano supporre di aver assunto sostanze stupefacenti e psicotrope o alcol. Questa strategia di intervento è stata attivamente operativa nelle stagioni estive del 1994 e del 1995 ed ha consentito di ottenere risultati particolarmente lusinghieri e positivi: in base ai dati acquisiti attraverso l'accertamento clinico specialistico effettuato sui campioni di sangue e di urine prelevate ai conducenti è emerso che il 10% nel 1994 e il 14% nel 1995 della popolazione sottoposta a controllo aveva effettivamente assunto sostanze stupefacenti e psicotrope. In particolare, i dati raccolti il sabato sera su conducenti di veicoli in provenienza da discoteche o da altri locali di intrattenimento hanno fornito puntali conferme circa la diffusione del fenomeno: su un campione di 225 conducenti il 9% è risultato affetto da intossicazione acuta da amfetamine. La tipologia degli amfetaminici riscontrati comprendeva le sostanze MDA, MDMA e la MDEA presenti da sole o in combinazione. Nella "speciale" classifica di incidenza queste sostanze sono risultate al terzo posto dopo i "cannabinoidi" (hashish e marijuana) e la cocaina. Rilevamenti statistici sulla frequenza di guida in stato di intossicazione da sostanze psicoattive per fascia di età hanno poi evidenziato che le classi maggiormente interessate dal fenomeno corrispondono alla fascia 26/30 anni ed ai 31/35 anni. Preoccupante è il dato sugli "under 20" che nel 1995 hanno raggiunto il 16% dei contravvenzionati.
L'altro grande fattore che causa gli incidenti mortali è legato al sonno. La lotta contro il sonno è uno degli esercizi fisicamente più stressanti a cui si sottopone il frequentatore della discoteca ed è conseguentemente l'ulteriore ed ineludibile nesso di relazione tra gli eccessi compiuti nei locali e le "stragi del sabato sera".
Secondo la cronobiologia del sonno, tutte le funzioni dell'organismo sono scandite e regolate da precisi orologi biologici, messi a punto nel corso di milioni di anni dall'evoluzione della specie. Uno degli orologi primordiali più potenti è quello che regola il ritmo del "sonno - veglia". Studi eseguiti sui "turnisti" dimostrano chiaramente che il rendimento psico-fisico alle 5 del mattino è ridotto del 50% nonostante l'allenamento. È certo possibile con la nostra volontà e con mezzi artificiali spostare a piacimento le lancette di questi orologi biologici chiedendo dei "prestiti" al sonno ma tali alterazioni non sono prive di rischi. Quelli maggiori sono il "colpo di sonno" improvviso e la sempre più pericolosa caduta dell'efficienza psico-fisica, che va a ripercuotersi negativamente sulla guida dell'automobile o su qualsiasi attività che richieda la massima attenzione e precisione. Molti disastri notturni devono essere imputati al colpo di sonno.