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dal
MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CARLO AZEGLIO CIAMPI AGLI ITALIANI
Palazzo del Quirinale, 31 dicembre 2001
...
Nell'animo di un
uomo della mia generazione, la parola guerra fa riaffiorare, molti ricordi. A
cominciare dall'estate del 1939: lo scoppio della seconda guerra mondiale. Vissi
quell'estate, insieme con giovani di tanti Paesi d'Europa, all'università di
Bonn in Germania. Studiavamo il tedesco. A me doveva servire - avevo diciannove
anni - per approfondire la conoscenza della filologia classica, la disciplina
che avevo scelto.
La mattina, giovani coetanei, francesi, italiani, belgi, inglesi, frequentavamo
l'Università. Nel pomeriggio ci si ritrovava sulle rive del Reno, anche con
amici tedeschi. Parlavamo, con un misto di incredulità e di turbamento, con la
spensieratezza dei vent'anni, della tempesta che stava per scoppiare sulle
nostre teste, che avrebbe potuto portarci a combattere gli uni contro gli altri.
E accadde l'irreparabile.
Coloro che ebbero la fortuna di sopravvivere - e non dimenticheremo mai i volti
dei compagni caduti nella giovinezza - fecero nei loro cuori un giuramento: mai
più guerre tra noi. Nei nostri animi si accese una passione che non si è più
spenta. E' la passione che ha generato l'Unione Europea.
Alla base del suo
successo sta il principio che ispirò la prima creazione comunitaria, la Comunità
del Carbone e dell'Acciaio: mettere in comune, anziché spartire. Allora furono
messi in comune il carbone e l'acciaio: ora, con l'euro, la moneta. Si
rinuncia a parti di sovranità nazionale, per acquisire insieme una nuova
sovranità, la capacità di governare insieme il nostro destino comune.
Fatto l'euro, l'integrazione europea andrà avanti. Integrazione, a qual
fine? Per contare di più. Le vicende che viviamo ci dicono che nel mondo c'è
più bisogno d'Europa.
L'Europa unita è già oggi, ma deve diventare ancor più in avvenire, una
grande forza di pace, per sé e per tutti i popoli. Per esserlo, l'Unione
Europea deve trasformarsi in un soggetto politico unitario. Deve poter parlare
con una sola voce sui grandi problemi. Deve operare per la crescita di un
sistema di istituzioni di governo mondiale.