PARIGI – Qualche giorno prima
dell’11 settembre, uno dei più famosi scrittori francesi,
Michel Houllebecq, scrisse su Le Figaro Magazine e sulla
rivista Lire che “la religione musulmana era il credo
più cretino e più pericoloso che esistesse al mondo”. Non
solo. Nel suo libro più famoso, Piattaforma , tradotto
in molte lingue, Houllebecq dice di “provare un moto di
entusiasmo alla notizia della morte di un terrorista
palestinese”.
Dopo le stragi di New York e Washington qualcuno avrebbe potuto
cavalcare il sentimento discriminatorio nei confronti
dell’Islam, religione di Osama bin Laden e dei terroristi più
ricercati. La stessa verve polemica, era contenuta nell’articolo
della scrittrice e giornalista, Oriana Fallaci, e aveva diviso gli
animi tra “arrabbiati contro gli arabi” e “occidentali
autocritici”. La Fallaci in primavera aveva subito proprio in
Francia, paese in cui forse prevale la seconda inclinazione, un
processo perché il suo libro La rabbia e l’orgoglio
era accusato di “istigare l’odio di razza”. Il processo
l’aveva assolta. Ma da allora, si è creato un precedente.
Per lo stesso motivo, infatti, Houllebecq è accusato di
“provocare l’odio razziale” ed è comparso oggi per la prima
volta davanti a un tribunale, trascinato da quattro associazioni
di musulmani francesi e da alcune associazioni per i diritti
umani. Una di queste, la Lega per i Diritti Umani (che difende a
spada tratta gli ex-terroristi italiani rifugiati in Francia) si
è costituita parte civile contro lo scrittore. Il quale, rischia
la prigione fino a un anno e di pagare un’ammenda di 45 mila
euro.
Il processo è seguitissimo in
Francia: l’aula del tribunale di Parigi oggi era gremita da
centinaia di persone in segno di protesta contro “il
razzismo”. Alcuni sfoggiavano magliette con frasi dell
'
illuminista Voltaire.
L’intellighenzia
parigina è divisa “pro” e “contro” Houllebecq. C’è chi
difende la libertà letteraria e chi invece sottolinea le
responsabilità morali di chi scrive nei confronti di chi legge.
Dilemma antico, sempre d
'
attualità.
(17
SETTEMBRE 2002, ORE 16:10)
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