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Legge elettorale: se si votasse con il Provincellum la
destra stravincerebbe |
tratto
da "la Repubblica" del 08/07/03 |
Roma
- «Se nel 2001 si fosse votato con un sistema proporzionale, il centrodestra
avrebbe stravinto». Piergiorgio Corbetta, direttore Ricerche dell´Istituto di
studi politici "Carlo Cattaneo" di Bologna, non sembra aver dubbi sull´ipotesi
del cosiddetto provincellum: «Se passa il progetto di riforma elettorale, la
Cdl potrebbe staccare di molto l´Ulivo e risolvere in gran parte le tensioni
interne».
Professore, il proporzionale premierebbe la Cdl?
«Il risultato elettorale del 2001 è stato netto. Il centrodestra va meglio al
proporzionale che al maggioritario. Mentre tutti si aspettavano il contrario».
Perché?
«Perché la campagna del Polo era totalmente incentrata su Silvio Berlusconi,
come vero, grande leader. Invece, a fare la differenza sono stati i singoli
partiti della coalizione, che si sono dimostrati più forti di quelli del
centrosinistra».
Vuol dire che l´Ulivo, come coalizione, ha funzionato meglio della Cdl?
«Senza dubbio. Il centrosinistra ha ricevuto un ampio vantaggio aggiuntivo
dalla coalizione, mentre i partiti che lo compongono si sono dimostrati
elettoralmente più deboli di quelli del centrodestra. E´ accaduto, insomma,
che lo stesso elettore ha votato l´Ulivo al maggioritario e un partito della
Casa delle Libertà al proporzionale. Ciò spiega perché sommando i voti
ottenuti dai singoli partiti di centrodestra al proporzionale si supera il dato
elettorale del maggioritario».
Se nel 2001 si fosse votato con sistema proporzionale, come sarebbe andata?
«Un calcolo esatto è difficile da fare. Un dato però è certo. Nel 2001, al
maggioritario lo scarto tra le due coalizioni è stato meno di due punti
percentuali: 43,7% l´Ulivo, 45,4% la Casa delle Libertà. Mentre al
proporzionale lo stacco è stato del 9%: Ulivo e Rifondazione comunista hanno
infatti raggiunto il 40%, la Cdl invece è volata oltre il 49%. Ora, espandendo
il sistema proporzionale, il centrodestra avrebbe avuto un vantaggio indiscusso,
raggiungendo un successo ancora più completo».
E se si introducesse una soglia di sbarramento?
«Cambierebbe poco. I partiti minori darebbero vita a coalizioni fittizie per
poi liberasene dopo le elezioni».
Si parla anche di premio di maggioranza.
«Non ostacolerebbe il disegno generale. Il grosso dei seggi andrebbe assegnato
con il proporzionale, mentre il premio non farebbe altro che enfatizzare
ulteriormente il risultato».
Con il proporzionale si tornerebbe a una stagione di instabilità?
«Assolutamente si. Senza il vincolo del maggioritario si tornerà ai vecchi
governi che duravano un anno. Ma il centrodestra avrà vantaggi non secondari».
Quali?
«Nella Casa delle Libertà si assiste a una forte conflittualità interna tra i
partiti, che potrebbe durare tutta la legislatura. Un sistema elettorale
proporzionale risolverebbe innanzitutto la battaglia per l´assegnazione dei
collegi, evitando dolorosi scontri pre-elettorali nelle scelta dei candidati. La
definizione dei rapporti di forza tra le singole formazioni politiche sarebbe
rimessa così alla scelta del corpo elettorale. Ma non è tutto».
Cos´altro?
«La Cdl sta dimostrando di essere sempre più una coalizione eterogenea di
partiti e non un aggregato omogeneo. Emerge infatti la personalità autonoma di
ciascuno, che reclama la propria identità. In tal senso, il sistema elettorale
proporzionale potrebbe essere di aiuto a restituire a ciascun partito la propria
visibilità e autonomia all´interno della Cdl».