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Uno sciopero imponente
80-90% di adesioni
In 100.000 a Milano,
80.000
a Roma, 50.000 a Torino, e poi 30.000 a Palermo, 30.000 a Bologna,
20.000 a Padova e 15.000 a Mestre (70.000 in tutto il Veneto), 11.000 nel
Friuli Venezia Giulia, 6.000 ad Ancona. Sono i primi dati della grande
partecipazione di lavoratori, pensionati, studenti ai cortei che hanno
attraversato le città d’Italia in occasione dello sciopero generale proclamato
da Cgil-Cisl-Uil contro la legge finanziaria.
'Grande partecipazione alla giornata di mobilitazione in corso in tutto il
paese. Dai dati che via via affluiscono alle sedi organizzative del sindacato
si può parlare di una adesione allo sciopero generale tra l'80 ed il 90 per
cento: un dato straordinario'. A dirlo è una nota della Cgil, che prosegue:
'Nonostante il maltempo, la neve e la pioggia che si accanisce su gran parte
del paese, la partecipazione di lavoratori, pensionati, giovani è
straordinaria'.
“È un grande sciopero, c’é una grande partecipazione, è una bella risposta del
paese”. Questo il primo commento del leader della Cgil Guglielmo Epifani,
sfilando nel corteo di Roma: “È uno sciopero contro le scelte del governo che
sta portando il paese al declino. Uno sciopero imponente: da tutta Italia
vengono le stesse indicazioni, cioè che i lavoratori, i pensionati e i giovani
condividono le nostre critiche alla finanziaria e al governo”. Parlando dal
palco di piazza Navona, dove ha tenuto il comizio conclusivo, il leader della
Cgil ha detto che lo sciopero "é un mezzo democratico che nessuno decide mai a
cuor leggero. Ma se noi, di fronte a scelte che affondano il Paese, non
reagissimo, sarebbe come condividere responsabilità che non vogliamo: deve
essere chiaro chi ha lavorato per salvare il Paese e chi per dividerlo e farlo
declinare". Per Epifani, quindi, "se la speranza del cambiamento oggi è così
forte, questo dipende anche da tutti noi, da chi non si è rassegnato".
'Con questo sciopero - ha proseguito il segretario generale -, con milioni di
lavoratori, pensionati, giovani che in tutto il paese hanno condiviso questa
giornata di mobilitazione, abbiamo voluto tenere alta la speranza per il
futuro. Perché la speranza del cambiamento, che oggi è così forte, dipende
anche da tutti noi, da chi non si è rassegnato e sa quanti sacrifici ci sono
voluti in questi anni per raddrizzare questo paese'. 'Domani toccherà ad altri
fare i sacrifici per far ripartire il paese. Toccherà a quella parte che in
questi ultimi anni si e' arricchita con le scelte fatte da questo governo'.
Oggi, ha detto il leader della Cgil, 'questa parte del paese che ha stretto la
cinghia, che non si è rassegnato nei momenti difficili manda un messaggio di
cambiamento. Un cambiamento che serva veramente e che sia equo. Per questo
siamo forti, perché veniamo da questa storia e abbiamo la forza per dire che
bisogna cambiare. E non si creda che siamo rassegnati o all'angolo. Forse
dispiaciuti, perché amiamo questo paese. Ma fiduciosi che cambiando, ce la
possiamo fare ancora una volta'.
Per il segretario generale della Cisl Savino Pezzotta, in corteo a Milano, “la
finanziaria preparata dal governo è dannosa e inutile per lo sviluppo del
paese”. Spiega Pezzotta: “Siamo in piazza contro una finanziaria dannosa per
lavoratori e pensionati, e inutile per lo sviluppo del Paese. Ma non siamo in
piazza solo contro, siamo in piazza perché abbiamo un'idea di paese
assolutamente diversa da quella che il governo sta portando avanti. Siamo in
piazza perché questa finanziaria doveva rispondere a tre priorità: industria e
sviluppo, tutela dei redditi e Mezzogiorno. E su questo non c'é nulla”.
Tante le reazioni dal mondo politico. A cominciare dal leader dell’Unione
Romano Prodi: “Quella di oggi è una protesta sacrosanta contro la disastrosa
politica economica e finanziaria di questo governo. I sindacati fanno il loro
mestiere. Sono sicuro che neppure a noi faranno sconti, quando governeremo, se
deluderemo i lavoratori. Ma non sarà così”. Per il leader dei Ds Piero Fassino,
al corteo di Roma, questa di oggi “è una manifestazione che dà voce al
malcontento di milioni e milioni di italiani, per una situazione economica che
sappiamo essere critica per responsabilità del governo. La politica economica
e finanziaria seguita in questi anni ha bloccato l'economia, ha reso più
precaria la vita di milioni di famiglie, e mette in difficoltà Comuni ed enti
locali nel garantire servizi essenziali ai cittadini. È significativo che
oggi, in tutta Italia, le manifestazioni vedano una grandissima
partecipazione, segno di una crisi profonda di credibilità e fiducia del
governo”. Per il leader di Rifondazione comunista, sfilando a Torino, questo
sciopero “è il massimo livello di rotta di collisione che i sindacati possono
mettere in campo contro la politica del governo. La reazione dei lavoratori è
comprensibile e giustificata. Il governo sembra incapace persino di capire
come il paese stia vivendo una crisi drammatica e rimane arroccato su una
posizione fallimentare”.
Numerose anche le presenze istituzionali. Come il presidente della Regione
Puglia Nichi Vendola, al corteo di Bari: “Sono accanto ai sindacati dei
lavoratori per manifestare il senso di una ribellione popolare e democratica
contro una legge finanziaria che chiude il ciclo nefasto delle finanziarie del
governo Berlusconi che hanno sfiancato il paese, impoverito iceti medi,
precarizzato il mondo del lavoro. Non posso che essere qui”. Come il sindaco
di Roma Walter Veltroni: “Sto qui come sindaco e come cittadino. Ci sono tanti
lavoratori che sono in piazza, ed è giusto che la città ci sia. Mi pare che il
messaggio più importante che viene da questo grande sciopero è il desiderio di
dire, senza spirito di parte ma con attenzione agli interessi generali, che
non si può ridurre la politica sociale”. O come il sindaco di Bologna Sergio
Cofferati, che ha sottolineato come “la scelta del governo è strumentale e
politica: quella di scaricare sui Comuni e sui cittadini gli effetti della sua
incapacità a far crescere l'economia e a distribuire adeguatamente la
ricchezza”.
(www.rassegna.it, 25 novembre 2005)
GUARDA IL VIDEO DEL CORTEO A ROMA: http://www.100annicgil.it/default.asp?serv=/servizi/2030/2063/xmlservizio.asp