Www.segnalo.it

Home page

Formazione

Biblioteca e Cineteca

Politiche e Leggi 

Tracce e Sentieri

 

Sartori: azione debole Ciampi deve fermare il conflitto di interessi

 

dal Corriere - 24 luglio 2002


MILANO - Un presidente «molto debole nell’azione». Che ha detto «cose sacrosante». Ma che ha sbagliato «strumento e tempi» per rivolgersi alle Camere. E’ il presidente Carlo Azeglio Ciampi visto dal politologo Giovanni Sartori. Che spiega: «Sui principi elencati da Ciampi siamo tutti d’accordo: sono sacrosanti, sono i pilastri della democrazia liberale. C’è però un problema: quello dello strumento scelto. E c’è anche una mancanza». Iniziamo dal problema.
«La Costituzione prevede tre tipi d’intervento sul processo legislativo da parte del Capo dello Stato. L’autorizzazione alla presentazione del disegno di legge, la sospensione della promulgazione della legge con un messaggio alle Camere, l’invio di un semplice messaggio al Parlamento».
Che è poi quello che ha fatto Ciampi.
«Certo. E che è anche quello che serve meno. Un messaggio di principi è un messaggio inefficace. Cossiga lo ha utilizzato più volte con esito zero: le Camere si riuniscono, fanno una bella discussione (in questo caso si sono già tutti d’accordo), dopodiché abbiamo fatto un bel buco nell’acqua».
Fin qui lo strumento. E la mancanza?
«Prima di parlare d’informazione il presidente avrebbe dovuto affrontare e risolvere il problema del conflitto d’interessi. Ora resta da capire se questo messaggio costituisce un alibi per non farne uno quando andrà fatto, oppure se è un intervento in aggiunta a quello che verrà».
Ovvero quando?
«Quando Ciampi avrà la possibilità - e sarà l’ultima - di bloccare la legge Frattini. All’epoca dell’autorizzazione alla presentazione della legge aveva il bastone dalla parte del manico, non ha fatto nulla. Ora non gli resta che sospendere la promulgazione della legge inviando un messaggio alle Camere».
E se così non fosse?
«Ci troveremmo di fronte a palesi violazioni dell’ordinamento costituzionale sulle quali il presidente ha voluto chiudere gli occhi. Proprio in un momento in cui la situazione è cambiata: prima nel mondo dell’informazione tv c’era un duopolio, ora si è instaurato di fatto un monopolio».
Ma Ciampi ha parlato di direttive comunitarie, di pluralismo e di estensione della vigilanza a tutte le reti tv.
«Le direttive comunitarie come il messaggio di Ciampi sono solo parole. Di volta in volta ci vogliono delle leggi. La più importante delle quali oggi è quella del conflitto d’interessi. Del resto...».
Del resto cosa?
«Del resto i segnali di arrendevolezza fino ad oggi non sono mancati. Prima la legge sulle rogatorie caso colossale di conflitto d’interessi), poi sul falso in bilancio, quindi sui beni culturali. Tutti ballon d’essai : Berlusconi ha sondato fino a dove può spingersi. Se Ciampi dovesse rinviare la Frattini alle Camere sarebbe grave perché gli verrebbe a mancare l’avvallo del Capo dello Stato nei confronti dell’opinione internazionale».
Dunque, professore, il suo giudizio sull’intervento del presidente Ciampi è negativo?
«Non necessariamente. E’ un giudizio di preoccupazione perché finora ho sempre visto un presidente molto debole nell’azione».
Alessandra Mangiarotti