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28 Novembre, 2004
Gasparri: «Mi vergogno di
Luzi. In Senato sarebbe stato meglio Mike Bongiorno»
«Una volta Fiorello disse che avrebbe voluto Mike Bongiorno senatore a
vita. Ecco era meglio Mike Bongiorno»
I post-fascisti hanno uno strano senso del pudore. «Mi vergogno che sia nominato senatore a vita Mario Luzi, una persona di questo tipo che offende il nostro mondo», dice al "suo mondo" il ministro Maurizio Gasparri, come qualche anno fa Gianfranco Fini si vergognò del premio Nobel della letteratura conferito a Dario Fo. L’odierno ministro degli esteri non ebbe pronta - al tempo - un’alternativa, che invece Gasparri sfodera da perfetto ministro delle Telecomunicazioni: «Una volta Fiorello disse che avrebbe voluto Mike Bongiorno senatore a vita. Ecco era meglio Mike Bongiorno». Sì, meglio il presentatore americano del poeta italiano.
Quelli di Alleanza Nazionale hanno - quindi - anche uno strano senso dell’italianità che tanto sventolano. Al Teatro Garden di Chianciano Terme, un pacchetto di riviste ha organizzato il congresso dal titolo alla Mike: «Futur Destra. Il futuro della destra in Italia e nel mondo». Roba da smarrirsi, di qui la tavola rotonda del pomeriggio con il triumvirato che regge il partito, La Russa, Matteoli e Alemanno, dal titolo: «Dove sta la destra?». Se lo chiedeva anche il senatore Mario Luzi, nell’intervista rilasciata a Pancho Pardi e pubblicata da Micromega nel numero in edicola. «A questa destra mancano idee coerenti. Sventolano il tricolore e stanno con la Lega dei padani. Quale progetto sostengono?». Perplessità anche sulla scelta di Fini alla Farnesina: «Una cosa pericolosa e grottesca». Parole che hanno tanto ferito Gasparri. «Si vergogni delle leggi che ha fatto - gli risponde il senatore a vita - e di come la maggioranza di governo tratta la Costituzione. Quelle sono vergogne nefaste, io credo di essere la vergogna minore...». «Non mi meraviglio - aggiunge Luzi - che il ministro Gasparri trovi Mike Bongiorno più conveniente nella carica di senatore a vita. Probabilmente è persona più conciliante di me verso le concezioni e le azioni del ministro Gasparri e della destra in generale». Sono brutti posti quelli dove non si ascoltano i poeti, voci libere e limpide, e Luzi è «avvilito dal dover prendere sul serio queste cose. Che si può rispondere a Gasparri? Mi ricorda certi avanguardisti, certi tipetti di quando ero giovane».
Il tipetto, esaltato dalla platea di Chianciano, ha svolazzato: «Alcuni settori della magistratura - ha attaccato Gasparri - boicottano la legge Bossi-Fini per motivi ideologici. Se i magistrati facessero qualche sciopero in meno e qualche sentenza in più l’Italia sarebbe più ordinata». Un colpo all’Antitrust, che denuncia una posizione dominante di Rai e Mediaset nel mercato pubblicitario: «Questa indagine conoscitiva mi sembra più un comizio. Il partito degli sprechi è annidato ovunque». Un accenno alla grazia a Bompressi e magari a Sofri: «Caro presidente, ci si dimentica delle ragioni delle vittime e questo lo dico dal basso all’alto, anzi all’altissimo». E «il presidente della Repubblica Ciampi è l’obiettivo anche dell’attacco a Luzi», conviene il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, fra i promotori del riconoscimento di senatore a vita al poeta fiorentino. «Implicitamente Gasparri - spiega Domenici - si vergogna della scelta di Ciampi. È la conferma del degrado dei rapporti fra le istituzioni. E, visto che siamo a vergognarci, io mi vergogno di ciò che dice Gasparri, ma il livello dei ministri è questo, con Calderoli che propone le taglie. Eppure è giusto stupirsi e denunciare una preoccupante crescita del livello d’intolleranza che si rovescia addosso anche a persone indiscutibili come Luzi».
Per Giuseppe Giulietti (Ds), «questo governo e questo ministro sono più portati alle liste di proscrizione che non alla definizione di regole capaci di creare competizione nel mercato radiotelevisivo». Fra le reazioni sdegnate dalle offese del ministro a Luzi quella del collega in Palazzo Madama Gianfranco Pagliarulo, dei comunisti italiani che invita Ciampi a chiedere «un chiarimento al capo di tali ministri, Silvio Berlusconi». Il verde Angelo Bonelli si preoccupa di «ricordare a Gasparri che Luzi è il maggior poeta italiano contemporaneo e uno dei fondatori dell’ermetismo», sospetto di ignoranza condiviso da Ermete Realacci della Margherita: «Che Gasparri non conosca la poesia e il valore di Luzi la dice lunga sulla cultura della destra. In tutti i casi la soluzione Bongiorno è interessante, forse avrebbe potuto fare il ministro delle Comunicazioni...».
di Marco Bucciantini da L'Unità