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Corrado Augias, Perchè il gatto ha carattere

in  i Venerdì di Repubblica 2004

NEL DILEMMA che molti provano su chi preferire tra cani gatti, ho sempre scelto i gatti. Adesso so perché. Me lo ha spiegato Stephen Budiansky nel suo // carattere del gatto (Raffaello Cortina), L'autore è lui giornalista scientifico che unisce ottime conoscenze a grandi capacità divulgative, quanto di meglio, L'attacco è fulminante: «Non esistono gatti da soccorso, gatti da guardia, gatti per ciechi, gatti poliziotto o addestrati ad individuare esplosivi, gatti da pastore...» eccetera. Insomma il gatto è il gatto, ogni tentativo di addestrarlo a fare o non fare certe cose è sempre fallito: «Quella percentuale costante di esseri umani che apprezza e si gode la compagnia dei gatti ha capito da tempo che conviene prenderli per il loro verso e alle condizioni da essi stabilite, tanto, i gatti non concedono alternative»,

L'opinione dell'autore, che condivido, è che le tante leggende e superstizioni sui gatti, la stessa diceria della loro «misteriosità» hanno un fondo di verità: i gatti sono davvero misteriosi. Il  primo mistero essendo il loro curioso rapporto con gli uomini. «I gatti si sono diffusi tra le comunità umane. . . pur tenendo sempre una zampa nella giungla». Tra gli animali che hanno familiarità con gli uomini e ne condividono passatempi, lavoro, fatiche (cani in primo luogo, ma anche cavalli, muli, buoi, pecore e via dicendo) i gatti sono sempre rimasti se stessi. La conclusione che l'autore trae su questo punto è che i gatti «sono dei compagni di viaggio pili che degli  animaletti da compagnia». 

«Ogni altra specie addomesticata  è sociale allo stato brado». Gli omologhi selvatici di cani, pecore, maiali, elefanti, cammelli vivono sempre in gruppo. Condizione da cui ricavano, per apprendimento, regole relazionali e di convivenza. Per contro, il progenitore del gatto domestico è alio stato di natura una creatura assolutamente solitaria. I gatti selvatici interagiscono affabilmente solo per il breve periodo dell'accoppiamento. Il che non esclude marcate caratteristiche individuali, addirittura più accentuate che in altre specie. Esistono gatti calmi e nervosi, intraprendenti e timidi, amichevoli e ostili.

Poco o molto che sia, il gatto però sa anche dare. Quando lavoro, chino sul computer, mi procura conforto il gatto che sì siede nell'angolo più lontano della scrivania, di tanto in tanto apre gli occhi e mi guarda, poi li richiude, mi fa sentire che sta ronfando. Il suo evidente benessere fa star bene anche me fino a quando si stufa, si tira su, si stira e con un balzo sparisce.