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LETTERE E INCONTRI
ATTORNO AI THE NECKS
Carteggi con
Alfredo Rastelli
Nelle mie ricerche sui The Necks ho incrociato
questo articolo di Alfredo Rastelli
(sito
http://www.sands-zine.com) :
Devo ammetterlo: ho iniziato ad interessarmi qualche anno fa ai
The Necks solo perché avevo saputo che ci suonava dentro il batterista dei
Kletka Red, Tony Buck ( tra l’altro con trascorsi anche nei Peril insieme ad
Otomo Yoshihide e Kato Hideki). Nobile o meno che sia questo mio atteggiamento
mi ha dato però l’occasione di entrare in contatto con una realtà e un progetto
musicale incredibile e alla fine è solo questo quello che conta. Suonano già da
parecchi anni ed hanno anche una bella e corposa discografia alle spalle questi
tre australiani che rispondono al nome di Tony Buck, come già detto alla
batteria, Chris Abrahams al piano e Lloyd Swanton al basso. Un supergruppo lo si
sarebbe chiamato una volta perché i tre personaggi coinvolti non si sono chiusi
a riccio nell’esperienza The Necks, ma hanno da sempre intrapreso quella
politica che li ha portati a confrontarsi con così tante e diverse entità che
sarebbe davvero un’impresa elencare tutte. Hanno costruito una carriera che è un
mastodonte capace di ridimensionare e far fuori in un sol botto tutto il
cosiddetto post-rock attuale. Hanno un sound unico ma soprattutto una carriera
di una coerenza spaventosa. Per questo motivo risulta difficile isolare un loro
cd da un altro, perché è l’unione che da loro la forza, e solo abbracciando la
totalità della loro opera si può avere qualche chance in più di comprendere la
loro musica. Quasi sempre ogni disco è composto da un’unica traccia che si
assesta tra i quarantacinque e i sessanta minuti di durata e anche questo "Drive by" non fa eccezione; un flusso sonoro ininterrotto, dai groove ipnotici e
minimali, sostenuto da una batteria poderosa e da un piano piuttosto 'in love'
con certo jazz elettrico. Una musica in divenire, che procede per crescendo e
piccole addizioni. Una sintesi perfetta di rock, jazz e dub coniugati in un
suono minimalista eppure 'totale' che ti lascia dentro quel senso di stupore che
si prova quando si è davanti a qualcosa di grande e di inafferrabile. Un gruppo
importante che stava avanti già qualche anno fa, figuriamoci adesso, di una
bravura tale da rendere obsoleti la maggior parte dei gruppi che tentano oggi di
scopiazzare Ui e Tortoise. Fondamentali.
in:
http://www.sands-zine.com/archiviorec.php?IDrec=36
Carteggio e una
amicizia con Alfredo Rastelli
Caro Rastelli
ho incrociato per caso una sua recensione sui Necks
E sempre per caso - in queste settimane- ho conosciuto questi musicisti e ne
sono rimasto folgorato
Ho 58 anni (quindi alle soglie della vecchiaia) ma questa musica mi dà una
energia pazzesca.
Ogni giorno, verso sera, ascolto al buio Drive By e ne esco trasognato e felice
di avere esplorato lo spazio musicale che sanno creare.
Insomma le sto raccontando in parte l'esperienza che sto attraversando.
La sua recensione è molto bella. Una delle poche in italiano che ho
rintracciato. E mi sono permesso di metterla subito nella pagina del mio sito
dedicata ai Necks.
Ma la domanda è questa: lei, che ha certamente più cultura musicale di me,
conosce altri al mondo che anche lontanamente fanno una a simile musica?
Insomma sono alla ricerca di questo filone musicale
grazie se leggerà e vorrà rispondere alla mia domanda
Per il momento le auguro buone cose per il suo futuro
Grazie per l'attenzione
Cordiali saluti
Paolo Ferrario
Ciao Paolo,
grazie per la bella mail e complimenti per il sito, veramente ricco di
informazioni.
Che dire dei The Necks? grande gruppo, a suo modo unico. Seppur le
influenze nella loro musica ci sono, i tre australiani hanno avuto l'abilità,
non da tutti, di personalizzarle in un suono senza precedenti. Più che cercare
un gruppo che suoni come loro, conviene quindi risalire a ciò che li ha
inspirati ,in cui, ti garantisco, troverai parte di quelle emozioni. Penso al
Miles Davis di "on the corner" e "in a silent way" (e perchè no? anche di "bitches
brew"), al Terry Riley di "persian surgery dervishes", al
brian eno di
"concrete music", a Tony Conrad e Charlemagne Palestine (" strumming music").
Potresti provare con i Tortoise del singolo "gamera" o del disco "millions
now living..", o anche con gli Ui (titoli "remixes", "the 2-sides ep") ma qui
il suono è più massimalista rispetto a quello dei tre australiani.
Più di tutti però ti consiglio un altro gruppo che associo ai The Necks per
la qualità della musica e per le emozioni che riescono a dare; hanno qualcosa
in comune con i The Necks:
1. sono un trio però con chitarre al posto di basso e piano
2. lasciano che la loro musica si sviluppi sulle lunghe distanze
3.condividono l'amore per il jazz e il minimalismo)
Loro sono i San Agustin. Se riesci a trovarli non farteli scappare.
fammi sapere
ciao
Alfredo
Carteggio con Astime/Splinder, Alias V.
Bene. Bene
Immaginavo che potessero piacerti.
E' vero ipnotici, meditativi. E ti assicuro che ogni volta che li sentirai
troverai cose nuove. Sembra musica iterativa, ed invece il suono è molto mobile,
vario. I tre lavorano assieme per "costruire" una casa musicale: Tony fa il
pavimento, Lloyd le pareti e Chris tinteggia
E noi andiamo ad abitare in quella casa.
Sono molti anni che non trovavo più quel gusto della esplorazione che è il
carattere di fondo del Jazz.
Ora ci siamo.
Il Jazz ha ricominciato a viaggiare
ciao
comunicami sempre le tue impressioni
Paolo
Carteggio con M. N.
18 febbraio 2006
Ciao Paolo,
scusa il ritardo nella risposta, ma non sempre uso il computer quindi
mi capita di leggere la posta
qualche giorno dopo il suo invio.
Parlare di lezioni è sicuramente esagerato, casomai ti posso suggerire
quello che mi piace per
vedere se trova della risonanza anche in te. Tra l'altro ho letto le
belle recensioni su DeBaser
che mi trovano in massima parte d'accordo, bello anche il forum con
dibattito seguente alla critica.
Il problema di zorn è che non si produce in un unico genere musicale.
Suona in diverse band e in ognuna
segue un percorso musicale differente. C'è "Sfasciacarrozze" che lo
definisce ad un certo punto pantagruelico.
E' così! e difficilmente si potrà essere in sintonia con TUTTO quello
che lui propone. Si va dal "metal " alla
musica da camera contemporanea.... in ogni caso è un musicista con la M
maiuscola.
Le sue band principali sono :
- Naked city ( punk, metal, rock, jazz, hard core)
_PainKiller ( improvvisazione rock ,jazz noise, ambient
non minimale)
- masada ( Klezmer jazz )
- electric Masada ( Klezmer Jazz con innesti di strutture rock e
musica elettronica )
Poi c'è tutta la serie di Filmworks (arrivati ormai al n° XVI ) che
sono colonne sonore per films sconosciuti ai più
o addirittura immaginari. Qui viene suonato un tipo di musica
solitamente abbastanza accessibile ( io però conosco solo tre cd...)
Altro ramo dell'universo zorniano è la "Music Romance" abbastanza
indefinibile, è un genere che sfugge a qualunque etichetta.
Infine la musica classica che però non ho ancora sfiorato.
Interessanti sono i lavori dove Zorn affida le proprie composizioni ad
altri musicisti.
L'esperimento più clamorosamente riuscito è senz'altro BAR KOKHBA.
Il repertorio suonato è preso dal "masada songs book" rielaborato in
una forma più melodica e meno aggressiva,
ma a questo proposito ti rimanderei alla recensione di Debaser che mi
sembra molto azzeccata.
Bellissimo è anche il triplo dal vivo (Bar Kokhba sextet) dove la
formazione approda ad un organico fisso e il suono
delle composizioni diventa più omogeneo.
Io potrei fare una compilation se vuoi, un piccolo campionario di pezzi
che potrei farti avere tramite Marzia e Franco,
ma comunque dimmi tu come preferisci muoverti.
Ti faccio i complimenti per l'abilità di recensore , tu definisci la
recensione "dilettantesca", ma invece sai miscelare riferimenti
storici, aspetti tecnici ed
emozioni, e il risultato è coinvolgente, ti invoglia senz'altro ad
ascoltare il disco che è lo scopo fondamentale che il critico deve
porsi (in caso di recensione positiva).
Io dal canto mio avrei qualche problemuccio di auto stima da risolvere
prima di sentirmi a mio agio nello scrivere cose pubblicamente....
Comunque sempre + ok per i Necks ottimi da ascoltare anche rientrando
a casa alle 2 del mattino guidando sulle statali semideserte ; il
movimento
dell'auo accentua la sensazione di "viaggio".
grazie e fammi sapere...
Ciao a te e a Luciana
M.
2 febbraio 2006
Caro M.,
oh, finalmente qualcuno con cui parlare di musica !!!
Bello il tuo commento "sull'immediato". E sono le stesse sensazioni
che provo io. Ti assicuro che Drive By va ascoltato più volte (come
d'altra parte dici tu) per coglierne i passaggi d'arte. E soprattutto
il pazzesco drumming di Tony Buck. Ascolta bene: c'è improvvisazione,
eccome!!!
Ti farò avere con lo stesso metodo altri due lunghe loro "sculture
musicali": Sex e Hanging Gardens.
Volevo segnalarti un bellissimo sito in cui chiunque (seguendo le loro
istruzioni metodologiche) può scrivere recensioni musicali. Ce ne sono
già più di 6.000 e tutte dal pubblico, non da specialisti. Davvero una
bella idea da sostenere e sviluppare.
E' formidabile. Una vera palestra di puri appassionati di musica. Io
ho già fatto la mia, ed è stata accettata (c'è infatti un pregevole
filtro da parte della redazione). La trovi qui:
Si impara in fretta ad usare DeBaser e ne vale la pena.
Perchè non lo usi anche tu?
E' un modo molto intelligente e democratico di usare le tecnologie di
Internet.
Per esempio tu potresti far valere la tua cultura su John Zorn e
diffonderla a veri interessati.
Mi interessano molto le tue riflessioni su John Zorn. Dato che non lo
conosco mi inizierai tu al suo lavoro artistico.
Tengo al caldo le preziose indicazioni su Miles Davis e Lasswel (non
so se è lo stesso: ho un disco di rielaborazione di opere) e risentirò
i Tangerine Dream (ho alcuni LP di Luciana).
Però mi sembra che i Necks partano dall'elettronica e dal minimalismo
per fare l'improvvisazione Jaz. E' questa mi sembra una loro grande
bravura.
Ciao carissimo. Continuiamo questo sodalizio reso possibile anche
dalla rivoluzione tecnologica della Rete Web. E prendi seriamante in
considerazione deBaser.it
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1 febbraio 2006
Caro Paolo,
grazie innanzitutto per l'invio dei files musicali (anche Mr Jarrett è
sempre un piacere da ascoltare).
Mi sono immerso nell'ascolto di "Drive by" e penso che il suo merito
più grande sia quello di trasportarti
in una dimensione senza tempo e senza peso se glielo permetti. Dico
senza "peso" perchè secondo me questo tipo di musica
ha il potere di sganciarti un attimo dal quotidiano concedendo una
sorta di respiro al macinare dei pensieri.
Del resto mi sembra di ricordare che certe tecniche di ipnosi si basino
sulla ripetizione ossessiva di movimenti o frasi,
quindi la musica minimale basandosi sul concetto di ripetizione di
pattern ritmici e melodici potrebbe ottenere un effetto simile.
Da un punto di vista tecnico i Necks mi sembrano ineccepibili, e a
livello di organizzazione dei suoni trovo che abbiano un ottimo gusto.
Credo però che un solo disco non sia rappresentativo di tutti i lavori
di questo gruppo quindi mi ripropongo di mantenere viva l'attenzione
su di loro per assimilare altre situazioni musicali nate da diversi
punti di partenza.
Diciamo comunque che come approccio alla musica rimango ancorato
prevalentemente al discorso improvvisativo esercitando magari un tipo
di ascolto più razionale, adoro la creatività che c'è in certe
invenzioni non premeditate nonchè certi gesti tecnici al limite
dell'impossibile.
Per esempio il Miles Davis elettrico mi sembra abbastanza a metà
strada tra in discorso jazzistico e minimale
in quanto senza rinunciare ad una decisa improvvisazione inserisce
ritmi ossessivi che ricordano un po' l'andamento
di certi rituali africani. Un disco molto carino in questo senso è
"Panthalassa" the music of Miles Davis 1969- 1974.
Si tratta di alcuni brani significativi di Davis trascritti e
ricostruiti da Bill Laswell che è uno maniaco delle riletture in chiave
dub.
Non sono gli originali ma l'effetto è gradevole...
Ah, volevo chiederti: hai mai provato a "viaggiare" con i Tangerine
dream ?? Fino ai dischi "Phaedra" e "Ricochet" erano in grado
di creare delle situazioni sonore molto particolari con le loro
tastiere...
Io ti ringrazio ancora, ora mi ripasserò drive by anche perché mi
servono comunque molti ascolti per cogliere appieno tutte le
sfumature,
ho solo voluto scriverti subito le primissime impressioni.
Se per caso ti piace john zorn io ho molto materiale suo. Non tutto è
semi cacofonico ci sono anche delle cose molto suggestive...
fammi sapere...
un salutone
m.
30 gennaio 2006
Bene, Massimo. Attendevo la tua lettera e mi fa
davvero un immenso piacere parlare con te di musica.
Ricordo i tuoi gusti musicali, aiutati (diversamente da me che sono un
analfabeta della grammatica e sintassi) da una conoscenze delle sue
regole. E so che hai la giusta passione.
Io sono un ascoltatore totale. Vivo immerso nella musica: ad esempio
adesso sto leggendo la tesi di una mia studentessa e ascolto spezzoni di
un certo Charlemagne Palestine, che dicono essere un lontano ispiratore
dei Necks. Te ne riparlerò.
Dicevo che sono un ascoltatore totale, ma non ho intelocutori. Luciana
tollera alcune cose che ascolto, ma solo una parte. Fortunatamente anche
a lei piacciono i Necks.
Per cui scrivimi quando e quanto vuoi. Le tue mail saranno per me una
bella occasione di riflessione.
The Necks !!!. Sono una benedizione del signore !
Se leggerai anche i vari ritagli che incollo nella loro pagina sul sito
vedrai che l'aggettivo ricorrente è: "unici"
Davvero unici.
Fanno una musica nuova. Incrociano il minimalismo, sfiorano
l'elettronica (pochissimo), ma ritmo, improvvisazione e timbrica sono
del tutto Jazz. Con in più un gusto melodico che li allontana dagli
stridii free (che invece aborro)
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30 gennaio 2006
Caro Paolo,
questo è l'indirizzo e-mail di casa.
Ho visitato il vostro sito: è molto interessante e incredibilmente
vasto, quindi voglio prendermi un pò di tempo
per "curiosare" per bene tra la quantità di spunti e argomenti a
disposizione. Ho comunque ascoltato i 3 "assaggi" musicali
disponibili... Mi è sembrato di trovarmi di fronte ad argomenti
differenti; come se scegliessero un tema
sonoro ogni volta diverso per poi svilupparlo liberando la creatività.
Mi verrebbe paragonarli ad un pittore che
davanti alla sua tela individua il soggetto da rappresentare e lo
sviluppa dando spazio alla propria sensibilità e
fantasia servendosi in ogni caso della sua consolidata tecnica.
Sono molto curioso di "lasciarmi andare" ad un ascolto approfondito,
quindi spero di riuscire a ricevere lo zip...
Mi piacerebbe anche poter condividere con te qualche mio gusto
musicale, scambiarsi le emozioni musicali
è sempre un cosa molto bella... cercherò di focalizzare qualcosa...
un abbraccio e un bacione a Luciana
M.
29 gennaio 2006
Ciao M.
i Necks sono diventati per me (sempre dopo Nina Simone) la nuova
frontiera musicale che mi affascina davvero tanto.
E' da molti anni che non trovavo musicisti e musiche di nuovo "in
viaggio"
E' un jazz che da tempo andavo cercando. Finalmente autori che cercano
ancora un suono nuovo. Quell'unico suono che ha senso in quel momento.
Come è stato e come deve essere il jazz
Sono andato avanti nelle ricerche.
Tutto è riportato nel mio sito a questa pagina (aggiornata rispetto
alle pagine che dovresti avere in mano):
dove trovi anche la possibilità di sentire qualche assaggio più lungo
che su Amazon.
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