Prefazione di Frediano Sessi
Il libro
Tra il 1939 e il 1943, due milioni di esseri umani vennero
assassinati con il monossido di carbonio nelle camere a gas
naziste. Erano per la maggior parte ebrei, ma anche pazienti
disabili tedeschi e polacchi, prigionieri di guerra russi, rom e
sinti, detenuti politici dei campi di concentramento. Le
uccisioni di ammalati ritenuti un peso per la società, condotte
nella Germania nazista a partire dal 1939, inaugurarono una
metodologia di sterminio delle "vite indegne di essere vissute"
che avrebbe avuto il suo esito più catastrofico nel genocidio
degli ebrei d'Europa, attuato nella fase più acuta mediante la
somministrazione di gas letali. Furono proprio tali uccisioni a
portare alla messa a punto di tecniche di eliminazione fisica di
massa, di strutture e di "protocolli" che sarebbero serviti,
qualche mese più tardi, da know how nell'individuazione di
metodi più "avanzati" per portare a compimento la progettata
estinzione dell'ebraismo. Quando, dopo l'invasione dell'Unione
sovietica nell'estate del 1941 e le prime fucilazioni di ebrei
nei territori occupati, si fece strada la necessità di
individuare forme più "evolute" di distruzione, furono proprio
le camere a gas ancora in funzione sul territorio tedesco a
suggerire la soluzione e a fornire lo staff di specialisti che
l'avrebbe applicata.
Ripercorrendo il processo decisionale che provocò l'uccisione di
più di 100.000 disabili del Reich, questo primo volume, relativo
agli anni '39-'41, apre squarci impressionanti sulla natura dei
pianificatori e degli esecutori del programma di "eutanasia" e
getta uno sguardo complessivo sulla radicalizzazione della
violenza genocidiaria nazista.
Il secondo volume, di prossima pubblicazione, prenderà in esame
il periodo 1941-1943 offrendo la ricostruzione più aggiornata
sull'evoluzione dei campi di sterminio dell'Aktion Reinhardt -
Belzec, Sobibor e Treblinka - oltre ai profili criminali di
Christian Wirth, tra i maggiori responsabili degli stermini
condotti nel Governatorato generale, dei suoi collaboratori e di
cosa è accaduto loro dopo la guerra.
L'autore
Michael Tregenza ha dedicato la sua ricerca alla ricostruzione
storica delle operazioni omicide condotte dai nazisti nei
territori dell'Europa orientale. Tra il 1997 e il 1999 è stato
consulente della commissione archeologica nel campo di Belvec.
Tra le sue pubblicazioni, Belzec Death Camp, in "Wiener Library
Bulletin" (1977), Christian Wirth. Inspekteur der
SS-Sonderkommandos "Aktion Reinhard", in "Zeszyty Majdanka"
(1993) e "Belzec. Das vergessen Lager des Holocaust", in "Arisierung"
im Nationalsozialismus (2000). Vive a Lublino.
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