Per celebrare la giornata del 27
gennaio, la Cgil Lombardia vorrebbe affrontare in modo un
po’ diverso e piuttosto inconsueto per noi, il tema della memoria,
delle deportazioni e dell’Olocausto.
Per questo abbiamo pensato di dare vita a due iniziative, una di
dibattito e l’altra teatrale, in collaborazione con la Società
Umanitaria.
La sede del dibattito, (>>
clicca qui per la locandina) che
si terrà lunedì 26 gennaio alle ore 20,30 è la CAMERA DEL LAVORO
METROPOLITANA DI MILANO in Corso di Porta Vittoria 43.
Lo spettacolo sarà il 28 alle 21.00 presso l’Auditorium della Società
Umanitaria.
Il convegno avrà al centro queste questioni : “la
banalità del male e la radicalità del bene. Arendt, Conti, Hillesum:
tre figure di donne di fronte alla deportazione”.
Una è Etty Hillesum,
giovane ebrea autrice di un intenso diario scritto alla vigilia della
deportazione la cui radicalità è elemento essenziale di una
testimonianza mistica che fa spazio e prevede, anche nella propria
interiorità, tanto il bene quanto il male.
Il male rappresentato dal nazismo e dalle atrocità del genocidio, temi
al centro dell’indagine filosofica di Hannah
Arendt, l’autrice del resoconto del processo a Eichmann,
seconda figura che intendiamo prendere in esame.
La terza figura di donna, di estremo rigore morale e intellettuale, è
quella di Laura Conti,
deportata a Bolzano per il suo impegno politico antifascista.
Tre figure di donne, diverse tra loro, che testimoniano la sofferenza ma
anche la profondità e la fecondità di un lavoro interiore che da
quella sofferenza si è elevato per restare nella memoria e farla più
ricca.
Esiste un punto di vista femminile dalla cui angolatura guardare al
genocidio?
E di quali valori di rigore, radicalità, profondità è portatore?
Al dibattito partecipano:
GIANCARLA CODRIGNANI
MARCO DERIU
NADIA NERI
Coordina SUSANNA CAMUSSO Segretario Generale della Cgil Lombardia.
La sera di mercoledì 28 gennaio alle 21 è previsto uno spettacolo di
Pia Di Bitonto “la ragazza che non sapeva inginocchiarsi” su Etty
Hillesum, con la voce della nota cantante di testi ebraici Evelina
Meghnagi, che conferisce al tutto una caratteristica di grande qualità
artistica).
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