Www.segnalo.it

Home page

Formazione

Biblioteca e Cineteca

Politiche e Leggi 

Tracce e Sentieri

 

From: Angelo Melocchi

 

Etty Hillesum, la ragazza che non sapeva inginocchiarsi.

Dal Diario e le Lettere di Etty Hillesum

 Organizzato da CGIL Lombardia per celebrare il 27 gennaio Giorno della memoria, delle deportazioni e dell’Olocausto

 Dove: Milano

 Organizzato da: CGIL Lombardia

 Data: 28-01-2004


MERCOLEDI’ 28 GENNAIO 2004
Presso l’AUDITORIUM della Società Umanitaria-Via Daverio 7
Cgil Lombardia e Società Umanitaria organizzano:

“Etty Hillesum, la ragazza che non sapeva inginocchiarsi”
libero adattamento di Gabriella Schina
dal Diario e le Lettere di Etty Hillesum
Lo spettacolo è patrocinato dall'UCEI Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

>>clicca qui per la locandina

con
Anna Cianca Etty
Evelina Meghnagi voce

Domenico Ascione chitarra
Marco Valabrega violino

Musiche a cura di Evelina Meghnagi

regia
Pia Di Bitonto

Nata nel 1914 in Olanda, da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica, Etty Hillesum muore ad Auschwitz nel novembre del 1943. Il suo Diario, iniziato il 9 marzo 1941 ad Amsterdam, insieme alle Lettere, ci racconta gli ultimi anni della sua vita.

“La ragazza che non sapeva inginocchiarsi” prende il titolo dal modo in cui Etty Hillesum amava definirsi.
Il testo è drammaturgicamente montato su due piani: quello del ricordo - il mondo interiore di Etty, l’amore per Julius Spier, le condizioni di vita nel campo di Westerbork, il proprio percorso psicologico e spirituale- e quello del presente - l’imminente deportazione per Auschwitz insieme ai suoi genitori.
Etty è continuamente alla ricerca di sé attraverso un instancabile lavoro interiore, interroga il “male” e con rara capacità lo fronteggia sino alla fine gettando una luce sugli eventi nefasti della storia.
Come il suo popolo e la sua famiglia è braccata a morte attraverso l’Europa, ma il “ferreo convincimento che nonostante tutto la vita è bella” accompagnerà la sua fine.
L’ambientazione si muove in una scena spoglia, abitata da pochi elementi che evocano un treno di deportati o un angolo del campo di smistamento di Westerbork, il fango delle baracche, i “lupini viola” oltre il filo spinato. Etty si muove tra il tempo del ricordo e quello presente in un’atmosfera rarefatta talvolta sospesa, in un sogno allucinato scandito su una trama musicale di tradizione ebraica, dove il canto mostra l’animo di Etty e lo accompagna nei suoi faticosi passaggi e acquisizioni.


La banalità del male e la radicalità del bene. Arendt, Conti, Hillesum: tre figure di donne di fronte alla deportazione

 Convegno di CGIL Lombardia per celebrare il 27 gennaio Giorno della memoria, delle deportazioni e dell’Olocausto

 Dove: Milano

 Organizzato da: CGIL Lombardia

 Data: 26-01-2004


Per celebrare la giornata del 27 gennaio, la Cgil Lombardia vorrebbe affrontare in modo un po’ diverso e piuttosto inconsueto per noi, il tema della memoria, delle deportazioni e dell’Olocausto.

Per questo abbiamo pensato di dare vita a due iniziative, una di dibattito e l’altra teatrale, in collaborazione con la Società Umanitaria.

La sede del dibattito, (>> clicca qui per la locandina) che si terrà lunedì 26 gennaio alle ore 20,30 è la CAMERA DEL LAVORO METROPOLITANA DI MILANO in Corso di Porta Vittoria 43.


Lo spettacolo sarà il 28 alle 21.00 presso l’Auditorium della Società Umanitaria.

Il convegno avrà al centro queste questioni : “la banalità del male e la radicalità del bene. Arendt, Conti, Hillesum: tre figure di donne di fronte alla deportazione”.

Una è Etty Hillesum, giovane ebrea autrice di un intenso diario scritto alla vigilia della deportazione la cui radicalità è elemento essenziale di una testimonianza mistica che fa spazio e prevede, anche nella propria interiorità, tanto il bene quanto il male.

Il male rappresentato dal nazismo e dalle atrocità del genocidio, temi al centro dell’indagine filosofica di Hannah Arendt, l’autrice del resoconto del processo a Eichmann, seconda figura che intendiamo prendere in esame.

La terza figura di donna, di estremo rigore morale e intellettuale, è quella di Laura Conti, deportata a Bolzano per il suo impegno politico antifascista.

Tre figure di donne, diverse tra loro, che testimoniano la sofferenza ma anche la profondità e la fecondità di un lavoro interiore che da quella sofferenza si è elevato per restare nella memoria e farla più ricca.

Esiste un punto di vista femminile dalla cui angolatura guardare al genocidio?
E di quali valori di rigore, radicalità, profondità è portatore?

Al dibattito partecipano:

GIANCARLA CODRIGNANI
MARCO DERIU
NADIA NERI

Coordina SUSANNA CAMUSSO Segretario Generale della Cgil Lombardia.


La sera di mercoledì 28 gennaio alle 21 è previsto uno spettacolo di Pia Di Bitonto “la ragazza che non sapeva inginocchiarsi” su Etty Hillesum, con la voce della nota cantante di testi ebraici Evelina Meghnagi, che conferisce al tutto una caratteristica di grande qualità artistica).