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Il premier in un
'
intervista-choc al britannico "The
Spectator"
"Se fanno i magistrati è perché sono diversi dagli
altri"
Berlusconi: "Fare i giudici
è da disturbati mentali"
Sulla politica estera: "Imporre la libertà con
forza"
"I giornalisti? Mi attaccano perché vorrebbero essere
me"
ROMA
- I giudici sono delle persone "mentalmente disturbate", i giornalisti
sono "invidiosi" del suo successo, nella politica estera è maturo il
momento per "imporre la democrazia" anche con l
'
uso della forza. E
'
una vera
intervista-choc a Silvio Berlusconi quella realizzata da Boris Johnson,
direttore del settimanale conservatore britannico The spectator, e
da Nicholas Farrel, editorialista de La voce di Rimini (che l
'
ha pubblicata
oggi), invitati dal premier in Sardegna, nella sua residenza di Porto Rotondo.
Il premier definisce i giudici "persone mentalmente disturbate, altrimenti
non potrebbero fare quel lavoro"; sostiene che i giornalisti lo attaccano
perché sono "gelosi e vorrebbero essere me" e in politica estera
professa l
'
esportazione della democrazia, laddove ve ne sia bisogno,
"con la forza", la necessità di un "ultimatum, 6 o 12 mesi o giù
di lì"da imporre ai tiranni che sopprimono diritti e dignità:
"Altrimenti interveniamo".
Concetti forti, che hanno immediatamente suscitato un vespaio
politico, soprattutto per la parte che riguarda i magistrati. Tanto
da richiedere l
'
immediato
intervento del portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, il quale tenta una marcia
indietro parlando di "battute sul filo del paradosso", e sostenendo
che il resoconto è viziato "dalla differenza di lingua" e da una
"coloritura giornalistica". Precisazioni dunque, ma non una vera e
propria smentita anche perchè i due giornalisti corredano l
'
intervista con un
lungo articolo in cui Berlusconi viene dipinto con toni assolutamente
lusinghieri.
Sulla politica estera, il premier si dilunga. Dalla necessità di "imporre
libertà e democrazia" da dopo l
'
11 settembre, di
una "comunità di democrazie" da contrapporre, "e possiamo
farlo", all
'
"enorme e paradossale successo del
fondamentalismo". Al dittatore di turno, "diciamo: tu devi riconoscere
i diritti umani nel tuo paese, e noi ti diamo 6 o 12 mesi, o giù di lì,
altrimenti interveniamo". Oggi "siamo capaci, con Russia ed America
insieme, di guardare a tutti gli Stati del mondo e valutare a dignità di tutta
la gente del mondo, e possiamo dar loro dignità e libertà. Sì! Con la forza,
se necessario. perché - aggiunge Berlusconi - è l
'
unico modo per
dimostrare che non stiamo scherzando".
Poi, tocca all
'
Economist. "Perché - chiede uno degli
intervistatori - crede che lei non sia adatto a governare l
'
Italia?".
Perché, dice Berlusconi, "ha fatto un grave e fondamentale errore,
confondendo le guardie con i ladri. Ha preso i protettori della democrazia e
della libertà per i ladri, e ha preso i ladri per le guardie. Ha mescolato
tutto". E aggiunge: "Non ho mai guadagnato un soldo nella mia vita
dalla politica, ho messo i miei soldi nella politica, sì, per finanziare Forza
Italia".
In quanto al conflitto di interessi, continua, "è tutto il contrario,
perché ho dovuto vendere tutto il mio sistema di grandi negozi in quanto i
comunisti non volevano comprare da me e avevano una strategia
'
BB
'
, boicotta
Berlusconi. Le autorità di sinistra non mi davano nessun nuovo permesso per
costruire negozi, e non ho chiesto alla destra perché si sarebbe potuto pensare
che io avessi un interesse: quindi i miei figli hanno deciso di vendere".
La domanda se è giusto approvare leggi "che la salvano dai processi"
è lo spunto per l
'
ennesima,
pesantissima invettiva nei confronti dei giudici. Prima il presidente del
Consiglio parla di Giulio Andreotti, "troppo intelligente per essere
mafioso", "non è mio amico". Anzi, dice il premier, "è di
sinistra". E dunque i magistrati, intorno al senatore a vita, avrebbero
"creato questa menzogna
per dimostrare che la democrazia cristiana, che è stata per cinquant
'
anni il partito più
importante nella nostra storia, non era un partito etico, ma un partito vicino
alla criminalità. Ma non è vero - continua - è una follia".
Nel corso dell
'
intervista non manca anche un riferimento a un
altro dei bersagli preferiti da Berlusconi, i giornalisti. Perché lo attaccano?
"Perché credo ci sia un elemento di gelosia in ognuna di queste persone.
Enzo Biagi, Indro Montanelli erano più anziani di me, e credevano di essere
loro quelli importanti nel nostro rapporto. Poi - prosegue il presidente del
Consiglio - il rapporto si è capovolto e io sono diventato quello che loro
stessi volevano essere. Dunque, dato che loro non mi sono politicamente affini,
si è sviluppato un sentimento irrazionale tra giornalisti italiani molto
famosi".
Di fronte alle reazioni indignate di alcuni esponenti del mondo della politica e
della magistratura, il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, tenta una
precisazione: "Una chiacchierata estiva con un amico del partito
conservatore inglese, la differenza di lingua e una evidente coloritura
giornalistica - ha detto - hanno trasformato una battuta sul filo del paradosso,
relativa a singoli personaggi, in una considerazione di ordine generale su un
'
intera categoria. Cosa che evidentemente non
era e non è".
(4
settembre 2003)
Intervista alla Voce di Rimini e alla rivista inglese «The
Spectator»
Berlusconi:
«I giudici matti». Replica di Ciampi
«Per
fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato». Ciampi: «I cittadini
italiani hanno fiducia nei magistrati»
ROMA - Il nuovo ciclone Giustizia, scatenato dalle
ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sui magistrati, costringe il Quirinale
a intervenire: «Gli
italiani hanno piena fiducia nella magistratura» assicura una nota
fatta diffondere dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ma le
parole di Ciampi non fanno da calmiere: resta incandescente la polemica
sollevata dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi. «Questi giudici sono
doppiamente matti! Per prima cosa, perchè lo sono politicamente, e secondo
sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi essere mentalmente disturbato,
devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono
antropologicamente diversi dal resto della razza umana». Così
il presidente del Consiglio, in un
'
intervista rilasciata a Boris Johnson, direttore di «The Spectator»
e Nicholas Farrel, editorialista de «La Voce» di Rimini, ha commentato l
'
accusa ad Andreotti di essere un mafioso.
E la cosa non poteva certo passare inosservata. Le
reazioni di tutto il mondo politico non si sono fatte attendere.
«ANDREOTTI NON E
'
UN MIO AMICO, E
'
DI SINISTRA» - L
'
intervista è stata pubblicata dal quotidiano romagnolo, ed è stata
rilasciata dal presidente del Consiglio ai due giornalisti britannici nella sua
villa di Porto Rotondo. Ai giornalisti britannici che gli chiedono se secondo
lui Giulio Andreotti sia un mafioso, Berlusconi infatti risponde: «Ma
no, ma no. Andreotti è troppo intelligente. Guardate, Andreotti non è
mio amico. Lui è di sinistra. Hanno creato questa menzogna per dimostrare
che la Democrazia Cristiana, che è stata per 50 anni il partito più
importante nella nostra storia, non era un partito etico, ma un partito
vicino alla criminalità». «Ma - commenta il presidente del Consiglio -
non è vero. È una follia! Questi giudici sono doppiamente matti!».
IN ITALIA TRE ANOMALIE: «MAGISTRATURA, OPPOSIZIONE E STAMPA» - «La realtà
italiana è che è una democrazia assoluta con delle anomalie». L
'
opposizione «non democratica», la magistratura «estremamente
politicizzata», la «disinformazione da parte della stampa». Berlusconi ha
dipinto così l
'
Italia nell
'
intervista apparsa su «La Voce di Rimini». «Abbiamo un
'
opposizione che non è del tutto democratica perchè è fatta di
persone che furono comunisti e protagonisti del partito comunista italiano
che era stalinista in origine. Un
'
altra anomalia, che all
'
estero non è conosciuta - prosegue il Cavaliere - è che abbiamo una magistratura
estremamente politicizzata. E la terza anomalia è che c
'
è una enorme disinformazione da parte della stampa. Basta leggere
"Repubblica", basta leggere "l
'
Unità", sono quotidiani completamente al servizio della sinistra. Se
leggete l
'
Unità penserete di star vivendo sotto una tirannia». «Qual è la prova che
noi abbiamo una magistratura politicizzata?», si chiede Berlusconi, e subito si
risponde: «la dichiarazione stessa dei giudici. In una delle loro
organizzazioni, «magistratura democratica», hanno dichiarato pubblicamente che
i loro membri devono usare il sistema legale per rovesciare lo stato borghese».
«MI ATTACCANO PERCHÉ SONO GELOSI» - Commentatori come Enzo Biagi e
Indro Montanelli hanno attaccato Silvio Berlusconi perchè «gelosi»
e «mossi da un sentimento irrazionale». E
'
questa la tesi del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella stessa
intervista. Ai giornalisti che gli chiedono perchè tutti i commentatori lo
attaccano, Berlusconi risponde: «Credo ci sia un elemento di gelosia in ognuna
di queste persone perchè non riesco a trovare un
'
altra spiegazione. Tutti questi giornalisti, Biagi, Montanelli, erano più
anziani di me e credevano di essere loro quelli importanti nel nostro rapporto.
Poi - osserva - il rapporto si è capovolto e io sono diventato ciò che loro
stessi volevano essere. Dunque - conclude il presidente del Consiglio - dato
che loro non mi sono politicamente affini, si è sviluppato un sentimento
irrazionale tra giornalisti italiani molto famosi».
«DEMOCRAZIA
DA IMPORRE ANCHE CON LA FORZA» - Bisogna imporre nel mondo la libertà «con la
forza, se necessario», dice Berlusconi in uno dei passaggi salienti della
sua intervista alla «Voce» di Rimini. «È l
'
unico modo di mostrare che non
è uno scherzo. Diciamo al signor x o y in questa o quella dittatura, tu devi
riconoscere i diritti umani nel tuo Paese, e noi ti diamo 6 o 12 mesi o giù di
lì, altrimenti interveniamo. E possiamo farlo perché non c
'
è una forza contrastante.
Abbiamo detto a Saddam
'
fallo o noi arriviamo
'
e siamo arrivati e l
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abbiamo fatto». Secondo
Berlusconi poi la guerra in Iraq ha spaventato Gheddafi: «Nei giorni scorsi mi
ha chiamato un importante leader e mi ha detto
'
farò qualsiasi cosa gli
americani vogliano, perché ho visto cosa è successo in Iraq e ho avuto paura
'
».
«SE NON AVESSI LA DEMOCRAZIA SAREI UN TERRORISTA» - Berlusconi inoltre ha
dichiarato che se vivesse in un Paese senza elezioni «diventerei un
rivoluzionario, se non un terrorista. Perché io amo troppo la libertà,
senza libertà un uomo non è un uomo. Dobbiamo considerare cosa sta creando la
dittatura, e dobbiamo capire perché Bin Laden esiste, e perché il
fondamentalismo genera terrorismo».
5
settembre 2003