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«Basta
rinvii, cacciare i clandestini con la forza»
MILANO
- Umberto Bossi non
frena. «O venerdì il ministro dell’Interno arriva in Consiglio dei ministri
con i regolamenti di attuazione della legge sull’immigrazione più che
convincenti oppure va tutto a carte quarantotto. Attenzione, non regolamenti
qualsiasi. No.
Io voglio sentire il rombo dei cannoni».
Prego?
«Inutile perdere tempo con le prese in giro. Ci sono due modi di applicare una
legge approvata un anno fa. O si dice in modo generico, come qualcuno vorrebbe,
che le nostre navi affronteranno le imbarcazioni di clandestini e che si
limiteranno a caricare donne e bambini. Oppure, e così deve essere, si scrive
nero su bianco che va usata la forza».
Usare la forza? Come?
«Al secondo o al terzo ammonimento, pum..., parte il cannone.
Senza tanti giri di parole. Il cannone che abbatte chiunque. Altrimenti non la
finiamo più».
Sparare su carrette del mare piene di poveracci disarmati e
affamati? Magari donne e bambini?
«O con le buone o con le cattive i clandestini vanno cacciati. Entra solo chi
ha un contratto di lavoro. Gli altri fuori. C’è un momento in cui occorre
usare la forza. Marina e Finanza si dovranno schierare a difesa
delle coste e usare il cannone. Ecco il regolamento giusto per attuare la legge. Nessuna
scappatoia e nessun rinvio».
E gli alleati di governo sono d’accordo?
«D’accordo o non d’accordo venerdì
o sento il rombo dei cannoni o saluto.
La legge è stata approvata un anno fa. In dodici mesi il ministero
dell’Interno non ha combinato niente, magari non è stata soltanto colpa di
Pisanu ma mi chiedo: perché i regolamenti di attuazione sono rimasti chiusi nel
cassetto? Perché si sono lasciati sbarcare migliaia di extracomunitari senza
permesso? Io sono andato a fare un comizio nelle valli bergamasche. Bisogna
sentire che cosa urlano lì. O che cosa urlano in Veneto. Se certi miei colleghi
hanno paura di ascoltare certi discorsi glielo spiego io che cosa dice il popolo
a chi non sta dalla parte del popolo: ma va a scuà’l mar . Va a scopare il
mare. Il popolo non tollera che si approvi una legge e non la si applichi».
La Lega chiede le dimissioni del ministro dell
«La Lega aspetta di leggere i regolamenti, aspetta il Consiglio dei ministri di
venerdì, poi prende le sue decisioni. Per Berlusconi e per il governo è
pericolosissimo prendere in giro la gente su un tema come l’immigrazione.
Senza riforme e boicottando la legge sulla immigrazione si muore».
Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali
della Lega e vicepresidente del Senato, ha invitato Pisanu ad andarsene per «manifesta
incapacità».
«Avrà avuto le sue buone ragioni. Avrà sentito anche lui il popolo. Calderoli
sa perfettamente quello che dice e che fa. Lo capisco».
Lei, Bossi, chiede al suo collega Pisanu di lasciare il
governo?
« Per il momento io sono più cauto. Dipende... non me la sento di parlare così.
Aspetto venerdì e aspetto il regolamento con il rombo dei cannoni. La legge è
chiara: i clandestini vanno sbattuti fuori. E il regolamento non può che essere
conseguente. Deve contenere due o tre punti essenziali».
Non bastano i cannoni?
«C’è il problema delle procedure di regolarizzazione che non possono
allungarsi troppo nei tempi ma c’è pure il problema di chi già sul
territorio italiano fornisce false notizie alle autorità, per questi furboni la
strada è una sola: galera e subito dopo a casa. Senza pietà e senza ma o mi.
È vergognoso avere perso mesi però un’ideuzza me la sono fatta sul perché...».
E allora perché a dodici mesi di distanza la legge
Bossi-Fini non funziona o non ha i regolamenti di applicazione che ne
consentirebbero la attuazione?
« Stanno cercando di fare fallire una buona legge. È una manovra politica».
Chi accusa?
«Certa sinistra e certe forze cattoliche che avevano costruito un bel giro
d’affari, un giro di miliardi, attorno all’immigrazione. Hanno venduto Gesù
Cristo. Non si accorgono che il malumore per tanta tolleranza nei confronti dei
clandestini è proprio più profondo fra gli stessi cattolici? Ci sono interi
partiti che si portano la responsabilità di non volere affrontare in modo
deciso la piaga della immigrazione clandestina. Aspettiamo venerdì poi, se del
caso, andremo in piazza a indicare nomi e cognomi. Noi non siamo quelli che
stanno lì ad ascoltare passivi la gente che urla: ma questo governo cosa
combina? No. O il governo sta dalla parte del popolo oppure ce ne andiamo».
E il popolo chiede il rombo dei cannoni?
«Anche di più».
Immigrazione, devoluzione: ministro Bossi come si mette la
verifica di maggioranza?
«Berlusconi vuole le riforme. Non so se la coalizione gli va dietro. Vediamo.
Sto scrivendo le richieste della Lega. Berlusconi, il leader, mi risponderà e
noi decideremo. Per me la verifica è questa».
I centristi insistono con la devoluzione subordinata
all’interesse nazionale.
«Se insistono significa che sono contro il governo Berlusconi. La devoluzione
resta così. Non si tocca. Niente interesse nazionale. Su devoluzione e
immigrazione non abbiamo alcuna possibilità di mediare. I patti sono
chiarissimi. O si rispettano o la maggioranza salta».
Corriere della sera luglio 2003 Fabio Cavalera