CENTRO DONATORI DEL TEMPO
Mnemosine:
cicli
di stimolazione della memoria, rivolti ai malati di Alzheimer
a cura di Luciana Quaia
Mnemosine
– Cicli di stimolazione della memoria
Nella
demenza le diverse funzioni cognitive non vengono cancellate in forma omogenea
ed immediata.
Nella
fase iniziale della malattia il sintomo più evidente è il declino della
memoria, mentre le capacità di linguaggio, di ragionamento, di attenzione, di
percezione, di movimento restano inalterate per un periodo variabile, ma non
breve.
Da
tempo si sta valutando, accanto alla ricerca medica e farmacologica,
l’opportunità di applicare interventi di riabilitazione alla sfera cognitiva
del malato, allo scopo di potenziarne le risorse residue e mantenerle attive il
più a lungo possibile.
Anche
se le ricerche condotte non hanno evidenziato risultati convincenti e
significativi per verificare la validità dei diversi metodi di tali tecniche,
è innegabile che la riabilitazione cognitiva sta iniziando a trovare impiego
nei diversi contesti istituzionali di cura con l’obiettivo di mettere in grado
il malato di provvedere alla propria autonomia nel maggior numero di abilità.
Le
finalità che la stimolazione cognitiva si pone sono:
-
attivare le funzioni cognitive (attenzione, concentrazione, percezione,
linguaggio, orientamento, ecc.)
-
valorizzare e mantenere le potenzialità del malato
-
cercare di rallentare il declino cognitivo
-
rafforzare l’autostima del malato e, di conseguenza, migliorare la sua
qualità della vita e dei suoi familiari
E’
indicata a persone nella fase lieve/moderata della malattia.
I
motivi che hanno indotto il Centro Donatori del Tempo a sperimentare i corsi di
riattivazione cognitiva hanno come impulso:
-
famiglie che, in numero crescente, si rivolgono al Centro segnalando casi
di malati in età non anziana
-
richieste di informazione da parte dei familiari sulle possibilità di
poter impiegare in modo costruttivo e “terapeutico” il tempo del malato
-
consapevolezza che il malato necessita di un coinvolgimento attivo per
contrastare un suo atteggiamento di frustrazione, disistima e sfiducia circa le
sue aspettative di vita
-
scambio di esperienze con l’équipe del Centro Terapeutico Filo
d’Arianna della Pro-Senectute Ticino-Moesano dove, fra le numerose attività
proposte, viene regolarmente effettuato il “laboratorio della memoria”
Pertanto
nel novembre del 1998 il primo ciclo sperimentale di dieci incontri di
stimolazione cognitiva prende l’avvio con alcune signore nella prima fase
della malattia. La selezione avviene attraverso una serie di colloqui con i
familiari e i malati stessi, essendo fondamentale l’aspetto motivazionale e
l’atteggiamento partecipativo del paziente nei confronti dell’atto
terapeutico, nonchè una valutazione del suo assetto cognitivo.
Dopo
una breve pausa, dal 2001 il ciclo “Mnemosine” si configura come
appuntamento strutturato, grazie anche al lavoro di rete condotto con l’équipe
dell’Unità
di Valutazione Alzheimer, istituita presso l’Ospedale Sant’Anna di Como.
L’appuntamento
prevede dieci incontri a cadenza settimanale di una durata di circa 90 minuti.
La
giornata scelta è il sabato mattina per consentire al familiare con impegni
lavorativi di poter partecipare alle sedute ed apprendere in questo modo le
tecniche di somministrazione degli esercizi per poterle continuare anche al
domicilio.
A
compendio dell’esperienza viene pubblicato il manuale:
Centro
Donatori del Tempo, Luciana Quaia, “Mnemosine – Esercizi per la memoria”
Ediz. Nodolibri, Como, 2001, pp. 66.
Il
manuale è disponibile nelle due versioni “Per familiari”, “Per
operatori”.