Una ricerca del Mulino su 163 coppie napoletane:
l'inventiva come rimedio
Nonostante l'incertezza, solo due coppie su 10 rinunciano al
matrimonio
Lavori atipici e
stipendi incerti
La tribù delle famiglie precarie
I nuclei "flessibili"
saranno il modello prevalente nel futuro prossimo
di MICHELE SMARGIASSI
AMANTI alla giornata, sposi furtivi, genitori d'azzardo. Pranzano
insieme al bar se capita, educano i figli via sms, perfino le
effusioni più intime le incastrano alla meglio nell'imprevedibile
agenda delle loro giornate. La forma della "famiglia tradizionale",
così cara a vescovi e moralisti, quella è rispettata: maschio,
femmina, casa, figli; ma dietro c'è ormai un oggetto sociale del
tutto nuovo, forse rivoluzionario. Atipico come la condizione
professionale che lo ha prodotto.
Le famiglie che campano su buste paga precarie, intermittenti,
temporanee, non vivono come le altre, quelle dei "garantiti" a posto
fisso. Eppure, se le cifre dicono la verità, saranno il modello di
famiglia prevalente nel futuro prossimo.
Nel 2001 (e il dato, l'ultimo disponibile, è già preistorico) quasi
otto milioni di italiani vivevano in famiglie messe su col cuore
oltre l'ostacolo, senza la sicurezza del reddito. La meraviglia,
semmai, è che non rinunciano a sposarsi, né a far figli. Ma la
pagano con l'ansia. E rimediano con l'inventiva, forse un po' con
l'incoscienza da eterni adolescenti.
Eccole dunque, le Coppie flessibili, finalmente sotto la
lente non dell'economista ma del sociologo della vita quotidiana:
Luca Salmieri, docente a Roma, ne ha studiate a fondo 163, tutte
napoletane, seguendole passo passo, con questionari e lunghe
interviste. Il suo resoconto, ora pubblicato dal Mulino, somiglia a
quello dell'etnologo alle prese con una tribù dai comportamenti
anomali, bizzarri, apparentemente irrazionali.
Perché lavano i piatti alle due di notte e fanno l'amore a casa
della suocera alle tre del pomeriggio? Ma perché vogliono vivere,
vivere comunque, e metter su famiglia anche se "non si ha una
posizione", come dicevano i nostri nonni. Anche se sulla carta
d'identità, ormai, alla voce "professione" sempre più spesso c'è
scritto "omessa". Questa è il primo luogo comune sfatato: non è vero
che la precarietà economica, la busta paga che oggi c'è e domani
forse no, scoraggia i progetti di coppia.
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