ROMA, 17 DICEMBRE 2002 - Sono 370.000 i
minori che in Italia vivono situazioni di disagio acuto. Di questi,
147.000 sono i disabili e 147.200 i ragazzi di 7-14 anni che lavorano. Un
universo in cui si contano anche 19 decessi per droga e 34 suicidi e in
cui non mancano i reati: nel 2001, 17.076 giovani sono stati denunciati
all
'
autorità
giudiziaria, il 2,6% del totale dei denunciati. In dieci anni (dal 1990 al
2001) la criminalità minorile nel Paese si è ridotta del 31,2%. I dati
arrivano dal Censis, in occasione dell
'
ultimo seminario
organizzato all
'
interno del progetto europeo Jump (Juveniles and Models of crime
Prevention), finanziato dall
'
Ue nell
'
ambito del programma Oisin II, sulle politiche di sicurezza e
prevenzione sociale e il ruolo delle comunità locali. A livello europeo,
i dati dell
'
Italia sono «comunque più confortanti», sottolinea il Censis,
rispetto a quelli di altri paesi dell
'
Unione: nel Regno
Unito i minori sono il 23,9% del totale dei denunciati, in Francia il 21%
(in entrambi i Paesi l
'
età della responsabilità penale si è abbassata a 10 anni), in
Germania il 12,9%. Il progetto, che ha coinvolto partner di Spagna,
Germania e Romania, ha avuto l
'
obiettivo, ha spiegato il direttore generale del Censis, Giuseppe
Roma, «di diffondere e discutere un manuale dedicato alla prevenzione
della criminalità giovanile, realizzato dal Censis all
'
interno del programma
Falcone». La realtà giovanile italiana, ha proseguito Roma, «mostra un
'
incidenza della delittuosità molto più bassa e anche in calo
rispetto ad altri Paesi europei, ma la politica di prevenzione nel Paese
è ancora molto ad arcipelago. Per questo - ha aggiunto - è
indispensabile mettere in rete le varie forze. Non possiamo pensare ad una
politica di sicurezza e di eliminazione delle paure se non facciamo un
'
azione precisa di
supporto che riesca a mettere nel circuito chi viene posto ai margini, che
rischia di essere pericoloso per sè e per gli altri». Negli ultimi anni,
ha aggiunto Anna Italia, responsabile del progetto, «si è verificato un
fenomeno che si potrebbe definire come la crescita di protagonismo degli
enti locali in materia di sicurezza, sia per l
'
aumento delle
aspettative nei confronti dei sindaci e dei governatori eletti
direttamente e l
'
aumento dei loro poteri a seguito delle riforme dello stato in
senso federale, sia per il significato sempre più globale che è andato
assumendo il concetto di sicurezza». Considerate le varie iniziative in
atto (a livello regionale e locale), ha concluso, «è necessario fare
chiarezza sui ruoli, le competenze e gli strumenti, così da evitare il
rischio di sovrapposizioni, incomprensioni e
'
vuotì pericolosi».
Per Giuseppe Procaccini, vice capo della Polizia, «l
'
ordine pubblico e la
sicurezza dello Stato sono di competenza dello Stato e non può che essere
così - ha detto, intervenendo all
'
incontro - a patto
che non entriamo in una logica diversa che riguarda la convivenza generale».
Per quanto riguarda i dati, invece, secondo Rosario Priore, capo del
dipartimento di Giustizia minorile, «la realtà è molto più grande di
quella delle statistiche e i fenomeni della delinquenza minorile non sono
assolutamente in declino». A suo parere, «la norma penale, che una volta
aveva capacità di dissuasione, oggi ha perso valore perchè non c
'
è più certezza del
reato, del processo e della pena». I minori, ha concluso Priore, «sono
sempre più attratti dalle organizzazioni criminali, coinvolti in traffici
di droga e in fenomeni di tratta anche perchè in molti si sono resi conto
che il nostro sistema minorile è particolarmente mite».
Ecco la situazione del disagio e della criminalità giovanile in Italia e
in altri Paesi europei, secondo i dati diffusi oggi dal Censis.
DISAGIO MINORILE. L
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universo dei 370 mila minori disagiati conta, tra questi, anche
5.803 ragazzi di età inferiore ai 19 anni segnalati alle autorità
giudiziarie per uso di stupefacenti; 11.018 interruzioni volontarie di
gravidanza; rispettivamente 2.027 e 5.625 ragazzini delle scuole
elementari e medie che sfuggono all
'
obbligo scolastico; 110 tentativi di suicidio e 34 accertati, tra
i minori di 18 anni, dalla polizia di Stato e dai carabinieri; 4.310
soggetti under-19 in trattamento presso i Sert.
CRIMINALITÀ MINORILE. Per quanto riguarda la criminalità giovanile,
sempre secondo i dati del Censis, in Francia e nel Regno Unito i minori
denunciati superano il 20%, mentre in Spagna e Italia le percentuali
toccano rispettivamente il 5,4% e il 2,6%. L
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analisi dei reati in
cui i giovani sono coinvolti rivela come in Francia, Germania e Regno
Unito i minori denunciati per omicidio superano il 6% del totale dei
denunciati (in Italia sono il 2%); le rapine, in Francia e Regno Unito,
nel 42% dei casi hanno come protagonisti i giovanissimi (in Italia il
7,5%); per i furti si va da un massimo del 33,4% del totale in Francia ad
un minimo del 9% in Spagna e in Italia. Anche se, sottolinea il Censis, su
questi ultimi dati pesa la scarsa propensione della popolazione a
denunciare questi tipi di reati, considerati di lieve entità. Dal 1990 al
2001, in Italia, i minori denunciati per omicidio sono passati da 24 a 18
(-25%), per furto da 11.561 a 6.519 (-43,6%), mentre sono aumentate le
denunce per rapine, passate da 517 a 780 (+50,9%) e per produzione e
commercio di sostanze stupefacenti, salite da 1.167 a 1.347 (+15,4%). In
totale, i minori denunciati sono passati dai 24.817 del 1990 ai 17.076 del
2001 (-31,2%).
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