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VENERDÌ, 28 OTTOBRE 2005 |
Pagina 60 - Varie |
Come il leader del labour party ha represso l´illegalità |
L´INFLESSIBILE BLAIR E LE CITTÀ INSICURE |
le regole democratiche Quello che ha fatto Blair e quello che sta facendo Cofferati è tipico della "terza via", una posizione a metà strada fra destra e sinistra |
JOHN LLOYD |
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La democrazia prima o poi impone le sue regole. I
cittadini di Bologna temono gli immigrati: li ritengono responsabili
dell´aumento dei reati. Nel 1999 avevano già votato eleggendo
un´amministrazione di destra, almeno in parte perché si sentivano insicuri.
In quanto sindaco, Sergio Cofferati alla fine ha avuto poca scelta: ha
dovuto trovare un criterio per mettere d´accordo i valori della sinistra e
l´esigenza di garantire la sicurezza. E quindi reprimere l´illegalità. Il sociologo Marzio Barbagli, in un articolo riportato da Repubblica il 24 ottobre, afferma: «Cofferati è il primo a rompere un tabù della sinistra, a sostenere che la sicurezza è un valore, che le paure dei cittadini per l´insicurezza sono reali e non un´invenzione della destra, che un´illegalità resta tale anche se commessa da ceti svantaggiati». Può anche darsi che Cofferati sia il primo della sinistra italiana a infrangere questo tabù, ma nello stile di governo del New Labour nel corso degli anni troverà molti esempi. Cofferati potrà non apprezzare il paragone: dopo tutto egli è un ex leader della Cgil militante, un protagonista del movimento organizzato da Nanni Moretti e da altri contro il governo della destra - un movimento che quanto meno non dichiaratamente è stato critico nei confronti dei leader riconosciuti della sinistra. La politica della "terza via" di Tony Blair non pareva dovesse appartenergli. Ma adesso, al comando di una grande città, dovrà adottarla. In effetti, quello che egli sta facendo è tipico della "terza via". La politica della terza via consiste infatti nell´assumere una posizione sgradita alla sinistra, nell´opporle una posizione sgradita alla destra e nel proporre quindi una terza via, a metà strada tra le due. Nel caso di Bologna, Cofferati sta sostenendo che l´attuale posizione della sinistra - fare poco o nulla nei confronti degli immigrati clandestini, perché sono poveri o perché fuggono da una persecuzione - è insostenibile. La posizione della destra - liberarsi semplicemente di loro, evacuando le loro baraccopoli, deportandoli dall´Italia - è crudele e disumana. Qual è la terza via? Ammettere che le paure dei bolognesi sono reali. Ribadire che gli immigrati illegalmente presenti in Italia di fatto infrangono la legge e devono ritornare nei loro Paesi. Trattare a ogni modo queste persone con riguardo e dignità e laddove possibile consentire loro di rimanere, a condizione che si attengano alle leggi intraprendendo passi concreti per integrarsi nella società italiana. È risaputo che il nuovo approccio del New Labour fu prospettato da Tony Blair all´inizio degli anni Novanta, quando il Labour era all´opposizione e Blair - non ancora leader all´epoca - era il portavoce del partito per gli affari interni. Egli coniò lo slogan «inflessibili contro il crimine, inflessibili contro le cause del crimine» che divenne uno dei più celebri aforismi della "terza via". Quello slogan stava a significare - e ha significato per il governo - che i criminali non avrebbero dovuto aspettarsi di essere trattati con maggior benevolenza con i Labour al governo rispetto a come erano trattati con i Conservatori al governo. Stava altresì a significare che le "cause del crimine" - la povertà, il pessimo livello di istruzione, la disoccupazione - sarebbero state perseguite con maggior forza di quanto avrebbe fatto un governo di destra. Come Sergio Cofferati scoprirà di persona, se proseguirà per questa strada, scegliere la posizione della "terza via" non è una scelta risolutiva di per sé. Quanto meno in teoria è molto più facile assumere una rigida posizione di "sinistra" o di "destra": entrambe soddisfano i militanti di ciascun schieramento - ovvero le persone più vicine al leader, quelle dalle quali dipende il supporto di cui egli gode. Blair ha scoperto - specialmente dopo le bombe fatte esplodere da fondamentalisti che agivano nel nome dell´Islam - che adottare severi provvedimenti che intaccano i diritti umani e civili ingenera incessanti diatribe in seno al suo partito e soprattutto nell´ambito dell´intellighenzia, come accade altresì in Italia e altrove, di solito soprattutto a sinistra. Il sindaco Cofferati avrà bisogno di alleati. Nel caso di Blair, egli ha potuto fare molto affidamento su David Blunkett, l´ex segretario agli Interni, la cui provenienza dalla classe lavoratrice, la cui disabilità (è cieco) e i cui modi diretti e populisti gli hanno consentito di proporre e difendere alcune leggi severe - anche nei riguardi degli immigrati clandestini - come un altro ministro non sarebbe stato in grado di fare. Blunkett ha dovuto dimettersi dalla sua carica per uno scandalo di secondaria importanza, ma fa nuovamente parte del Gabinetto e, in una posizione differente, porta avanti la propria politica. In parte Cofferati ha il medesimo background. Uomo della classe lavoratrice, con il prestigio che gli deriva a sinistra dalla leadership della Cgil e dal suo status di militante politico, può ben sostenere - come ha fatto Blunkett - che i lavoratori hanno tutti i diritti di sentirsi sicuri tanto nelle loro case quanto sul posto di lavoro; che nella società italiana sono i poveri a dover far fronte alle implicazioni - lo sconvolgimento sociale, la riduzione degli stipendi e la concorrenza per il posto di lavoro - che l´arrivo su vasta scala di immigrati sempre comporta; e quindi, e soprattutto, che se non sarà lui a intervenire lo farà un governo di destra, e in tal caso le cose potrebbero andare peggio. Queste sono armi formidabili da utilizzare dovendo perseguire una politica e non vi è motivo di supporre che gli manchi il coraggio di farvi ricorso. Tutte queste tattiche significano forse che i valori della sinistra devono essere ridimensionati o per meglio dire cancellati? Alcuni in Gran Bretagna lo pensano: molti, a sinistra del Labour e fuori dal Labour, considerano Blair, Blunkett e gli altri alla stregua di opportunisti, che cercano così facendo di pescare voti al centro e persino a destra. A me questa è sempre parsa una posizione demagogica: un partito o un leader che hanno l´ambizione di governare devono sempre ascoltare i propri elettori. Dovrebbero guidarli, educarli perché si comportino onorevolmente, manifestando solidarietà ai poveri e ai rifugiati. Ma in nessun modo possono sostenere che tutti devono rispettare le leggi (pena ammende o carcerazione) tranne gli immigrati, autorizzati a infrangerle. Questo, dopo tutto, significherebbe trasgredire al principio di eguaglianza, che è sempre stato un valore della sinistra. (traduzione di Anna Bissanti) |