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4 Novembre 2005
Gli italiani
fotografati dall’Istat più vecchi e scontenti, si sentono poveri
Damiano: ancora una volta l'Istat raffredda i facili
entusiasmi del governo
in:
http://www.dsonline.it/stampa/documenti/dettaglio.asp?id_doc=28990
Sempre più vecchi e sempre più poveri, con una popolazione che cresce
soprattutto grazie all'immigrazione, ma che comincia a dare qualche segnale di
risveglio con una ripresa delle nascite. E' il ritratto degli italiani
tratteggiato dall'Istat nell'annuario 2005: una fotografia da cui emerge un
diffuso sentimento di
insoddisfazione dei cittadini soprattutto per le proprie condizioni economiche.
«Di nuovo i dati dell’Istat a raffreddare i facili entusiasmi del governo
sull’andamento dell’occupazione e sulla ricchezza delle famiglie». Lo afferma
Cesare Damiano, responsabile Lavoro e professioni della segreteria nazionale
Ds. «Gli italiani, dice l’Istat, si sentono più poveri – ha aggiunto Damiano – e
questa percezione sfiora il 60% dei cittadini nel mezzogiorno. Per quanto
riguarda l’occupazione si conferma quanto i Ds da tempo sostengono: che
l’andamento dell’occupazione corrisponde a una parabola che inizia a salire nel
’96 e tocca il suo apice nel 2001, per imboccare poi una costante discesa negli
anni successivi, ovvero gli anni del governo Berlusconi. In sostanza,
l’occupazione nel 2004 ha un incremento che si avvicina allo zero. La
diminuzione del tasso di disoccupazione è dovuto a un fenomeno di scoraggiamento
non solo delle donne, ma anche dei giovani, che rinunciano a presentarsi nel
mercato del lavoro. Il complesso dei dati evidenzia un ulteriore allontanamento
del mezzogiorno d’Italia dal resto del paese: nel sud, infatti, gli occupati
addirittura diminuiscono».
«Occorre una nuova politica per l’occupazione dopo quella fallimentare del
governo. Bisogna ridare stabilità al lavoro, reintroducendo il credito d’imposta
a favore delle imprese che assumono stabilmente i lavoratori, soprattutto i
giovani, e fornire diritti di sicurezza sociale rinnovati e in grado di tutelare
anche il lavoro discontinuo. Sarà questo – conclude Cesare Damiano – uno dei
banchi di prova fondamentali per il futuro programma dell’Unione».
I dati Istat in pillole
Sempre più poveri
Gli italiani si sentono così. In base ai dati più recenti, relativi al 2005, a
ritenere insoddisfacente la propria situazione economica è il 47,8% della
popolazione, il 7% in più del 2002. Il giudizio è peggiorato soprattutto al
Centro e al Sud: nel Mezzogiorno ad essere scontento è infatti il 57,9% della
popolazione. Oltre alle disponibilità economiche, a deludere una consistente
fetta degli italiani è anche l'occupazione svolta. In base ai dati di
quest'anno, un lavoratore su 5 si ritiene infatti insoddisfatto del proprio
lavoro. Ad essere gratificato è invece il 76,3%, in calo rispetto al 77,5% del
2003.
Consumi stabili, percezione di impoverimento
Anche se la percezione degli italiani indica un impoverimento, la spesa delle
famiglie nel 2004 è rimasta sostanzialmente invariata. I consumi sono ammontati
in media a 2.381 euro, il 3,2% in più del 2003. L'aumento si annulla però
considerando il tasso di inflazione e gli aumenti degli affitti. Gli italiani
non badano a spese soprattutto quando si tratta di comprare un telefonino: lo
possiedono 3 famiglie su 4. Il 40% ha invece un computer, che rimane comunque
prettamente “roba da ragazzi”.
Crescita occupazione rallentata, 1 donna su 4 lavora part-time
Il numero di occupati è cresciuto nel 2004 dello 0,7%, e il tasso di
disoccupazione è sceso dall'8,4% all'8%. Anche se si tratta del nono anno
consecutivo di progresso occupazionale, nel 2004, rileva l'Istat, il ritmo di
crescita ha però subito un ulteriore rallentamento. In particolare al Sud, dove
dopo 4 anni di crescita si è registrata una battuta d'arresto (-0,4%). Aumenta
infine la diffusione del lavoro part-time tra le donne: a sceglierlo è 1 su 4.
La popolazione aumenta grazie agli immigrati
In base ai dati di fine 2004, in Italia siamo 58.462.375, 574.130 più del 2003.
L'aumento è quasi completamente dovuto ai flussi migratori, aumentati di 558
mila unità, ma il 2004 è stato un anno di ripresa anche per le nascite, tornate
a registrare un saldo positivo per la prima volta dal 1992 (+15.941).
Italiani più longevi, 137 anziani ogni 100 ragazzi
La speranza di vita continua ad allungarsi, arrivando ad oltre 83 anni per le
donne e a quasi 78 per gli uomini. Anche l'indice di vecchiaia, cioè il rapporto
tra la popolazione con più di 65 anni e quella con meno di 15, registra un
ulteriore incremento, raggiungendo 137,7 (era 135,9 nel 2003).
Meno matrimoni, aumentano quelli civili
Nel 2004 sono stati celebrati poco più di 250 mila matrimoni, quasi 10.000 in
meno rispetto al 2003. Diminuiscono quelli religiosi (68,8% del totale contro il
75,3% del 2000) mentre aumentano i civili (31,2% contro il 24,7% del 2000).
Italiani in buona salute, addio alle sigarette
Il 73,4% della popolazione si reputa in buona salute, ma il dato è in calo
rispetto al 2003. Aumenta il consumo di farmaci, soprattutto tra le donne,
mentre diminuisce il fumo: gli amanti della sigaretta sono a tutto il 2004 il
22% della popolazione, contro il 23,9% del 2003.
Al cinema più che allo stadio
Concerti, discoteche, balere e partite di pallone. Ma soprattutto film. Da
qualche anno gli italiani tendono ad uscire di più e in cima alle preferenze c'è
il cinema, dove nel 2005 si è recato almeno una volta il 50,7% della
popolazione. Cenerentola la musica classica.