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tratto da
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Per integrare immigrati provenienti da culture diverse in una società che ha sempre vissuto in ambito monoculturale occorrono molte condizioni economiche, sociali, culturali, e così via. Ma occorre anche che le regole esistenti nel paese che accoglie siano rispettate da tutti con una maggiore severità, per rassicurare la popolazione che l’immigrato non rappresenti un pericolo ed evitare che si producano sentimenti di insicurezza che poi sfociano immancabilmente in xenofobia e manifestazioni di razzismo.
Tolleranza e rispetto delle leggi
A Bologna, il sindaco Sergio Cofferati si è schierato a favore di una
maggiore severità nell’applicazione sostanziale della legge, dopo alcuni episodi
di prevaricazione e aggressione da parte di lavavetri generalmente immigrati.
La vicenda è emblematica di una presunta contrapposizione tra tolleranza,
intesa come valore necessario per l’accoglienza degli immigrati, e rigore
nell’applicazione delle leggi, interpretato come volontà di esclusione dei
diversi. Non è così.
A mio avviso, la posizione del sindaco di Bologna è molto più efficace
per una politica dell’accoglienza di quella di chi predica la tolleranza. Sono
le società dove si ha certezza dei propri diritti, quelle che accettano e
favoriscono l’integrazione di culture diverse, perché si ha meno paura di
chi è diverso. Invece, nelle società dove questa certezza non esiste e dove vige
una non meglio specificata "tolleranza", spesso accade che si producano
manifestazioni di razzismo dettate dalla paura di chi è diverso.
In effetti, le società multiculturali hanno meno regole e leggi formali
rispetto alle società monoculturali, ma le poche che hanno vengono fatte
rispettare con severità.
Avere meno leggi traduce la difficoltà e la non necessità di codificare
minuziosamente comportamenti che non possono essere prescritti in modo identico
quando le culture sono diverse. Basti pensare alle festività che rispettano
determinate ricorrenze religiose e che sono di difficile applicazione in
presenza di più religioni. Oppure alle normative riguardanti la famiglia o il
modo di vestirsi, o quelle relative al lavoro, eccetera. Ma le leggi esistenti
devono essere fatte rispettare effettivamente perché la compresenza di culture
diverse aumenta il grado di insicurezza della popolazione che non sa
prevedere comportamenti e reazioni di chi è o è percepito come diverso.
Invece, le società monoculturali sono quelle che hanno molte regole puntuali e
molte leggi, perché la stessa cultura dominante favorisce l’emanazione di
molte prescrizioni e di molti comportamenti che, in effetti, sono condivisi.
Questa pletora di regole e leggi genera anche una certa tolleranza delle
deviazioni, sia perché l’abbondanza di regole finisce per comportare maggiori
rischi di trasgressione, sia perché di fatto la popolazione sa interpretare i
casi di devianza, posto che l’unicità culturale rassicura e i "diversi" sono
molto limitati e circoscritti, ossia fanno meno paura.
Ecco allora che, se vogliamo favorire l’accoglienza di un numero maggiore
di immigrati e la loro integrazione nella nostra società, lo strumento non è
tanto la tolleranza (che è comunque necessaria in una prima fase) quanto la
rivisitazione di tutto il nostro apparato di regole per ridurre quelle che non
sono strettamente necessarie e quelle che sono in palese contraddizione con una
società multiculurale. Ma poi occorre anche che le regole rimaste siano fatte
rispettare con una certa severità, affinché un’accoglienza falsamente tollerante
non generi paure di devianza che poi producono fenomeni odiosi di razzismo che
divengono difficili, se non impossibili, da eliminare.
Per questo è da ritenere che la sostanziale applicazione delle normative sulla
sicurezza delle persone nei presunti casi di aggressione e di atteggiamenti
intimidatori da parte dei lavavetri agli incroci cittadini, come proposto dal
sindaco Cofferati, rappresenti la via più giusta anche per favorire
l’integrazione degli immigrati. Mentre la supposta tolleranza predicata da chi,
a parole, si dice favorevole ai fenomeni di immigrazione e di accoglienza delle
diverse culture, finisce spesso per produrre paure e per radicare nella
popolazione sentimenti di odio e di xenofobia che poi diviene impossibile
combattere.
Troppe leggi e normative
V’è poi da riflettere sulle troppe leggi e normative del nostro paese che
sono state costruite per una società monoculturale e per proteggere al
suo interno specifiche corporazioni. Rischiano di mettere ai margini chi ha
cultura diversa e costringono spesso a trasgressioni involontarie che poi
spingono nell’area dell’illegalità anche chi non aveva alcuna intenzione di
disubbidire alle leggi. Basti pensare, solo per fare un esempio, alle molte
licenze e patentini necessari per svolgere attività specifiche nel commercio
e nell’artigianato, che sono obiettivamente difficili da ottenere per
gli immigrati, i quali vengono esclusi da mestieri accessibili e quindi
proiettati verso l’illegalità.
Una società con meno regole e più rispetto delle stesse rappresenta una società
più propensa a integrare chi è culturalmente diverso, rispetto a una società con
molte regole e molta tolleranza dell’illegalità.