TORNA A POLITICHE DEI SERVIZI: SAGGI ED ARTICOLI


Indignazione e immigrazione
GIOVANNA ZINCONE

 

da Repubblica - 18 settembre 2002


Questo governo ha sufficienti responsabilità reali, non c´è bisogno che gliene diamo qualcuna in più. Addossargli colpe immaginarie può risultare controproducente anche per l´opposizione, che rischia di apparire affetta da accessi critici, astiosi e faciloni. Le responsabilità gravi della Casa delle Libertà, come forza di governo, sono note, si recitano ormai come una litania. Si parte con il doppio conflitto d´interessi di Berlusconi proprietario e imputato. Una granitica anomalia che sta conducendo il governo al celere stravolgimento d´alcuni principi cardine della democrazia liberale: la certezza del diritto, l´uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, il pluralismo dell´informazione. Il successo di manifestazioni non promosse direttamente dai partiti dimostra che il disinvolto egoismo pubblico del premier è percepito come un rischio reale anche da molti individui, per altri versi, politicamente tiepidi e moderati. Di certo, nella litania critica, si colloca a pieno titolo il razzismo impudico della Lega, l´indecoroso parlare di razza Piave, le minacce e gli insulti agli immigrati. Segue, nell´ormai classico cahier de doléances, l´incapacità palese di gestire una congiuntura economica difficile, e la drammatica distanza tra i proclami programmatici e la reale incapacità di dar vita a riforme conseguenti. Questo è però un rilievo che si colloca evidentemente su un piano diverso, perché di per sé non intacca i fondamentali principi di convivenza civile, anche se può avere conseguenze molto gravi per il benessere nazionale. Nel laico rosario con cui s´enumerano le manchevolezze governative rientra pure la fanciullesca sudditanza con cui il nostro presidente e ministro degli Esteri si pone nei confronti del presidente Bush. È una festosa subalternità la sua, che concorre però, e purtroppo, ad allontanare ulteriormente la prospettiva di una politica estera europea.
Insomma, mi pare che di rilievi seri a questo governo se ne possano muovere anche troppi. Non occorre caricare sul piatto della bilancia qualche peso in più di straforo, che è proprio quanto l´opposizione di sinistra è troppo spesso tentata di fare. Non mi pare il caso – ad esempio – di addossare a questo governo anche la responsabilità dei 15 clandestini morti nella fallita operazione di sbarco a Porto Empedocle. Tragedie di questo tipo, che ci ricordano quanto dolore reale stia dietro le cifre dell´immigrazione e dell´asilo, si verificano purtroppo in tutto il mondo e con qualunque legge. Si sono verificate anche quando vigeva la legge Turco-Napolitano, che – è bene ricordarlo – è stata modificata solo in alcune parti dalla Bossi-Fini. Per esempio, la Turco-Napolitano prevedeva già pene molto severe per i trasportatori. La nuova legge s´è sostanzialmente limitata a confermare le pene detentive e a tradurre le pene pecuniarie da lire in euro. Il Testo Unico del '98 includeva già la possibilità di sequestrare i mezzi utilizzati.

Un provvedimento del centrodestra, precedente la Bossi-Fini, ne ha solo consentito la distruzione. Quindi se è stato il timore delle pene – come alcuni sostengono – a indurre i trasportatori a liberarsi dei clandestini, questo timore doveva esserci già prima e la colpa va retrodatata. Di nuovo, il centro destra ha introdotto la possibilità d´utilizzare la marina militare, però questa possibilità è contenuta "nei limiti consentiti dalla legge, dal diritto internazionale o da accordi bilaterali o multilaterali" e "ferme restando le competenze istituzionali in materia di difesa nazionale". Dubito che la nuova norma possa giustificare giuridicamente battaglie navali contro imbarcazioni cariche d´indifesi immigrati. In ogni caso, non è stata questa la dinamica dell´incidente. Dietro la volontà di addossare l´incidente alla Bossi-Fini, c´è forse dell´altro. Una parte della sinistra non ha mai nascosto la propria ostilità a perseguire comunque la clandestinità. Finché questa sinistra agisce nel sociale, essa svolge un´ammirevole opera di carità e di umana solidarietà. Non credo però che una forza politica, che si proponga di battere l´avversario e di governare, possa ragionevolmente mostrare uno scarso impegno nel contrasto degli ingressi clandestini. Anche se si citano le tragedie di Otranto e Lampedusa, il 50 per cento degli italiani continua a ritenere le misure repressive della Bossi-Fini opportune.
L´opposizione farebbe bene a non sottovalutare i timori diffusi nei confronti dell´immigrazione clandestina. Sono timori che riguardano molti italiani, inclusi i suoi elettori attuali e potenziali. Sarebbe semmai più utile e sensato che mettesse in evidenza quanto ha fatto di utile per arginare la clandestinità. In questo campo, il centrosinistra ha pensato e attuato strumenti sensati anche se non risolutivi: accordi di polizia con altri paesi d´immigrazione (fino al progetto di polizia europea di frontiera), accordi con i paesi d´emigrazione e di transito per invogliarli a riprendersi gli irregolari e scoraggiarli dal farne partire di nuovi. Per ora, al contrario, il centrodestra ha costruito un meccanismo perverso, un meccanismo che produce clandestinità. Infatti, mentre ha aperto una grande sanatoria per chi è entrato (e continua a entrare) illegalmente, tiene chiusa la porta degli ingressi legali.

Questo spiega il forte aumento degli sbarchi e degli ingressi clandestini. Ovviamente, se aumentano i flussi illegali, aumenta anche la probabilità che si verifichino incidenti. Però, se assisteremo a un maggior numero di tragedie, non sarà tanto a causa d´una più efficace politica repressiva, ma piuttosto d´una più inefficace politica degli ingressi. L´attuale temporanea chiusura dei flussi legali e un complicato congegno che dovrebbe regolare gli ingressi futuri rischiano di rendere la clandestinità una via obbligata. Questo giro di vite agli ingressi legali, avviene mentre la nuova legge promette di perseguire più severamente la clandestinità: prevede processo per direttissima e carcere dopo la seconda volta che s´è pescati in condizione d´irregolarità. Il nuovo reato d´immigrazione clandestina, accompagnato da carcerazione preventiva, rischia di provocare un notevole intasamento dei processi e un cospicuo affollamento delle carceri, se – come chiede la Lega – non saranno ammessi all´attuale sanatoria quegli irregolari a cui è già stato intimato d´allontanarsi dal territorio almeno una volta. L´opposizione farebbe bene a concentrare i suoi attacchi su queste incongruenze della politica migratoria del governo e sugli effetti perversi che possono derivarne. Su questi punti potrebbe trovare – come è già accaduto – un´utile sponda nelle componenti più tolleranti e sensate della maggioranza, potrebbe persino raggiungere qualche utile risultato, vista anche la spaccatura nel centrodestra sul tema. Più in generale, una sinistra che si proponga di tornare al governo farebbe bene ad azionare un´indignazione selettiva, graduata, fertile. Un´indignazione capace di scegliere gli obiettivi prioritari, di graduare le critiche, di generare soluzioni comprensibili e apprezzabili dai propri elettori, e magari da quelli altrui