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Indignazione
e immigrazione |
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da Repubblica - 18 settembre 2002 |
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Un provvedimento del
centrodestra, precedente la Bossi-Fini, ne ha solo consentito la
distruzione. Quindi se è stato il timore delle pene – come alcuni
sostengono – a indurre i trasportatori a liberarsi dei clandestini,
questo timore doveva esserci già prima e la colpa va retrodatata. Di
nuovo, il centro destra ha introdotto la possibilità d´utilizzare la
marina militare, però questa possibilità è contenuta "nei limiti
consentiti dalla legge, dal diritto internazionale o da accordi bilaterali
o multilaterali" e "ferme restando le competenze istituzionali
in materia di difesa nazionale". Dubito che la nuova norma possa
giustificare giuridicamente battaglie navali contro imbarcazioni cariche d´indifesi
immigrati. In ogni caso, non è stata questa la dinamica dell´incidente.
Dietro la volontà di addossare l´incidente alla Bossi-Fini, c´è forse
dell´altro. Una parte della sinistra non ha mai nascosto la propria
ostilità a perseguire comunque la clandestinità. Finché questa sinistra
agisce nel sociale, essa svolge un´ammirevole opera di carità e di umana
solidarietà. Non credo però che una forza politica, che si proponga di
battere l´avversario e di governare, possa ragionevolmente mostrare uno
scarso impegno nel contrasto degli ingressi clandestini. Anche se si
citano le tragedie di Otranto e Lampedusa, il 50 per cento degli italiani
continua a ritenere le misure repressive della Bossi-Fini opportune. Questo spiega il forte aumento degli sbarchi e degli ingressi clandestini. Ovviamente, se aumentano i flussi illegali, aumenta anche la probabilità che si verifichino incidenti. Però, se assisteremo a un maggior numero di tragedie, non sarà tanto a causa d´una più efficace politica repressiva, ma piuttosto d´una più inefficace politica degli ingressi. L´attuale temporanea chiusura dei flussi legali e un complicato congegno che dovrebbe regolare gli ingressi futuri rischiano di rendere la clandestinità una via obbligata. Questo giro di vite agli ingressi legali, avviene mentre la nuova legge promette di perseguire più severamente la clandestinità: prevede processo per direttissima e carcere dopo la seconda volta che s´è pescati in condizione d´irregolarità. Il nuovo reato d´immigrazione clandestina, accompagnato da carcerazione preventiva, rischia di provocare un notevole intasamento dei processi e un cospicuo affollamento delle carceri, se – come chiede la Lega – non saranno ammessi all´attuale sanatoria quegli irregolari a cui è già stato intimato d´allontanarsi dal territorio almeno una volta. L´opposizione farebbe bene a concentrare i suoi attacchi su queste incongruenze della politica migratoria del governo e sugli effetti perversi che possono derivarne. Su questi punti potrebbe trovare – come è già accaduto – un´utile sponda nelle componenti più tolleranti e sensate della maggioranza, potrebbe persino raggiungere qualche utile risultato, vista anche la spaccatura nel centrodestra sul tema. Più in generale, una sinistra che si proponga di tornare al governo farebbe bene ad azionare un´indignazione selettiva, graduata, fertile. Un´indignazione capace di scegliere gli obiettivi prioritari, di graduare le critiche, di generare soluzioni comprensibili e apprezzabili dai propri elettori, e magari da quelli altrui |