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Appello di Libertà e Giustizia contro il disegno di riforma costituzionale varato dal centrodestra e attualmente all’esame del Senato (febbraio 2004)
L'Italia è anche mia
Si
può cambiare la Carta Costituzionale
ma non si possono cambiare le carte in tavola
Tra
il 1946 e il 1947 un'Assemblea costituente di 556 deputati lavorò per un anno e
mezzo per scrivere e approvare la Costituzione italiana.
Oggi, dopo una riunione di quattro “saggi” della Casa delle libertà durata
tre giorni e una seduta del Consiglio dei ministri, si cerca di far passare a
maggioranza una riforma che stravolge la Costituzione e apre la via a soluzioni
illiberali e pericolose.
Il capo del governo e della Repubblica
Alcune di queste norme sviliscono i poteri attribuiti al Presidente
della Repubblica facendo venir meno il suo ruolo di garante della Costituzione e
dei cittadini. Alcuni suoi poteri fondamentali, come quello dello scioglimento
delle Camere, passerebbero nelle mani del capo del governo rendendo di fatto il
Parlamento uno strumento alla mercé del governo stesso. Una norma che
“squilibrerebbe pericolosamente gli equilibri costituzionali” (Giovanni
Sartori).
Una Corte poco costituzionale
La riforma prevede un aumento dei giudici di estrazione politica e
dunque una garanzia di democrazia in meno per i cittadini e una garanzia di
potere in più per chi è al governo. Si tratta di un’aggressione a uno degli
organi istituzionali più importanti, che rischia inoltre di rendere permanente
il regime personale di chi ha il controllo assoluto dei mezzi di informazione.
"Regionalizza et impera"
Con il Senato federale e la devolution si trasferiscono alle Regioni
tutti i poteri in materia di sanità e scuola. Avremo insomma venti sistemi
scolastici e sanitari diversi, lo Stato italiano sarebbe frammentato e
controllato da un solo potere, quello del capo del governo, a dominare la scena,
o forse è meglio dire il palcoscenico.
L'Italia non è di una persona sola ma di 57 milioni
Libertà e Giustizia si impegna a sensibilizzare e informare i
cittadini sulle attività di opposizione alla legge di riforma costituzionale
svolte in Parlamento e oscurate dai media controllati dalla maggioranza. Libertà
e Giustizia inoltre intende trasferire in Europa la preoccupazione dei cittadini
per un tentativo di smantellare la struttura democratica del nostro Stato.
Perché la Costituzione si può ammodernare, ma non si deve ammazzare.