Sono state tre le tematiche fondamentali affrontate all’interno
della Tavola Rotonda “
Imparare a rendere conto: lo sviluppo delle
pratiche di bilancio sociale”, tenutasi il
17 novembre
nell'ambito della Convention Cantieri 2005: la valenza del bilancio
sociale come strumento efficace di informazione e di comunicazione
trasparente ai cittadini delle attività e dei risultati delle
amministrazioni; l’integrazione del bilancio sociale con i processi
decisionali, gestionali e di comunicazione dell’amministrazione; la
necessità di principi e linee guida comuni di rendicontazione
sociale nelle diverse tipologie di amministrazioni pubbliche.
Ciascuno di questi aspetti è stato affrontato basandosi su
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interessanti testimonianze, differenti tra loro per le
dimensioni e la tipologia degli Enti, l’esperienza maturata e il
documento realizzato: il
comune di Perugia,
le Province di
Parma e della Spezia, la
AUSL di Ferrara, la
Regione
Lombardia e la
Scuola Superiore Normale di Pisa.
La discussione è stata guidata da
Angelo Tanese e
Mario
Viviani, che hanno posto sul tavolo alcune “questioni aperte”.
Il primo argomento è stato la comunicazione, intesa come impatto del
Bilancio Sociale nella ridefinizione del rapporto tra
amministrazione e cittadini. Partendo dalla considerazione che “
il
Bilancio Sociale non è importante per ciò che è ma per ciò che
genera” Tanese si è rivolto ai relatori con una provocazione:
“cosa ha generato nelle vostre amministrazioni?
In che modo la
rendicontazione sociale ha modificato il rapporto con i cittadini?”
La relazione con il cittadino è – secondo
Patrizia Brutti,
responsabile del settore Servizi Sociali del Comune di Perugia – ‘il
problema’, l’aspetto centrale della rendicontazione sociale:
comunicare significa non solo capire cosa si vuole dire, ma anche
chi sono i destinatari (sia all’interno dell’Ente che all’esterno).
Il Bilancio Sociale non è un documento di descrizione ma di
analisi, per cui la comunicazione non può che tradursi in
interazione.
Per
Bruno Calchera, responsabile della comunicazione della
Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione
Lombardia, la presentazione del Bilancio Sociale è stata una sfida
per il settore della comunicazione, e l’obiettivo è stato quello di
superare l’autoreferenzialità, con la precisa volontà di informare
per poi instaurare un corretto dialogo con i destinatari.
Naturalmente, non sono mancati gli aspetti critici, dovuti alla
scarsa abitudine a lavorare sui dati, alla tendenza a privilegiare
alcuni dati a scapito di altri ed alla difficoltà di valutare sé
stessi e l’azione.
Il Direttore Generale della Ausl di Ferrara,
Fosco Foglietta,
ha sottolineato la molteplicità dei destinatari del Bilancio di
Missione realizzato dall’Ente (sindacati, cittadini, altre
amministrazioni – la regione in primo luogo – ed infine le
associazioni di volontariato), ricordando che per questa tipologia
di documento i destinatari più rilevanti sono quelli istituzionali:
creare maggiore consapevolezza sull’operato dell’Ente significa
diminuire la conflittualità e favorire la programmazione
territoriale.
Mario Viviani ha ripreso uno dei concetti emersi durante la
discussione: “quando si dice che siamo senza strutture di
rappresentanza, per cui è difficile individuare i canali per entrare
in contatto con i cittadini, si apre una nuova questione:
il
Bilancio Sociale è davvero chiamato a sostituirsi ai tradizionali
sistemi di rappresentanza?”. Se è innegabile lo stretto legame
esistente tra Bilancio Sociale e sistema organizzativo, è utile –
secondo Viviani – individuare le difficoltà e le resistenze interne
alle istituzioni.
Ivana Comelli, Dirigente Responsabile Servizio Bilancio e
Controlli Interni della Provincia di Parma, ha raccontato come la
messa a regime del Bilancio Sociale (la provincia è alla quarta
esperienza) abbia consentito di superare alcune resistenze iniziali:
il Bilancio si è col tempo rivelato un’utile interfaccia, capace di
coinvolgere tutti i settori partendo proprio dagli aspetti critici
che è stato in grado di mettere in luce. Secondo
Angela Barenco
– Responsabile del Servizio Contabilità e Bilancio della Provincia
della Spezia – le resistenze maggiori le hanno mostrate i politici,
rivelando poco interesse per un documento a cui viene invece
normalmente attribuita una forte valenza politica.
Davide Sironi, Dirigente della Direzione Famiglia e
Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, ha sottolineato come le
difficoltà siano scaturite dalla tipologia e dalle attribuzioni
della regione, i cui principali portatori di interesse sono gli enti
locali, destinatari delle risorse per l’erogazione diretta dei
servizi. Lo scopo del primo Bilancio dell’Assessorato Famiglia e
Solidarietà Sociale è quindi stato quello di tradurre i temi e le
attività, riconducendoli all’interno di una filiera che, attraverso
gli enti locali, arriva fino al cittadino.
Interessante è stato poi l’intervento di
Daniele Altamore,
Dirigente dell’Ufficio di Gabinetto di Direzione della Scuola
Superiore Normale di Pisa, secondo il quale le difficoltà sono
riconducibili alle peculiarità ed alle finalità della Scuola,
differenti non solo da quelle degli altri Enti, ma anche da quelle
delle Università tradizionali. La principale conseguenza, nella
realizzazione del primo Bilancio Sociale, è stata la difficile
“misurabilità” delle attività ai fini della rendicontazione.
Angelo Tanese ha ribadito che
il Bilancio Sociale non può
essere il tentativo di una rendicontazione “neutrale”, perché la
conseguenza sarebbe una tendenza alla deresponsabilizzazione degli
Enti. L’esigenza comunemente avvertita è ora quella di avere dei
“paletti” lungo i quali muoversi nel processo di rendicontazione
sociale, per questo motivo Tanese ha ricordato l’ormai prossima
presentazione delle
Linee guida a livello nazionale per la
redazione del bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche,
elaborate dal Formez nell’ambito del progetto "Bilancio Sociale:
strumento di rendicontazione nelle Amministrazioni Pubbliche
Territoriali", promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica.
Per saperne di più:
Scarica la presentazione del percorso del
Cantiere di Innovazione sul Bilancio Sociale