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Politica:
Fini, il Welfare non sia in balia del mercato
di Redazione (redazione@vita.it)
04/04/2002
Il welfare
non deve essere lasciato in balia del mercato e ''non dobbiamo commettere
l'errore di scaricare solo sul mercato e sui privati il compito di assicurare la
solidarieta' sociale''.
E' il
passaggio della relazione del presidente di An, Gianfranco Fini, dedicata alla
riforma del welfare e dei modelli di sviluppo sociale. ''La competizione
economica - ha scandito Fini - è una condizione indispensabile per lo sviluppo
ma non puo' essere lasciata in balia degli eccessi della mano invisibile. Deve
essere regolata dalla politica in direzione di una crescita equilibrata e
virtuosa per l'intero sistema Paese''. Negli anni scorsi, ha ricordato ancora il
presidente di An, ''lo Stato italiano ha speso molto e distribuito male e di
fronte alla necessita' urgente e vitale di una riforma strutturale del nostro
welfare, An vuol garantire un modello che sia davvero sociale, soprattutto negli
esiti. Lo sviluppo senza solidarietà è un processo incompleto - ha aggiunto
Fini - e per certi aspetti potenzialmente pericoloso; perché moltiplica
sperequazioni sociali e territoriali, aumenta i focolai di tensione, crea
fratture fra ceti produttivi e regioni del paese''. Dove le dinamiche del
mercato sa sole non bastano, ''il concorso della mano pubblica puo' e deve
garantire il soddisfacimento dell'innovazione strutturale del paese''.
''Non vogliamo criminalizzare il semplice uso'', ma ''contrastare lo spaccio anche riprendendo il concetto di dose media giornaliera quale linea di confine'' tra l'illecito amministrativo e il reato penale: per Gianfranco Fini, intervenuto dal palco del secondo congresso di An, in tema di lotta alla droga si devono ripristinare alcune norme cancellate dal referendum del 1993.