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Giovanni Sartori: Ciampi si contraddice, chiede pluralismo ma tollera un vertice Rai di parte
La Repubblica 19 febbraio 2002
Professor
Sartori, il presidente della Repubblica ha risposto al suoi inviti ad agire
contro la "colonizzazione" della Rai da parte di Berlusconi...
«Il
punto è molto semplice. Ritengo che la Rai, in questa fase di transizione,
deve essere un organismo super partes, neutrale, e autonomo. Altrimenti il
rischio è che Berlusconi monopolizzi tutta l'informazione. Ciampi, da un
lato, ha fatto a Genova un discorso in difesa del pluralismo e, dall'altro,
ha detto più volte che il presidente del Cda della Rai deve essere espressione
della maggioranza. Ecco, io noto questa contraddizione».
È
questa contraddizione che le fa temere un avallo di Ciampi alla
"colonizzazione" della Rai?
«Certo.
Se il presidente deve essere espressione della maggioranza non è superpartes.
E se non è super partes non è neutrale, non è imparziale. Se è cosi il presidente
avalla, quanto meno acconsente, la colonizzazione da parte di Berlusconi. Devo
dire che il presidente della Repubblica con il suo intervento non mi ha
chiarito questa contraddizione, non l'ha sciolta. Lo ringrazio per l'attenzione,
ma quando c'è una
contraddizione
la devo notare.».
Professore,
ma il presidente quali poteri può esercitare in questa situazione?
«In
questo caso non ha poteri costituzionali; il potere di nomina spetta ai
presidenti delle Camere. Ma il potere di messaggio ce l'ha sempre. E questo
discorso estemporaneo di Genova sul pluralismo potrebbe essere oggetto di un
messaggio alle Camere. Sarebbe una forma di intervento più solenne. E lo
sarebbe ancor di più se il contenuto del messaggio fosse l'invito a porre fine
alla colonizzazione delle Rai. Ciampi, per esempio, si potrebbe rifiutare di
promulgare la legge sul conflitto di interessi che vogliono approvare e
mandare un messaggio motivato alle Camere. L'opposizione non ha forza per
opporsi al progetto Frattini ed è per questo che io insisto con ii capo dello
Stato. Berlusconi da questa legge vuole la legittimazione. Se il capo dello
Stato si dissocia non l'ha ottenuta. Ma, forse, fare una cosa
del
genere non è nella natura di Ciampi».
Poteva
farlo anche sul falso in bilancio?
«Questo
è un caso diverso. L'articolo 87 della Costituzione da al presidente il potere
di autorizzare la presentazione dei disegni di legge di iniziativa del governo.
Ciampi poteva non autorizzare la presentazione della legge in Parlamento. In
sostanza, il capo dello Stato può costringere un governo a negoziare con lui.
C'è poi il potere di nomina dei mèmbri del governo. Nel caso del decreto di
nomina del ministro Lunardi, un caso macroscopico di conflitto di interessi,
Ciampi si poteva di rifiutare. Quando Berlusconi voleva nominare Previti
ministro della Giustizia, Scalfaro si rifiutò. Ciampi non può dire che non può.
Ha i poteri, se vuole può esercitarli».
Non
crede che sarebbe il caso di cambiare il metodo di elezione del Cda? Magari
farlo eleggere al Parlamento.
«Questa
è sempre lottizzazione. Anche con questo sistema danno due consiglieri al
centrosinistra».
Lei
è molto critico anche verso la sinistra, l'accusa di negoziare quei due posti.
«Fassino
dice che non ha mai negoziato: ne prendo atto, ne sono contento. Se cominci a
negoziare resti invischiato in questa macchina della lottizzazione. Il
servizio pubblico per essere democratico e pluralista deve essere
imparziale. Se invece è espressione di parte non è pluralista e nella
situazione italiana non è neanche democratico».
Berlusconi
è convinto che la Rai dell'Ulivo non sia stata im parziale egli haf atto
perdereillB per cento dei consensi...
«La cifra è ridicola. Se sostiene questo.ammettei mplicitamente che la televisione è importantissima. E a maggior ragione allora non bisogna fargliela catturare».