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torna a Università CA' FOSCARI di Venezia  - Laurea in servizio sociale

 

 

 

ESAMI DI:

 POLITICA SOCIALE (primo semestre)

LEGISLAZIONE SOCIALE (secondo semestre)

prof. Paolo Ferrario

 

ESPLICITAZIONE DEI CRITERI PER LA VALUTAZIONE

Poichè la formazione universitaria comprende un' attività finale di valutazione quantitativa dell'apprendimento tramite un esame, con questo testo intendo esplicitare i criteri metodologici di tutto il processo formativo realizzato e della sua operazione conclusiva.

In riferimento alle organizzazioni di servizio per valutazione si intende:

un giudizio di valore, basato su dati ed informazioni, in rapporto a:

  • raggiungimento degli obiettivi rispetto ai bisogni dei gruppi sociali

  • funzionamento delle singole unità di offerta dei servizi

  • supporti dati alla singola unità organizzativa dalle reti formali ed informali presenti in un territorio

In riferimento alla formazione (tecnica, superiore, universitaria) la valutazione è necessariamente collegata a:

Sotto il profilo strettamente formale la valutazione si conclude in un voto espresso in forma quantitativa (da 18 a 30 nella formazione universitaria).

Pertanto, per rendere il meno soggettiva possibìle questa operazione, le cautele metodologiche da mettere in atto consistono nel:

In termini concreti il voto consiste nel trasferire una valutazione qualitativa (apprendimento, partecipazione, approfondimenti, rielaborazione) in una valutazione quantitativa (voto e registrazione amministrativa).

I criteri che utilizzo per la  VALUTAZIONE QUALITATIVA sono i seguenti:

  1.      Comprensione dei concetti e delle tematiche fondamentali  del corso o dei testi studiati (linguaggi tecnici, definizioni; sviluppi concettuali)

 

2.      Uso delle informazioni del corso e/o dei testi studiati (centratura del quesito, sua elaborazione, ricerca dei significati)

 

3.      Capacità professionale di usare concetti e teorie (connessioni con esperienze di lavoro, rielaborazione di proprie letture,  capacità argomentative)

 

4.      Presenze (se richieste dall’ordinamento didattico)

    

La presenza, dove richiesta dagli ordinamenti didattici, costituisce una prima base sui cui si costruisce il voto. Sono convinto dell'utilità di questo criterio in quanto l'obbligo di presenza costituisce di fatto uno "studio in aula" (ascolto, domande, appunti, riflessione) che non esiste, invece,  nelle situazione didattiche in cui l'esame consiste solo nello studio dei testi suggeriti dal programma di studio.  La presenza, a mio avviso, va "premiata" anche se deve essere integrata con altri riferimenti di giudizio.

In una prova scritta costituita da tre momenti di elaborazione (per esempio: domande, testo, argomentazione personale) o in una prova orale in cui il colloquio ha esplorato gli stessi punti di attenzione costruisco la seguente matrice che mi aiuta a "pesare" le diverse parti della prova:

VOTO DI PARTENZA (in caso di sufficienza)

PRESENZE

DOMANDE TESTO ARGOMENTAZIONE
18 da 0 a 3 da 0 a 3 da 0 a 3 da 0 a 3

La somma dei 5 valori e un giudizio complessivo che, talvolta, ne può variare la misura consente di arrivare al voto definitivo di fine corso.

Di fatto le  SCALE PER  LA VALUTAZIONE QUANTITATIVA possono essere sintetizzate nella seguente tabella.

 

MINIMO

MASSIMO

 

SUFFICIENTE

 

18

 

20

 

 

MEDIO

 

21

 

23

 

 

BUONO

 

24

 

27

 

 

OTTIMO

 

28

 

30

 

 

ECCEZIONE

 

 

30 e lode

 


SCALE DI EQUIVALENZA

SCALA DECIMALE SCALA TRENTESIMALE
SUFF. 6,00 18
SUFF. 6,33 19
SUFF. 6,67 20
MEDIO 7,00 21
MEDIO 7,33 22
MEDIO 7,67 23
BUONO 8,00 24
BUONO 8,33 25
BUONO 8,67 26
BUONO 9,00 27
OTTIMO 9,33 28
OTTIMO 9,67 29
OTTIMO 10,00 30